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Earth Day 2021: risaniamo la nostra “casa comune”

L’allarme degli scienziati: a livello globale le emissioni di CO2 sono nuovamente al di sopra dei livelli pre-pandemia


La Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) rappresenta la più importante manifestazione per l’ambiente a livello globale e si celebra ogni anno il 22 aprile. A dare vita all’iniziativa vi fu una catastrofe ecologica: nel 1969 dal pozzo della Union Oil a largo di Santa Barbara, in California, si riversarono in mare e sulle coste circa 100 mila barili di petrolio greggio per dieci giorni. Fu questo episodio a spingere le Nazioni Unite a istituire la prima Giornata Mondiale della Terra l’anno successivo. Obiettivo dell’Earth Day 2021 è “Restore our Earth”, ossia “Risanare la nostra Terra”, rigenerarla e rimediare ai danni. L’emergenza climatica sta diventando sempre più grave: i dati indicano che, a livello globale, le emissioni di CO2 sono nuovamente al di sopra dei livelli pre-pandemia.  Le ultime proiezioni sottolineano che per mantenere la soglia prevista dall’Accordo di Parigi del 2015, vale a dire il contenimento dell’aumento della temperatura globale entro gli 1,5 °C, dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni, di almeno il 45 per cento entro il 2030. Modelli più sostenibili di produzione e consumo di prodotti alimentari possono essere una valida soluzione per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e contribuire a fermare il degrado degli ecosistemi e la perdita di biodiversità. Un consumo di carne più contenuto e minori sprechi alimentari potrebbero infatti ridurre i costi energetici e ambientali associati alla produzione di cibo. A questo proposito, i dati sottolineano che circa un quarto dei consumi energetici della sola Unione europea sono correlati alla produzione, trasformazione, trasporto, conservazione, consumo di cibo e allo smaltimento dei residui alimentari. Il consumo di cibo pro capite ammonta ogni giorno a circa 65 MJ, equivalenti al contenuto energetico di circa due litri di gasolio. Non a caso, la strategia “Farm to Fork” (F2F) lanciata dalla Commissione europea prevede la riduzione del 50 per cento dell’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e l’acceleramento della diffusione di soluzioni che vadano ad incrementare l’efficienza energetica nel settore agroalimentare. In questo modo si potranno diminuire non soltanto il consumo di energia ma anche le emissioni di anidride carbonica, protossido di azoto e metano, che costituiscono il 70 per cento dei gas serra immessi in atmosfera dal settore agroindustriale. Si inseriscono inoltre nella strategia europea di contrasto ai cambiamenti climatici la creazione di aree verdi in tutte le aree urbane, la cura e la protezione di boschi e foreste. Ciò al fine di aumentare la capacità di assorbimento di inquinanti gassosi e la fissazione di anidride carbonica nella biomassa vegetale (Tabella 1).

 

Specie

botanica

Nome

comune

CO2 catturata (t in 20 anni)

Capacità anti-inquinanti gassosi

Capacità totale di mitigazione

Acer platanoides

Acero riccio

3,8

alta

ottima

Betula pendula

Betulla verrucosa

3,1

alta

ottima

Quercuscerris

Cerro

3.1

alta

ottima

Ginkgo Biloba

Ginkgo

2,8

alta

ottima

Tilia Plathyphyllos

Tiglio nostrano

2,8

alta

ottima

Celtisaustralis

Bagolaro

2,8

alta

ottima

Tilia cordata

Tiglio selvatico

2,8

alta

ottima

Ulmus minor

Olmo comune

2,8

alta

ottima

Fraxinusexcelsior

Frassino comune

2,8

alta

ottima

Alnus glutinosa

Ontano nero

2,6

alta

ottima

Tabella 1. Specie arboree che presentano un’alta capacità di assorbimento della CO2 (rielaborazione da fonti IBIMET CNR Bologna).

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World Water Day: il tema di quest’anno è il valore dell’acqua per la dignità umana

Almeno quattro miliardi di persone nel mondo vivono in condizioni di carenza idrica per almeno un mese all’anno e un quarto della popolazione mondiale è priva delle infrastrutture necessarie a garantire un sicuro accesso all’acqua. Il cambiamento climatico peggiora la situazione causando migrazioni e conflitti


Quanta acqua consuma l’Europa

L'acqua rappresenta una risorsa preziosa per l’agricoltura, la salute umana, la produzione di energia, la conservazione della natura e i trasporti. Nell’Unione europea i consumi di acqua sono principalmente dovuti alla produzione di energia (44 per cento), all’agricoltura (24 per cento), all’approvvigionamento idrico pubblico (21 per cento), all’industria e al settore dei servizi (11 per cento), e si registrano significative differenze da regione a regione. Nell’Europa meridionale, ad esempio, l’agricoltura rappresenta oltre la metà del consumo complessivo di acqua, mentre nell’Europa occidentale oltre il 50 per cento dell’acqua estratta è destinata alla produzione di energia per il raffreddamento delle centrali elettriche. Occorre sottolineare poi che mentre il 100 per cento dell’acqua destinata al raffreddamento delle centrali elettriche viene ripristinata in un corpo idrico, il recupero di acqua usata per le coltivazioni agricole e il bestiame arriva irreversibilmente al 30 per cento dell’acqua consumata. Inoltre, sono ancora significative le perdite registrate nei sistemi di distribuzione di acqua dolce che, secondo stime dell’Unione europea, raggiungono percentuali vicine al 40 per cento.

 

Il cambiamento climatico peggiora la situazione

Attualmente, almeno 4 miliardi di persone vivono in condizioni di forte carenza idrica per almeno un mese all’anno, mentre un quarto della popolazione mondiale affronta situazioni di carenza idrica a causa della mancanza di infrastrutture  necessarie a garantire un sicuro accesso all’acqua (Mekonnen e Hoekstra, 2016). Si prevede un peggioramento della situazione a causa del cambiamento climatico che, nei prossimi anni, aumenterà lo stress idrico a livello globale (Figura 1).

 

Figura 1. Stress idrico annuale delle risorse idriche a livello mondiale.

Nota: lo stress idrico di base misura il rapporto tra i prelievi idrici totali e le risorse idriche rinnovabili disponibili. Valori alti (in rosso) indicano forteconcorrenza tra leutenze.Fonte: modificato da The United Nations world water development report 2020: water and climate change. UNESCO per conto di UN-Water.

 

La crescita demografica e la forte urbanizzazione rendono ancora più vulnerabile l’approvvigionamento idrico. Si stima che entro il 2050 almeno 685 milioni di persone che vivono in oltre 570 città del mondo dovranno fare i conti con una riduzione della disponibilità di acqua dolce di almeno il 10 per cento. Secondo le Nazioni Unite la scarsità d'acqua potrebbe colpire 5 miliardi di persone entro la metà del secolo e tale stima potrebbe essere ulteriormente aggravata dalle conseguenze del cambiamento climatico. Si prevedono perdite fino al 6 per cento del PIL in alcuni Paesi del mondo e un considerevole aumento delle migrazioni climatiche e dei conflitti (FAO/World Bank Group, 2018).

 

Il Green Deal punta ad una gestione sostenibile dell’acqua

Nell’Unione europea il problema dello stress idrico è oggetto del Green Deal, il piano di investimenti finalizzati a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. L’acqua svolge poi un ruolo centrale nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile (Obiettivo 6: “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”) e trasversale, in quanto essenziale per altri Obiettivi. In tale contesto il World Water Day, che ricorre ogni 22 marzo (è stato istituito nel 1992), simboleggia l’impegno degli Stati membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di promuovere iniziative volte a sensibilizzare la collettività sul valore dell’acqua e ad affrontare con azioni concrete i rischi sociali, economici e ambientali derivanti da una scarsa disponibilità di tale risorsa.


Per approfondire:

  • Mesfin M. Mekonnen and Arjen Y. Hoekstra. Four billion people facing severe water scarcity. Sci. Adv. 2016; 2:e1500323.
  • The United Nations world water development report 2021: valuing water. UNESCO World Water Assessment Programme. ISBN:978-92-3-100434-6.
  • “Food and Agriculture Organization of the United Nations; World Bank Group. 2018. Water Management in Fragile Systems: Building Resilience to Shocks and Protracted Crises in the Middle East and North Africa. Cairo: FAO and World Bank. © FAO and World Bank. https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/30307 License: CC BY-NC-ND 3.0 IGO.
verde urbano 2018

L’elemento verde asset per la sostenibilità delle città

Tetti e pareti verdi e altre soluzioni green favoriscono una migliore termoregolazione degli edifici nelle città con benefici per l’efficienza energetica e il comfort microclimatico degli ambienti interni ed esterni


Le principali misure europee

Per far fronte agli effetti del cambiamento climatico e per mantenere la sicurezza energetica e la qualità ambientale delle città e del territorio, l’Unione europea si è impegnata a raggiungere, entro il 2030, la riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 (COM(2020) 562 final). Dapprima l’Ue, con la Direttiva 2010/31/UE, ha previsto che gli edifici realizzati dopo il 31 dicembre 2020 debbano avere un livello di energia “quasi zero”. In seguito, con la Direttiva 2012/27/UE, ha stabilito un quadro di misure di efficientamento energetico comune a tutti gli Stati membri relativo alla ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali. In tale contesto, la Commissione ha posto particolare attenzione alla riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici, residenziali e commerciali, che rappresentano il 40 per cento dell’energia finale per il riscaldamento e il raffrescamento, cui il 30 per cento per la climatizzazione estiva (COM(2016) 51 final). L'uso dei condizionatori d'aria e ventilatori elettrici, che rappresenta circa il 10 per cento del consumo globale di energia elettrica, in Ue raggiunge significativi livelli di consumo: il 5 per cento per i bisogni delle famiglie e il 13 per cento per i servizi.

 

L'elemento verde

La COM(2013) 249 final “Infrastrutture verdi – Rafforzare il capitale naturale in Europa” ha posto particolare attenzione sull’impiego di sistemi vegetali come soluzione naturale per ridurre il consumo di energia per la climatizzazione. La Comunicazione ha evidenziato per il settore edile e, più in generale, per tutte le aree urbane ad elevata densità abitativa, il ruolo fondamentale che può svolgere il verde (corridoi verdi, piantumazioni di siepi e alberi, giardini pensili e coltri vegetali realizzati sugli edifici). La Commissione europea ritiene infatti che i sistemi vegetali di tipo pensile possano contribuire a creare un microclima urbano migliore e ad abbassare le emissioni di gas serra, soprattutto quelle derivanti dalla climatizzazione degli edifici (basi pensare al riguardo che il settore delle costruzioni è responsabile del 36 per cento delle emissioni di CO2). Dello stesso avviso è il Patto globale dei sindaci per il clima e l'energia (Global Covenantof Mayors for Climate and Energy), un’iniziativa di livello mondiale avviata nel 2016 con l’intento di riunire le città nella lotta al cambiamento climatico e nell’incentivazione dell’efficienza energetica e dell’uso delle energie rinnovabili. Il Patto riunisce attualmente oltre 10 mila città in 138 paesi del mondo e rappresenta una popolazione pari a circa 800 milioni di persone. Negli ultimi anni, l’elemento verde, prima considerato da amministratori e costruttori un elemento puramente estetico e di decoro, è venuto ad assumere un significato ben più importante per la progettazione e per la costruzione degli edifici. In letteratura, è documentato che il consumo di energia nel settore edile rappresenta il 40 per cento del consumo totale di energia negli Stati membri dell’Unione europea e il 36 per cento delle emissioni totali di gas serra. Mitigare il microclima interno e quello circostante di un edificio in modo naturale mediante l’impiego della vegetazione ha quindi il potenziale di produrre benefici sia all’ambiente esterno che all’ambiente interno. Il verde, infatti, riduce la temperatura e l'umidità attraverso l’ombreggiamento, l’evapotraspirazione e la canalizzazione del vento. Le superfici degli edifici sul lato est e ovest sono generalmente quelle dove si registra una maggiore incidenza solare e quelle che guadagnano e immagazzinano di conseguenza più calore durante il giorno, rilasciandolo in casa di notte, quando le temperature esterne diminuiscono. Da questo punto di vista, realizzare sulle facciate esterne degli edifici e sui lastrici solari delle coltri vegetali può contribuire a ridurre significativamente la temperatura superficiale delle pareti e conseguentemente la quantità di calore che penetra negli ambienti interni e i costi derivanti dal consumo di energia per la climatizzazione.

 

Fig. 1.Dati raccolti sull’edificio dimostrativo del Centro ENEA Casaccia. Temperatura media della parete Sud Ovest nei mesi di luglio (a sinistra) e agosto (a destra). In blu la temperatura della zona esposta al sole; in rosso temperatura superficiale delle facciate della zona dell’edificio protetta dalla coltre verde. In giallo la temperatura dell’ariaesterna.

 

Le coltri vegetali risultano poi utili a migliorare l’efficienza energetica dei sistemi di condizionamento nei periodi di caldo intenso. Infatti, una temperaturadell’aria più elevata provoca unadiminuzione della resa frigoriferadei sistemi di condizionamento e quindi un consumo maggiore di elettricità. La vegetazione, se messa in campo come copertura naturale dei sistemi di condizionamento, soprattutto quelli di grande potenza energetica installati sui solai esterni, utilizzati nei supermercati e negli uffici, può contribuire a mantenere le temperature esterne più basse intorno alle macchine di condizionamento e ciò comporta un aumento dell’efficienza energetica dei processi termodinamici che caratterizzano i sistemi di condizionamento dell’aria.


Per approfondire:

  • 2/2018 | Energia, ambiente e innovazione.
  • Status Quo of the Air-Conditioning Market in Europe: Assessment of the Building Stock. Energies 2017, 10, 1253.
  • © OECD/IEA, 2018 International Energy Agency Website: www.iea.org. The Future of Cooling Opportunities for energy efficient air conditioning.

 

Foto d’intestazione: Mur Vegetal, Parigi (Foto: www.ecowave.it)