Secondo l'ISPRA, negli ultimi tre anni il consumo di suolo nazionale ha registrato un aumento dello 0,7%, interessando fiumi e laghi, coste, senza risparmiare le aree protette e quelle a rischio sismico, da frana e idraulico. Tra le regioni più colpite figurano Lombardia, Veneto e Campania che superano il 10% di suolo regionale consumato.
La FAO ha stimato che nel 2030 la popolazione mondiale supererà gli 8 miliardi di individui, dei quali almeno l’80%, ovvero 6 miliardi e 400 milioni, vivrà in aree urbane. Queste ultime, soprattutto negli ultimi cinquant’anni, sono state soggette spesso ad una crescita insediativa disordinata che ha portato ad un’eccessiva occupazione di suolo e alla creazione di agglomerati urbani caotici e poco vicini alle reali esigenze quotidiane di chi vi abita. In particolare, negli ultimi due anni abbiamo perduto oltre 250 chilometri quadrati di suolo nazionale con una velocità di circa 35 ettari al giorno, secondo il rapporto annuale dell’ISPRA sul consumo di suolo nazionale. Dal rapporto emerge che il costo annuale che gli italiani potrebbero nei prossimi anni per fronteggiare il consumo di suolo ammonta a 800 milioni di euro, compresi i costi occulti, ovvero quelli che non vengono immediatamente percepiti che, secondo le stime, potrebbero raggiungere i 55 mila euro l’anno per ogni ettaro di terreno consumato con variazioni a seconda del servizio eco-sistemico che il suolo non potrà più fornire per via della trasformazione subita. Tra questi rientrano la produzione agricola (oltre 400 milioni di euro), lo stoccaggio del carbonio nel terreno (150 milioni), l’erosione (120 milioni), i danni provocati dalla eccessiva infiltrazione dell’acqua (100 milioni) e la diminuzione degli insetti impollinatori (3 milioni).
Negli ultimi tre anni il consumo di suolo nazionale ha registrato un aumento dello 0,7% e ha interessato fiumi e laghi (+0,5%), coste (0,3%), senza risparmiare le aree protette (+0,3%) e a rischio sismico (+0,8%), da frana (+0,3%) e idraulico (+0,6%). In particolare, il settore agricolo, sottolinea la Coldiretti, che ad oggi risulta stimata in 12,8 milioni di ettari, ha perduto un quarto della superficie coltivabile. Infatti, secondo dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), dagli anni '70 ad oggi, la superficie coltivata in Italia è diminuita del 28%, cioè 5 milioni di ettari di superficie agricola perduti (a livello geografico, la superficie del territorio italiano è pari a 33 milioni di ettari). Eurostat, l’Ufficio Statistico dell'Unione Europea, riporta che tra i paesi UE, dove la media complessiva del consumo di suolo è del 4,1%, l’Italia con il 7,1% di suolo nazionale consumato, occupa il sesto posto dopo Malta (32,6%), Belgio (12,1%), Paesi Bassi (12,3%), Lussemburgo (10,1%) e Germania (7,1%).
Suolo consumato
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Anni 50
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1989
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1996
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1998
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2006
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2008
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2013
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2015
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(%)
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2,7
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5,1
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5,7
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5,8
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6,4
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6,6
|
6,9
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7,0
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(kmq)
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8.100
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15.300
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17.100
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17.600
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19.400
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19.800
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20.800
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21.100
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Tabella 1. Suolo consumato a livello nazionale, in percentuale sulla superficie nazionale e in chilometri quadrati (fonte: rete di monitoraggio ISPRA-ARPA-APPA)
Nel 2016, il valore percentuale più elevato, in termini di consumo di suolo, si è registrato in Lombardia, Veneto e Campania che superano il 10% di suolo regionale consumato. Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Piemonte, Toscana, Marche oscillano su valori compresi tra il 7% e il 10% mentre la regione più virtuosa risulta la Valle d’Aosta.
Figura 1. Stima del suolo consumato a livello regionale negli anni ’50 e al 2015 (fonte: rete di monitoraggio ISPRA-ARPA-APPA)
“Il suolo rappresenta il supporto alla vita e agli ecosistemi, è riserva di patrimonio genetico e di materie prime, custode della memoria storica, nonché elemento essenziale del paesaggio”. Questa è la definizione di suolo che dà la Commissione Europea nella COM (22) 179 – “Verso una strategia tematica per la protezione del suolo” in cui emerge il carattere multifunzionale del suolo che è l’indispensabile supporto a tutte le attività umane. In Italia, a questo proposito, è attualmente in discussione al Senato una legge, già approvata alla Camera, che ha l’obiettivo di regolare il consumo di suolo nonché di avviare azioni di rigenerazione urbana, valorizzazione del paesaggio e, non ultimo, una maggiore attenzione alla protezione dei terreni per uso agricolo.