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Energy Center del Politecnico di Torino ha ricevuto il premio “Amministrazione, cittadini, imprese”

L'Energy Center del Politecnico di Torino  ha ricevuto il premio “Amministrazione, cittadini, imprese” di Italiadecide  per la categoria Servizi tecnico-scientifici al territorio, proprio come promotore di un modello di sviluppo locale in cui innovazione, formazione e industria interagiscono, in stretto contatto con le politiche energetiche (a livello regionale, nazionale, europeo) e i loro driver (Commissione Europea, Ministeri, Regione Piemonte).  Il riconoscimento è stato consegnato oggi 12 febbraio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al professor Romano Borchiellini, presidente dell’advisory board dell’Energy Center, nel corso della presentazione del Rapporto 2018 di italiadecide “Civile e militare. Tecnologie duali per l’innovazione e la competitività”.

Nell’edificio, realizzato con il supporto della Città di Torino, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, sono attualmente insediate oltre dieci aziende che possono operare a contatto con organismi di ricerca e pubbliche amministrazioni. All’Advisory Board partecipano i principali attori nazionali e internazionali del settore energetico (ENI, ENEL, Edison, Terna, IREN, ARERA), le pubbliche amministrazioni locali e regionali (Comune di Torino e Regione Piemonte) e enti di ricerca (ENEA, JRC).

Leggi il comunicato stampa allegato

 

Milano. Presentato il primo Electricity Market Report dell’Energy&Strategy Group

La ricerca presentata oggi al Politecnico di Milano fotografa per la prima volta la situazione italiana messa a confronto con quella di altri sette Paesi, e traccia le aspettative degli operatori del settore.

Il mercato elettrico in Italia? Conservatore e con mutamenti attesi molto lenti.  Ma bisogna cambiare passo se non si vuole subire la competizione europea.


Nel corso del 2016 il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 310 TWh (-2% rispetto al 2015 e ben 8 punti percentuali sotto il picco del 2011), a cui corrisponde una generazione elettrica nazionale di 275 TWh di energia. Oggi questa produzione è soddisfatta per circa il 38% da fonti rinnovabili, ma nel 2017, precisamente alla data ormai famosa del 21 maggio, si è arrivati alla copertura record dell’87%.

Il controvalore complessivo del mercato è equivalso a circa 61 miliardi di euro nel 2016 e a quasi 31 miliardi nel primo semestre del 2017, distribuito tra i vari attori, che sono oltre 12.600 nella fase di generazione (con almeno 100 kW di potenza installata, ma va considerato che i primi sei detengono il 50% della capacità installata totale), 11 in quella di trasmissione e 137 nella distribuzione in media e bassa tensione (con i primi 3 che distribuiscono circa il 93% dell’energia totale) a cui si aggiungono 625 imprese registrate all’anagrafe degli operatori per la vendita di energia elettrica. Il tutto per servire un mercato finale fatto da 36,5 milioni di punti di prelievo sul territorio nazionale, di cui circa l’80% domestici.

È la fotografia del mercato elettrico in Italia scattata dalla prima edizione dell’Electricity Market Report, realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che lo analizza nel dettaglio: dal cambiamento del consumatore, che sempre più spesso è prosumer (quindi anche produttore) e soddisfa con l’elettricità in maniera smart una quota sempre maggiore del proprio fabbisogno energetico, alle liberalizzazioni e all’apertura del mercato dei servizi di dispacciamento, con il conseguente possibile ingresso di nuovi operatori.

Sono ben 18 i grandi trend di cambiamento monitorati dalla ricerca. Il mercato elettrico in Italia e in Europa è infatti alle prese oggi con una delle più profonde trasformazioni degli ultimi decenni, stretto com’è tra le grandi evoluzioni della tecnologia e del mercato da un lato e, dall’altro, dalla necessità di adeguare il quadro normativo che da sempre ne irreggimenta il funzionamento.

L’Electricity Market Report è partito da queste premesse per investigare – sia attraverso il benchmark con gli altri grandi Paesi europei, sia raccogliendo direttamente il parere di un campione significativo di operatori del settore in Italia – le aspettative sulla capacità di innovarsi del nostro mercato. Per ciascuno dei grandi temi vengono infatti analizzate le caratteristiche principali e le implicazioni attese sui diversi attori della filiera: generazione, trasmissione, distribuzione e vendita.

Grafici e informazioni nel comunicato Stampa del Politecnico, sotto allegato.

Il report completo è disponibile in elettronico su richiesta, anche se non è ancora nella versione  definitiva presso
School of Management Politecnico di Milano

Impianto Crotone

Progetto Si.Re.Ja. Prime esperienze di digestione anerobica a secco: potenzialità calabresi di biomasse e FORSU per la produzione di biogas

Abstract 
 


Un progetto di ricerca sviluppato nella Regione Calabria coordinato da Cortea con la partecipazione di partner anche locali, ospitato dalla città di Crotone attraverso il polo energia ed ambiente NET, ha permesso di studiare la disponibilità di biomassa nella Regione Calabria per la produzione di biogas in virtù del grande potenziale derivante dalle attività agricole come i pastazzi di agrumi, la sansa di olive e il letame di bufala.

È stata condotta dapprima una approfondita analisi della disponibilità reale di biomassa, in termini di quantità annue prodotte. Successivamente sono state effettuate le sperimentazioni di fermentazione anaerobica a secco e ad umido, mediante fermentatori a scala di laboratorio, progettati e realizzati ad hoc per mantenere precise condizioni di processo in termini di temperatura (38°C) e umidità (circolazione forzata percolato) durante l’intero periodo di fermentazione, pari a circa 30 giorni.

Le prove hanno evidenziato come la biomassa testata condizioni fortemente i risultati finali, in termini di quantitativo di biogas prodotto rapportato al peso della sostanza secca, come dimostra il range di valori ottenuti che oscillano dai 0,1 m3 gas/kgsostanza secca per la vinaccia fino ai 0,6 m3 gas/kgsostanza secca per il pastazzo di agrumi agli oltre 1,6 m3 gas/kgsostanza secca per il letame di bufala. Il biogas prodotto è stato analizzato mediante analizzatore portatile.

Una considerazione a parte merita la FORSU, la frazione organica del rifiuto solido urbano. La Regione Calabria in questo ambito ha sicuramente potenzialità inespresse, data la concentrazione di grandi centri urbani ed un vasto territorio rurale, e l’impiego di questo materiale suscita molto interesse specie per la produzione di biogas che ne può scaturire, specie in impianti di piccola- media dimensione, a basso impatto sull’ambiente e sul territorio. Alla luce di queste considerazioni sono state condotte approfondite analisi sulla FORSU disponibile per la fermentazione anaerobica.
 


In allegato l’articolo completo,  pubblicato in Procedia Environmental Science, Engineering and Management 3 (2016) (1) 23-31