Campiotti Europa accordo con Parigi

L’Europa punta su rinnovabili ed efficienza energetica

Calano gli investimenti nelle rinnovabili, aumentano quelli nelle fossili. Secondo Bloomberg entro il 2050 oltre il 60% dell’energia elettrica sarà generata da fonti rinnovabili, metà della quale sarà coperta da fotovoltaico ed eolico. L'Europa alza il target al 35% entro il 2030. 


Gli investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica

L’Accordo di Parigi prevede di contenere la percentuale di combustibili fossili sotto il 40% del mix energetico globale al 2030. I numeri attuali non lasciano sperare. L’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia ci dice che nel 2017 gli investimenti globali nel settore delle energie rinnovabili sono calati del 7% rispetto al 2016, attestandosi a quota 318 miliardi di dollari a fronte di un aumento – prima volta dal 2014 – di quelli per i combustibili fossili, che hanno ricevuto finanziamenti pari a 790 miliardi di dollari, raggiungendo il 59% del mix energetico globale (Figura 1). Tale aumento, sottolinea il rapporto, è stato dovuto anche al leggero innalzamento dei prezzi di petrolio e gas, mentre tra le cause del calo degli investimenti nel settore delle rinnovabili ci sarebbero i recenti cambiamenti politici in Cina, legati al sostegno allo sviluppo del solare fotovoltaico, che stanno aumentando il rischio di un rallentamento degli investimenti anche per il 2018. La Cina, infatti, rappresenta da sola oltre il 40% degli investimenti globali nel solare fotovoltaico e i suoi cambiamenti politici hanno implicazioni a livello globale. Nel complesso, gli investimenti energetici a livello globale hanno raggiunto quota 1.800 miliardi di dollari nel 2017, registrando una diminuzione del 2% rispetto al 2016. Di questi, circa 750 miliardi sono stati destinati al settore elettrico, mentre 715 miliardi sono stati spesi per l’approvvigionamento di petrolio e gas.

 

Figura 1. Investimenti nelle energie rinnovabili a livello globale (fonte: Bloomberg New Energy Finance)

 

Inoltre, rileva il rapporto, dopo anni di crescita sono diminuiti anche gli investimenti nell’efficienza energetica che nel 2017 hanno subito un calo del 3% a livello globale. «Il calo degli investimenti globali per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica è preoccupante – ha affermato in una nota stampa Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia – e questo potrebbe minacciare l’espansione dell’energia pulita necessaria per soddisfare gli obiettivi di sicurezza energetica, clima e aria pulita”. Tuttavia, segnali positivi provengono dal settore dell’energia nucleare: secondo il rapporto, nel 2017 sono state dismette più centrali nucleari di quante ne siano state costruite e gli investimenti nel settore sono scesi ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni. Qualche segnale positivo proviene poi dal settore dei trasporti e dei consumi termici degli edifici: le vendite di auto elettriche sono in crescita, anche se restano ancora una piccola parte del mercato globale; tale crescita è stata stimolata, sottolinea il rapporto, dai consistenti incentivi governativi per l’acquisto delle auto elettriche che coprono mediamente il 24-25% del prezzo di vendita. Per quanto riguarda la sostenibilità energetica degli edifici, il rapporto registra un aumento del 30% nella spesa globale per l’acquisto di pompe di calore, impiegabili per il riscaldamento e il raffrescamento, che ha contribuito a migliorare il settore dell’efficienza energetica. Nel frattempo, evidenzia il rapporto, nel 2017 sono cresciuti del 13% gli investimenti statali nella ricerca nel campo della low-carbon energy, in particolare nel Nord America (7,8 miliardi di dollari spesi), Europa (7,1 miliardi) e Asia (6,4 miliardi) per un totale di oltre 20 miliardi di dollari di investimenti a livello globale.

 

L’Accordo europeo sulle rinnovabili

Secondo le previsioni sul World Energy Outlook 2018 fatte da Bloomberg entro il 2050 oltre il 60% dell’energia elettrica sarà generata da fonti rinnovabili, metà della quale sarà coperta da fotovoltaico ed eolico (Figura 2).

 

Figura 2. Mix energetico globale al 2050 (fonte: New Energy Outlook 2018, Bloomberg)

 

Sembra che l’Europa abbia colto il messaggio: a giugno è stato raggiunto l’accordo europeo tra Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio europeo su quella che sembra sarà la transizione energetica europea per i prossimi dieci anni e sulle normative che la guideranno. Si tratta di un compromesso raggiunto tra i Governi europei, i rappresentanti delle istituzioni europee e parte della società civile nell’ambito del pacchetto Clean energy for all Europeans, presentato nel novembre 2016. In base al nuovo accordo, il nuovo obiettivo per l’Europa sarà quello di raggiungere una copertura del consumo totale di energia da fonti rinnovabili fino al 35% entro il 2030 (i precedenti accordi avevano fissato tra 27% e 32% la quota da raggiungere). Il nuovo accordo prevede una copertura dei consumi da fonti rinnovabili del 14% per il settore dei trasporti e del 3,5% per i biocarburanti “di seconda generazione”, cioè quelli non derivanti da colture alimentari, escludendo inoltre l’utilizzo di olio di palma per la produzione di biofuel entro il 2030. In particolare, la Tabella 1 riporta una sintesi di quanto previsto per l’Europa e l’Italia in termini di emissioni, rinnovabili e domanda di energia (aumento dell’efficienza energetica).

 

OBIETTIVI AL 2020

OBIETTIVI AL 2030

Europa

Europa

Emissioni gas

meno 20%

Emissioni gas

meno 40% (rispetto al 1990)

Rinnovabili

20%

Rinnovabili

35%

Domanda di energia

meno 20%

(aumento efficienza energetica)

Domanda di energia

 meno 27% – 30%

(aumento efficienza energetica)

 

ITALIA (rispetto al 1990)

ITALIA

Emissioni gas

meno 20%

Emissioni gas

meno 33% (rispetto al 2005)

Rinnovabili

17%

Rinnovabili 

28%

Domanda di energia

meno 26%

(aumento efficienza energetica)

Domanda di energia

meno 30%

(aumento efficienza energetica)

Fonti: Commissione europea, Ministero dello sviluppo economico ENEA

 

Gli impegni europei sulle emissioni di gas climalteranti, le energie rinnovabili e la riduzione di energia fossile, da conseguire con l’aumento dell’efficienza energetica, rappresentano un passo ulteriore verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e la chiave di volta per uno sviluppo economico sostenibile.

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“Odissea del Futuro” il viaggio di Energy Observer, l’imbarcazione alimentata a idrogeno, fa tappa a Venezia

Energy Observer, la prima imbarcazione al mondo alimentata a idrogeno ed energie rinnovabili, è approdata lo scorso venerdì 6 luglio, a Venezia, 23° tappa del suo itinerario. Attraccata alla marina dell’isola della Certosa, l'imbarcazione vi resterà fino al 16 luglio; per meglio conoscere l’iniziativa, sarà possibile visitare il villaggio espositivo appositamente allestito, interattivo e pedagogico, aperto dal 7 al 15 luglio.


Il viaggio intrapreso dall'imbarcazione, denominato "Odissea del Futuro", è iniziato nel giugno del 2017 da Saint-Malo (Bretagna). Avviato dal capitano Victorien Erussard e l’esploratore Jérôme Delafosse, il viaggio mira a realizzare un tour mondiale di 6 anni, che porterà il team in 50 paesi, prevedendo 101 fermate, con l’obiettivo principale di raggiungere l'autosufficienza attraverso l'accoppiamento di energia e produzione di idrogeno carbon-free. Per garantire l'autosufficienza energetica della nave durante tutta la spedizione, giorno e notte, l'idrogeno prodotto attraverso l'elettrolisi dell'acqua marina viene compresso e stoccato e quindi convertito in energia elettrica tramite una pila a combustibile. L'idrogeno, come vettore energetico, consente di compensare l'intermittenza delle energie rinnovabili.

Air Liquide è partner di Energy Observer, fornisce il proprio supporto a questo progetto scientifico  e gestisce l'intera filiera dell'idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio, fino alla distribuzione e allo sviluppo di applicazioni per gli utenti finali, contribuendo alla diffusione dell’utilizzo dell'idrogeno come energia pulita.
 Ad oggi, 100 stazioni di idrogeno sono già state progettate e installate da Air Liquide in tutto il mondo. La scelta del Gruppo di sostenere questo progetto dimostra la sua ambizione di contribuire a un mondo più sostenibile.

 

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Edilizia sostenibile: l’iniziativa dell’ENEA per la rigenerazione urbana

Al via su iniziativa dell’ENEA un tavolo tecnico per la riqualificazione degli edifici con lo scopo di aumentare la qualità energetico-ambientale dei progetti e semplificare le procedure di finanziamento in modo da sbloccare il mercato in funzione degli obiettivi di efficienza energetica.


Valorizzare e diffondere protocolli per la valutazione del livello di sostenibilità degli edifici e promuovere standard di garanzia per la qualità delle costruzioni indirizzati al mondo della finanza e del mercato immobiliare basati su benchmark, norme tecniche e prassi consolidate, potenziando al contempo l’informazione e la formazione per realizzare la riqualificazione energetica in Italia. Questi i temi trattati a Roma presso la sede nazionale dell’ENEA durante il Forum nazionale Urban Regreeneration – “Fare sistema edificio in Italia: gli stakeholder fanno rete”, organizzato dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e promosso da Tabula Rasa (Habitami – HomoCondòminitour.it), CTI, UNI, Casa Clima, GBC Italia e iiSBE/Itaca. Il Forum ha affrontato il tema dei protocolli per la valutazione della sostenibilità degli edifici, un tema già discusso durante il primo incontro tenutosiil 20 aprile a Casa ENEA, soprattutto in relazione all’esigenza, sottolineata da tutti gli operatori e gli stakeholder del settore delle costruzioni, di armonizzare i diversi protocolli finalizzati ala sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Su questa scia, la Commissione europea, in collaborazione con soggetti di punta del settore come Saint Gobain, Skanska e Sustainable Building Alliance, ha da tempo iniziato la messa a punto di un set di indicatori sullo schema denominato Level(s). L’obiettivo principale è quello di promuovere l’armonizzazione degli strumenti di valutazione utilizzati in Europa per il settore dell’edilizia per misurare le prestazioni degli edifici in termini di impatti ambientali e consumo di risorse ed energia durante il loro intero ciclo di vita. In particolare, Level(s) utilizza indicatori basati su norme e strumenti esistenti relativi ai seguenti aspetti: energia, materiali, acqua, salute e benessere, cambiamento climatico, costi e valore del ciclo di vita (http://ec.europa.eu/environment/eussd/buildings.htm).

 

Figura 1. Vauban, quartiere ecologico di Friburgo (Germania)

 

Nel corso del Forum, Roberto Moneta, Direttore del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica, ha sottolineato che “l’ENEA è impegnata nelle riqualificazioni energetiche insieme con il Ministero dello sviluppo economico e nella promozione di strumenti come l’ecobonus, il sismabonus e la cessione del credito”. A questo proposito, dal Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica (RAEE 2018), presentato lo scorso 19 giugno presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari (Camera dei Deputati) a Roma, risulta che nel 2017 le famiglie italiane hanno investito oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare circa 420 mila interventi di riqualificazione energetica, grazie ai quali si è ottenuto un risparmio di 1300 GWh/anno. Grazie a questi interventi – rivela il rapporto – le famiglie italiane hanno avuto un risparmio medio del 15% sulla bolletta annuale, compreso tra i 250 euro del 2014 e i 150 euro del 2017. “Un altro aspetto sul quale abbiamo puntato negli ultimi tre anni – ha sottolineato Moneta – è stata la comunicazione sul tema dell’efficienza energetica: quest’anno abbiamo promosso una campagna nazionale di informazione, L’Italia in Classe A, che ha fatto tappa in 10 città italiane e che ha coinvolto cittadini, imprese, Pubblica Amministrazione, scuole e associazioni, sul tema dell’efficienza energetica”. Nell’ambito della campagna, l’ENEA ha brevettato un’App gratuita denominata Safe School 4.0, grazie alla quale è possibile misurare i consumi energetici e la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici.


Nota:

La foto che compare come immagine d'intestazione dell'articolo è stata scattata da Andrea Campiotti (autore dell'articolo) all'evento presso la sede nazionale dell'ENEA, a Roma.