“In movimento e sostenibili” al FisioSport Civitas Vitae di Padova

  

Una mattinata festosa e ricca di eventi sportivi e culturali è stata quella  vissuta il 26 maggio scorso nella cornice accogliente del "FisioSporta Civitas Vitae" di Padova, durante la manifestazione "In movimento e sostenibili" organizzata dal Centro Studi "l'Uomo e l’Ambiente" e Fisiosport Civitas Vitae TFC nell'ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile 2018 . 

Gratuita la partecipazione, bello l'entusiasmo dei partecipanti grazie anche all'impegno e all'efficienza dello staff nel coinvolgere grandi e piccoli nelle diverse attività proposte, tra cui Nordic walking, il torneo di dodgeball, che ha coinvolto i variopinti e vocianti alunni della "Scuola Primaria della Vittoria", "Stride", la Camminata nel parco.

 

 

Per il Comune di Padova che patrocinava la manifestazione è intervenuto l'assessore allo sport Diego Bonavina che si è intrattenuto con gli organizzatori  e molti dei partecipanti.

 

 

L'evento è stato sponsorizzato da NaturaSi e da Biogovinda, che hanno fornito bibite e cracker salati e dolci per l'allestimento del buffet.

 

 

Particolarmente elevata è stata l'affluenza alla conferenza  "La corretta alimentazione e come saper leggere le etichette". I due medici relatori, Giorgio Viero, esperto in composizione corporea e Stefania Germano, dietista e nutrizionista, hanno tenuto deste attenzione e curiosità dei presenti fin ben oltre il tempo stabilito per il loro intervento.

 

 

L'evento, quale occasione per sottolineare l'importanza del movimento e la consapevolezza di una corretta alimentazione per il benessere fisico e mentale di tutti, dai bambini agli anziani, sembra avere suscitato delle curiosità concrete, si spera che possa contribuire anche al cambiamento degli stili di vita nocivi alla salute.

sviluppo sostenibile principale

Al via la seconda edizione del “Festival dello Sviluppo Sostenibile”

Fare 17 goal in 12 anni, questo l’obiettivo dell’Agenda 2030. Secondo il Rapporto ASviS 2017 l’Italia non è ancora su un sentiero di sviluppo sostenibile. Timidi gli investimenti europei nella finanza sostenibile: per far fronte al cambiamento climatico e per rispettare gli obiettivi fissati dall’’Accordo di Parigi, occorrono 180 miliardi di euro di investimenti ogni anno. 


Al  MAXXI di Roma il “Festival dello Sviluppo Sostenibile”

Fare 17 goal in 12 anni, questo l’obiettivo dell’Agenda 2030. Approvata dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015 – due mesi prima dell’approvazione dell’Accordo di Parigi – e sottoscritta da 193 Paesi, l’Agenda 2030 rappresenta il documento più importante a livello globale per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda contiene 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e 169 Target da raggiungere entro il 2030, attuando un modello di sviluppo sostenibile sul piano ambientale, economico, sociale, coinvolgendo istituzioni, imprese pubbliche e private, università, centri di ricerca e operatori dell’informazione e della cultura. Per dare voce al tema dello sviluppo sostenibile, è incominciata lunedì 22 maggio a Roma, presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la seconda edizione del “Festival dello Sviluppo Sostenibile”, organizzato dall’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con la conferenza inaugurale “Italia 2030. Innovare, riqualificare, investire, trasformare: dieci anni per realizzare un’Italia sostenibile”. Il Festival, fa sapere l’ASviS, rappresenta il contributo italiano alla “Settimana europea dello sviluppo sostenibile” (Esdw) che si svolgerà tra il 30 maggio e il 5 giugno nei 27 paesi dell’UE. Sono stati organizzati oltre 600 eventi in tutta Italia per i 17 giorni (dal 22 maggio al 7 giugno) del Festival, tanti quanti sono gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile indicati dall’Agenda 2030. “Sarà necessario un decennio di profonda e persistente innovazione economica, istituzionale e sociale, una vasta riqualificazione delle infrastrutture materiali e immateriali, un ciclo pluriennale di investimenti, pubblici e privati, una vera e propria trasformazione dell’attuale modello di sviluppo”, ha sottolineato Pierluigi Stefanini, Presidente dell’ASviS, alla conferenza inaugurale del Festival.

 

L’Italia è distante dagli Obiettivi dell’Agenda 2030

La sfida dello sviluppo sostenibile sarà ardua. Secondo il Rapporto ASviS 2017, nonostante i passi avanti fatti negli ultimi anni, l’Italia non è ancora su un sentiero di sviluppo sostenibile: è indietro su povertà, disoccupazione, disuguaglianze, degrado ambientale, mentre registra un miglioramento nei campi dell’educazione, della salute e dell’alimentazione, con risultati comunque lontani dai relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Inoltre, sottolinea il Rapporto, l’Italia risulta essere in ritardo nell’adozione di strategie fondamentali in tema di energia, lotta al cambiamento climatico ed economia circolare, senza le quali non riuscirà a raggiungere i 17 SDGs entro il 2030 (Figura 1). In particolare, sulla base degli indicatori compositi sviluppati dall’ASviS per i singoli Obiettivi in una prospettiva temporale, emerge che:

  • la situazione migliora sensibilmente per gli Obiettivi 2 (Sconfiggere la fame), 3 (Salute e benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (Parità di genere), 9 (Innovazione e infrastrutture), 12 (Consumo e produzione responsabili), 13 (Lotta contro il cambiamento climatico), 14 (Flora e fauna acquatica), 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide);
  • la situazione peggiora sensibilmente per gli Obiettivi 1 (Sconfiggere la povertà), 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 10 (Ridurre le disuguaglianze), 15 (Flora e fauna terrestre);
  • la situazione è statica per gli Obiettivi 7 (Energia pulita e accessibile), 8 (Buona occupazione e crescita economica), 11 (Città e comunità sostenibili) e 17 (Partnership per gli Obiettivi).

 

Figura 1. Distanza dal raggiungimento degli SDGs nel 2030 (Fonte: Rapporto ASviS 2017)

 

Il Rapporto ASviS 2017, oltre a indicare i punti di forza e di debolezza del nostro Paese rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, fornendo una visione complessiva delle tendenze in atto nelle 17 aree corrispondenti ai 17 SDGs e dei possibili scenari futuri in base alle politiche da adottare, propone misure di breve e medio termine per portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. In particolare, il rapporto suggerisce di:

  • completare l’iter di approvazione di leggi (consumo di suolo, gestione delle acque ecc.) e di strategie (energia, economia circolare, lotta ai cambiamenti climatici) essenziali affinché l’Italia possa imboccare concretamente la strada della sostenibilità;
  • dettagliare la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile anche in termini quantitativi e rendere operativa la sua governance, ad esempio, con la trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile;
  • adottare provvedimenti urgenti per il raggiungimento dei 22 Target con scadenza al 2020.

 

L’Europa timida negli investimenti in finanza sostenibile

“L’integrazione tra economia, società e ambiente è ancora difficile – ha sottolineato alla conferenza inaugurale del Festival Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS, – e ognuno di noi è chiamato a decidere se vuole assumere una visione distopica, retrotopica o utopica del futuro”. A fronte di un pianeta sempre più esposto alle conseguenze imprevedibili del cambiamento climatico e dell'esaurimento delle risorse, s'impone un'azione urgente per adeguarsi a un modello più sostenibile. Secondo le stime del Rapporto 2018 condotto dalla Task Force di Alto Livello sulla Finanza Sostenibile dell’Unione europea, Per conseguire gli obiettivi dell'Unione europea per il 2030 previsti dall’Accordo di Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, occorrono investimenti supplementari dell'ordine di 180 miliardi di euro all'anno di qui al 2030. Tuttavia, ha evidenziato Giovannini, mancano all’appello circa 150 miliardi di euro, nonostante il “vecchio Continente” sia la prima area al mondo per investimenti fatti nella finanza sostenibile. Nel corso della conferenza è stato sottolineato che gli investimenti, sia pubblici che privati, sia materiali che immateriali, dovranno essere orientati in una direzione di sviluppo sostenibile. Dalla riqualificazione del patrimonio esistente alla creazione di nuove infrastrutture sostenibile, bisognerà investire per migliorare il capitale naturale e umano. “Solo così – ha evidenziato Giovannini – sarà possibile migliorare il benessere dei cittadini e ridurre le tante disuguaglianze di cui soffre l’Italia”.


Note:

I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 (SDGs) raccontati nel video ufficiale di ASviS Italia.

La foto che compare come immagine d'intestazione dell'articolo è stata scattata da Andrea Campiotti (autore dell'articolo) presso il MAXXI, a Roma.

principale transizione green

“La transizione alla green economy” è possibile

Dai fondamenti della green economy ai fattori che potrebbero accelerare la transizione verso un'economia più sostenibile, questi i temi del “Meeting di Primavera” della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione del quale è stato presentato l’ultimo libro di Edo Ronchi “La transizione alla Green Economy”. 


I fondamenti della green economy

Mercoledì 9 maggio si è tenuto a Roma, presso il Nazionale Spazio Eventi, il “Meeting di Primavera”, organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per celebrare i suoi 10 anni di attività. In occasione del Meeting, è stato presentato l’ultimo libro di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione, dal titolo “La transizione alla green economy”, un libro – come ha affermato lo stesso Ronchi, durante la presentazione – volto a tracciare un “quadro approfondito dell’evoluzione dell’economia verde in Italia e nel mondo, a 25 anni dal Summit sulla Terra di Rio de Janeiro (3-14 giugno 1992). Nella società contemporanea l’economia svolge un ruolo decisivo, determinando la sostenibilità nonché l’insostenibilità dello sviluppo. In una società in cui le risorse diventano sempre più scarse e dove si registra un consumo inarrestabile di suolo, che minaccia la biodiversità e il capitale naturale, si sente il bisogno di una nuova narrazione economica che assicuri uno sviluppo umano sostenibile, che procuri una migliore qualità della vita in uno spazio ecologico limitato e che punti ad una crescita qualitativa e quantitativamente selettiva. “In un solo secolo (il Novecento) – ha affermato Ronchi – la popolazione mondiale è quadruplicata, il consumo di energia è cresciuto di circa 8 volte e quello di risorse naturali di oltre 12; l’uso indiscriminato dei combustibili fossili ha generato enormi volumi di anidride carbonica che stanno influenzando fortemente il clima”. “Così non si può andare avanti – ha sottolineato Ronchi – perché l’attuale sviluppo, così com’è, non va; qualche passo nella giusta direzione è stato compiuto, ma si è fatto ancora troppo poco e in modo troppo lento e tortuoso, a volte perfino contradditorio”. Parlando del suo libro, Ronchi ha individuato quelli che possono essere definiti i “tre fondamenti dell’economia verde”:

  • Tutela del clima e della biosfera. I costi di quella che ormai può essere definita una vera e propria “crisi climatica ed ecologica” hanno raggiunto un’enorme rilevanza economica;
  • Circolarità delle risorse. L’economia circolare, alla base della green economy, è la via per affrontare il nodo dell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, consentendo di disaccoppiare il livello del consumo di risorse da quello delle attività economiche;
  • Benessere inclusivo e sobrio. La sostenibilità ambientale si può ottenere sostituendo il consumismo indiscriminato con una migliore qualità dei consumi, con migliori beni e servizi e minori impatti ambientali.

Nel corso della conferenza, Ronchi ha evidenziato i fattori che potrebbero accelerare la transizione verso un’economia più sostenibile: politiche pubbliche (in particolare quelle fiscali) in grado di internalizzare i costi esterni con strumenti economici quali tasse, tariffazioni, incentivi e disincentivi, in grado di orientare verso uno sviluppo economico sostenibile; l’eco-innovazione, che porta non solo benefici dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista dell’occupazione; una “finanza verde” capace di accelerare la transizione alla green economy attraverso i green bonds, in forte crescita nel mondo (non in Italia), che sono passati dagli 8,5 miliardi di dollari del 2012 ai 221 del 2017; imprese green che hanno registrato un aumento dell’occupazione pari al 40% nel periodo 2007-2013.

Ronchi ha inoltre sottolineato i settori chiave che stanno guidando attualmente la transizione alla green economy, tra i quali spiccano l’agricoltura, l’energia, la manifattura, i rifiuti, il settore delle costruzioni e dei trasporti, il turismo. Ronchi ha concluso il suo intervento, sottolineando la necessità di cambiare rotta, accelerando la transizione ad un’economia più sostenibile e investendo maggiormente sui giovani. Sul tema si è espresso anche l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, tra i relatori della conferenza, che ha ribadito: “la sostenibilità, in tutte i suoi aspetti, sarà possibile solo se le generazioni attuali lasceranno alle generazioni future un capitale – umano, economico, sociale e naturale – almeno uguale a quello di cui essere hanno goduto”.

 

Proposte e contributi per uno sviluppo sostenibile

  • Strategia Energetica Nazionale(SEN2017). Documento di programmazioneenergetica a livello nazionale adottato con decreto interministeriale 10 novembre 2017, pone, tra i suoi obiettivi, quello di rendere il sistema energetico nazionalepiù sostenibile in modo daraggiungere gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazionedefiniti a livello europeo, in linea con quellistabiliti dall’Accordo di Parigi. Tra i  principali target quantitativi previsti dalla SENvi è quello che prevede la riduzione dei consumi finali di energia a 108 Mtep (“Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”) con un risparmio di circa 10 Mtep entro il 2030.
  • Fonti rinnovabili. La Direttiva europea 2009/28/CE fissa per l’Italia due obiettivi nazionali vincolanti in termini di “quota del consumo finale di energia coperto da fonti rinnovabili” al 2020: raggiungere una quota dei consumi energetici finali lordi complessivi di energia coperti da fonti rinnovabili almeno pari al 17%; raggiungere una quota dei consumi energetici finali lordi nel settore dei trasporti coperti da fonti rinnovabili almeno pari al 10%.
  • Sviluppo di un’agricoltura sostenibile. I principali programmi europei prevedono lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile di qualità emultifunzionale, al fine di contenereil consumo di suolo agricolo, grazie amisure diadattamento ai cambiamenti climaticie la promozione nonché la tutela dell’agricoltura italianaorientata alla qualità e alla sicurezza.
  • Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate. A questo proposito, è doveroso sottolineare che le città italiane, a differenza di quelle europee, non hanno mai vinto lo European Green Capital Award, premio istituito nel 2010 dalla Commissione europea per premiare le città che, più di altre, hanno portato avanti politiche di sviluppo sostenibile.
  • Decarbonizzazione al 2050. Le principali intese a livello globale prevedono la decarbonizzazione (la chiusura di tutte le centrali a carbone) entro il 2050, oltre ad una diminuzione delle emissioni di CO2 del 39% al 2030 e del 63% al 2050 rispetto ai dati del 1990. A questo proposito, la SEN 2017 prevede per l’Italia la chiusura di tutte le centrali a carbone entro il 2025, con cinque anni di anticipo rispetto alla precedente Strategia, che prevedeva la chiusura entro il 2030.
  • Blue economy. La Strategia europea della “crescita blu”  per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo.Attualmente l’economia blu impiega oltre 5 milioni di persone e genera un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l'anno a livello globale. Le principali attività dell’economia blu sono: l’acquacoltura (allevamento di pesci e molluschi), turismo, biotecnologia marina, l'energia oceanica e l'estrazione mineraria dai fondalimarini.

Fonti per approfondire:

 

Nota:

La foto che compare come immagine d'intestazione dell'articolo è stata scattata da Andrea Campiotti (autore dell'articolo) durante l'evento presso il Nazionale Spazio Eventi, a Roma.