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“Fit for 55”: la Commissione europea è pronta a mettere in pratica il Green Deal

La Commissione europea adotta “Fit for 55”, un pacchetto di proposte legislative per dare attuazione al Green Deal e raggiungere l’obiettivo “impatto climatico zero” entro il 2050


Lo scorso 14 luglio la Commissione europea ha adottato il pacchetto “Fit for 55”, contenente 13 proposte legislative in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fisco necessarie per sostenere la riduzione, di qui ai prossimi dieci anni, delle emissioni nette di gas serra del 55 per cento (rispetto ai livelli del 1990) e per raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica (impatto climatico zero) entro il 2050. Il pacchetto si propone di conseguire gli obiettivi già concordati nella legge europea sul clima, in linea con la strategia del Green Deal. Le principali proposte concernono:

  • l’applicazione dello scambio di quote di emissione a nuovi settori e un inasprimento dell'attuale sistema di scambio di quote di emissioni di gas serra dell’Ue, l’eliminazione graduale delle quote di emissione per il trasporto aereo e allineamento al sistema globale di compensazione, la riduzione delle emissioni di carbonio per l'aviazione internazionale e l’inclusione delle emissioni dei trasporti marittimi nell'EU ETS (1);
  • l’aumento dell’uso di energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica. La produzione e l'uso di energia rappresentano il 75 per cento delle emissioni dell'Ue, pertanto l’obiettivo sarà di arrivare a una produzione di rinnovabili al 40 per cento entro il 2030. Inoltre, per sostenere l'efficienza energetica saranno fissati obiettivi annuali vincolanti per ridurre il consumo energetico e per il settore pubblico che sarà tenuto a rinnovare il 3 per cento dei suoi edifici ogni anno per ridurre il consumo di energia;
  • l’introduzione rapida dei modi di trasporto a basse emissioni. Tutte le nuove auto immatricolate a partire dal 2035 saranno a emissioni zero. Si richiederà agli Stati membri di espandere le infrastrutture necessarie come installare punti di ricarica e rifornimento presso intervalli regolari sulle principali autostrade, ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno;
  • la riduzione delle emissioni di gas serra nel trasporto aereo e marittimo. Si tratta dell’iniziativa dedicata all'aviazione “ReFuelEU” che obbligherà i fornitori di carburante a miscelare livelli crescenti di carburanti sostenibili per gli aerei noti come e-fuel e dell’iniziativa marittima “FuelEU” finalizzata a limitare i gas serra dell'energia utilizzata dalle navi nei porti europei;
  • misure per le emissioni di carbonio e strumenti per preservare e far crescere i pozzi di carbonio naturali. Il regolamento europeo sull'uso del suolo, la silvicoltura e l'agricoltura fisserà un obiettivo per la rimozione del carbonio da parte dei pozzi naturali pari a 310 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030;
  • la riduzione ulteriore del tetto complessivo delle emissioni di gas serra e l’aumento dei tassi annui di riduzione delle emissioni con la creazione di un Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM). In pratica, si tratterà di una tassa sulla CO2 sull’importazione di cemento, ferro, acciaio, alluminio, fertilizzanti e elettricità, se non prodotti con adeguati standard rispetto alle emissioni di gas serra.

 

Le proposte contenute nel pacchetto “Fit for 55” sono centrali nell’attuazione della transizione verde europea. Particolare attenzione sarà dedicata anche ai responsabili delle politiche europee affinché i vantaggi, opportunità ma anche i costi siano ripartiti equamente tra gli Stati membri dell’Ue.


Per approfondire:

  • Il Green Deal europeo.
  • COM(2019) 640 final.
  • “Fit for 55: delivering the EU's 2030 Climate Target on the way to climate neutrality”.
  • COM(2021) 550 final.
  • https://www.isprambiente.gov.it. Emission-trading-europeo.
  • Special Eurobarometer 513. Climate, Report Fieldwork: March – April 2021.

 

Nota:

(1) L’ETS (Emissions Trading System) interessa il 40 per cento delle emissioni di gas a effetto serra che limita a un massimo complessivo le emissioni di circa 10 mila impianti che operano nel settore dell'energia elettrica e nell'industria manifatturiera, nonché dalle compagnie aeree che operano tra questi paesi. In questo modo l’Unione europea ha di fatto creato un mercato della CO2 attivo in tutti i paesi dell’Ue che consente lo scambio tra le diverse industrie delle “quote” di emissioni, secondo una logica commerciale che prevede che se un’industria inquina di più può comprare quote da quelle che inquinano di meno, sempre all’interno del limite totale prestabilito, che si riduce di anno in anno.

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La Commissione europea lancia il Green City Accord per città più verdi e sostenibili

Con il Green City Accord, l’Unione europea sostiene le città che vogliono attuare programmi di sviluppo sostenibile, promuovendo l’azione locale per la transizione ecologica


Il futuro green delle città

Le città sono responsabili di oltre l’80 per cento del consumo finale di energia e di circa il 70 per cento delle emissioni di CO2 a livello globale. Particolarmente energivori e con un significativo impatto ambientale risultano il settore dei trasporti e la climatizzazione degli edifici (riscaldamento e raffrescamento). Secondo le Nazioni Unite, nel 2030 circa tre quarti della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, dove verrà generato oltre l’80 per cento del potenziale di riscaldamento globale (GWP). Sempre le Nazioni Unite stimano che entro il 2030 vi saranno nel mondo oltre 40 mega-città, ciascuna delle quali avrà una popolazione di almeno 10 milioni di abitanti. Tra queste, Delhi (India), Shanghai (Cina) e Tokyo (Giappone) avranno ciascuna oltre 30 milioni di persone. In tale contesto, al fine di contenere e minimizzare l’impatto energetico e ambientale, l’agricoltura urbana sarà sempre più diffusa, particolarmente per ridurre le emissioni di CO2 associate ai trasporti e alla distribuzione alimentare. Rilevanti saranno anche i sistemi di “agricoltura verticale” come, ad esempio, le fattorie urbane realizzate sotto forma di edifici completamente sostenibili dal punto di vista dei consumi energetici; ciò grazie all’impiego di tecnologie per la produzione di energia solare in grado di massimizzare la produzione di cibo su una superficie minima (Al-Chalabi, 2015). Per il raffrescamento dell’aria e l’assorbimento degli agenti inquinanti presenti in atmosfera, saranno sempre più diffusi servizi ecosistemici quali infrastrutture verdi (parchi, foreste, zone umide, cinture verdi o corsi d’acqua all’interno e intorno alle città). Altre soluzioni naturali per migliorare le condizioni microclimatiche delle città, apportando enormi benefici anche alla salute dei cittadini, saranno tetti e pareti verdi (green roofs and walls), vicoli e strade verdi, silvicoltura urbana. L’elemento “verde” contribuisce, specialmente nelle città, alla riduzione del fenomeno “isola di calore” (heat island), alla diminuzione della domanda di energia, all’aumento dello stoccaggio di carbonio e al miglioramento della sostenibilità ecologica ed energetica delle città, dato che:

  • alberi e arbusti forniscono protezione dal calore e dai raggi UV mediante l'ombreggiamento diretto (sia degli edifici che degli spazi esterni);
  • l’evapotraspirazione attuata dalle piante riduce la temperatura nell'area intorno alla vegetazione consumando energia della radiazione solare sotto forma di calore latente;
  • le temperature inferiori causate sia dall'evapotraspirazione che dall'ombreggiamento diretto portano ad una riduzione della quantità di calore assorbito (e quindi emesso) dalle superfici urbane antropiche a bassa albedo (minore riflessione della radiazione solare).

 

Il Green City Accord europeo

L’Unione europea, in linea con la strategia del Green Deal 2021-2026, ha riconosciuto il ruolo cruciale delle città per raggiungere gli obiettivi ambientali ed energetici, lanciando una serie di iniziative tra le quali particolare rilevanza riveste il Green City Accord (Figura 1). Si tratta di un’iniziativa a sostegno dei sindaci europei finalizzata allo sviluppo di azioni mirate a migliorare la qualità dell’ambiente urbano e la vita dei cittadini.

 

Figura 1. Logo del Green City Accord

 

L’Accordo prevede che le città firmatarie si impegnino ad affrontare cinque aree della gestione ambientale definite a livello europeo, ossia: aria, acqua, natura e biodiversità, economia circolare, rifiuti e rumore. Il Green City Accord si rivolge ai sindaci delle città con una popolazione pari ad almeno 20 mila abitanti che vogliono attuare programmi di sviluppo sostenibile. Le azioni saranno rivolte principalmente alle città metropolitane e ai grandi agglomerati urbani. La Commissione europea parteciperà sostenendo le città con opportunità di networking e di finanziamento e facilitando la comunicazione tra i responsabili amministrativi locali e dell'Unione europea.


Per approfondire:

  • Malek Al-Chalabi 2015. Vertical farming: Skyscraper sustainability? Sustainable Cities and Society,Volume 18. Pages 74-77, ISSN 2210-6707, https://doi.org/10.1016/j.scs.2015.06.003.
  • Riffat, S., Powell, R. & Aydin, D. Città future e sostenibilità ambientale. Fut Cit & Env 2, 1 (2016). 

 

Foto d’intestazione: Promenade plantée, Parigi (Foto: www.ecowave.it)

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Il Next Generation EU fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

L’Unione europea punta a diventare il primo continente a impatto climatico zero riducendo le emissioni di gas serra di almeno il 55 per cento (rispetto al 1990) e aumentando la copertura da rinnovabili dall’attuale 32 per cento al 38-40 per cento entro il 2030


L’Unione europea prevede di ridurre le emissioni di CO2 del 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo è ambizioso e richiede l’adozione di misure di efficienza energetica, l’aumento dell’elettrificazione dei settori che consumano combustibili convenzionali e una maggiore diffusione delle energie rinnovabili. A tal proposito, prevede di portare la quota di energie rinnovabili a un livello non inferiore al 38-40 per cento dell’energia complessivamente consumata. L’uso delle rinnovabili, oltre ai benefici in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, diversificazione energetica e minore dipendenza dai mercati dei combustibili fossili (soprattutto petrolio e gas), può anche contribuire a sostenere l’occupazione. A livello europeo, sono stati previsti un numero di posti di lavoro nel settore (green jobs) superiore a 1,5 milioni di unità e un fatturato annuo stimato in 158, 9 miliardi di euro. Il Renewable Energy Report 2021, redatto dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, evidenzia che nel 2020 le rinnovabili hanno raggiunto la soglia di 650 GW di potenza complessivamente istallata, di cui 160 GW di fotovoltaico e 200 GW di eolico. I dati sono inoltre confermati dalle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), che stima per l’Europa aumenti annuali per le rinnovabili pari a 44 GW nel 2021 e a 49 GW nel 2022, rispetto ai dati del 2020 (Figura 1).

 

Figura 1. Energia da fonti rinnovabili nei paesi dell'Ue (in % del consumo finale lordo di energia)

 

Quanto all’Italia, la potenza istallata da rinnovabili supera i 56 GW  (ANIE Rinnovabili). Tuttavia, il RER 2021 mostra che la potenza istallata da rinnovabili nel nostro Paese è diminuita del 35 per cento nell’ultimo anno, mentre, al contrario, è in espansione in altri paesi europei, dove si registra un valore medio pari al 16,7 per cento. A livello globale i dati sono positivi: l’AIE sottolinea che le rinnovabili sono aumentate, in termini di nuove istallazioni, di oltre il 45 per cento rispetto al 2019 (particolarmente l’eolico, che è cresciuto del 90 per cento, e il fotovoltaico, che è cresciuto del 23 per cento). Quanto all’Unione europea, con i nuovi ambiziosi obiettivi sul fronte della politica climatica, essa punta a diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero, consentendo a cittadini e imprese una transizione verde sostenibile. Fondamentali per raggiungere gli obiettivi in materia di rinnovabili e riduzione delle emissioni di gas serra appaiono i fondi messi a disposizione degli Stati membri con il piano di rilancio denominato Next Generation EU per il quinquennio 2021 – 2026.


Per approfondire:

  • Renewable Energy Market Update 2021. Agenzia internazionale dell’energia (IEA);
  • Renewable Energy Report 2021. Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano;

 

Foto d’intestazione: Carlo Alberto Campiotti