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Dall’economia del Cowboy all’economia dell’Astronauta

 


L’11 ottobre scorso presso la sede dell’Ordine degli ingegneri di Padova, si è svolto il convegno Pillole di SMARTCitySostenibilità, innovazione, tecnologia, organizzato dallo stesso Ordine.
Ci permettiamo di dare al nostro breve report il titolo mutuato da un’affermazione del primo dei relatori, l’ingegnere Elena Mazzola che sa coinvolgere subito l’uditorio in presenza e in streaming, composto da studenti di ingegneria e da amministratori locali, con queste due immagini: i cow-boy potevano allargare lo sguardo a perdita d’occhio sulle mandrie loro affidate, la ricchezza naturale era disponibile fino all’orizzonte senza limite. Noi attualmente dobbiamo pensare come un astronauta, ottimizzare risorse e spazi, imparare a riutilizzare e riciclare senza spreco, migliorare e aumentare l’efficienza di macchine e tecnologie.
In parole ancora più semplici: cambiare il nostro stile di vita. A volte, di fronte alla proposta di mettere il cappotto al proprio edificio, il proprietario obietta che mancherà la circolazione d’aria e che si svilupperanno muffe sui muri interni. Sì, può accadere ma solo se non facciamo rientrare nelle nostre abitudini quotidiane quella di arieggiare correttamente i locali.

La relatrice elenca le pratiche più collaudate per l’efficientamento energetico e il risultato atteso nelle nostre abitazioni:

  1. Isolamento muri e finestre: diminuzione della dispersione
  2. Lampadine a led: risparmio fino all’80%
  3. Valvole termostatiche: differenziare il calore nelle diverse stanze
  4. Fotovoltaico: sfruttamento di fonte rinnovabile, la nostra penisola avvantaggiata dal clima è l’ultima nella Comunità europea

Molto interessanti sono i dati a livello di politica e strategie locali assunte dalle Amministrazioni. Un esempio viene dal Patto dei Sindaci con la stesura dei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). In provincia di Padova ha aderito il 90% dei Comuni, l’80% ha inserito e avviato alcune attività, un solo comune ha avviato il monitoraggio, quindi non si conoscono i risultati ottenuti. Su questo la relatrice si sofferma in modo particolare: un cambiamento di punto di vista è necessario, non possiamo investire senza sapere se e quale beneficio portino gli interventi, e ciò vale per il pubblico e per il singolo cittadino.
Il perseguimento della Green Economy deve essere accompagnato dalla Green Society, ciascun componete della comunità diventa soggetto di cambiamento iniziando dal contenere i consumi, adottare stili di vita più sobri cambiando il concetto stesso di benessere.
Qualsiasi tecnologia, singola o meglio in mix non è sufficiente a contenere i consumi e aumentare l’efficienza! Se non spengo la luce perché tanto ho la lampadina e led si capisce che non ottengo il risultato!
La creazione di Comunità Energetiche locali necessita di partecipazione sociale con la responsabilizzazione di ciascun soggetto nel passaggio da consumer a prosumer: dobbiamo essere produttori e non solo consumatori. Valuto, Consumo, Misuro sono le parole chiave.
Il secondo relatore, l'architetto Massimo Cavazzana, Sindaco di un piccolo Comune in provincia di Padova entra direttamente nel tema delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) gruppi di auto consumatori di energia rinnovabile, che agiscono collettivamente. Illustra gli step necessari quali la pianificazione, programmazione, progettazione, realizzazione e gestione che è senza dubbio la fase più complessa.
 

L’architetto Cavazzana è un fautore della fonte energetica Idrogeno, gas presente in abbondanza in tutto l’universo e nel nostro pianeta dove lo troviamo in diverse molecole a partire dall’acqua. La produzione di energia da mix di fonti rinnovabili è anche alla base del processo di produzione dell’Idrogeno. Il processo di elettrolisi alimentato da energia rinnovabile, è interamente a impatto zero, senza emissioni inquinanti e senza consumo di preziose risorse naturali. La comunità scientifica e tecnologica è impegnata da tempo per rendere l’idrogeno verde più facile da produrre e più economico e, grazie agli enormi progressi fatti negli ultimi anni, il traguardo sembra ormai a portata di mano. Il relatore si dichiara convinto che nel futuro sarà la principale fonte energetica pulita con il tanto auspicato abbandono dell’uso delle fonti fossili. Mette in evidenza che per la transizione ecologica è essenziale raggiungere benefici in tre ambiti: economici, ambientali e sociali. Come amministratore locale ha già avviato alcuni progetti finanziati dal PNRR e ha in previsione di individuare, attraverso un apposito bando, le famiglie in difficoltà economiche per poterle coinvolgere in una CER.
Il Dott. Giovanni Scarazzati, terzo relatore, rappresenta ELOenergy, acronimo molto significativo che sta per Energia Locale Ovunque dove si occupa di ESG Consulenza energetica, ribadisce l’importanza di coinvolgere il cittadino nella costituzione di CER, per le quali si è in attesa di decreti attuativi, ma si può procedere anche subito. Fa alcune osservazioni molto pertinenti sulla superficialità che, a volte, manifesta incompetenza dei mass media che solo raramente forniscono, negli organi di stampa e nei dibattiti, informazioni precise e complete. Una critica non da poco se si tratta di diffondere informazioni scientifiche che mal si prestano a interpretazioni soggettive.
La corretta informazione è un punto di partenza essenziale per rendere consapevole il cittadino-utente-consumatore. Sapere quanti mc di gas consumiamo, quanti KWh di energia servono alla nostra abitazione per i diversi elettrodomestici è solo il primo passo per valutare tecniche di efficientamento energetico sia in strutture monofamiliari che condominiali. La possibilità di diventare consumatori-produttori è un traguardo molto importante nell’attuale contingenza economica e ambientale. Lo svincolarsi dalle fonti energetiche fossili diventa un imperativo categorico a causa dell’insostenibilità ambientale e l’uso delle rinnovabili è l’unica strada possibile. Ma nessuno si salva da solo, per questo è necessario porre in essere pratiche virtuose che si basino sulla condivisione. Le CER e l’Autoconsumo collettivo sono strumenti già collaudati ai quali aggiungiamo le pratiche di energy sharing. La comunità scientifica continua nello sviluppo di nuove tecnologie ma sta a chi governa sia a livello nazionale che locale, adottare normative e decreti attuativi che indirizzino in modo inequivocabile verso la transizione. Spetta a ciascuno di noi adottare le buone prassi esplicitate sopra. Aggiungiamo anche l’altro fattore importante relativo alla diffusione scientifica che deve essere affidata a persone competenti che utilizzino linguaggio chiaro e comprensibile al cittadino comune. Anche questo elemento fa parte di una transizione, quella culturale, per contrastare le fake news sempre fuorvianti.

 

70-INFN

“Storie di Fisica e Fisici”. Celebrati a Padova i 70 anni dell’Istituto di Fisica Nucleare Nazionale e di Padova

 


Sabato 9 aprile 2022 è stato celebrato il settantesimo compleanno della Sezione padovana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): 70 anni di storia celebrati, con un anno di ritardo, in presenza, nella sede unica e suggestiva del Palazzo della Ragione. Un luogo che coniuga arte e scienza in modo esemplare attraverso le bellezze artistiche del ciclo pittorico trecentesco incluse in “Padova Urbs Picta” patrimonio UNESCO. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Padova e con il Patrocinio del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova. Il grande salone, appositamente allestito, ha ospitato 550 persone caratterizzate da notevole eterogeneità generazionale. Infatti accanto a professori e docenti si potevano contare numerosi giovani ricercatori, studenti universitari e liceali. A fianco al palco dei relatori, l’Ensemble, composto da studenti del Conservatorio Cesare Pollini, ha introdotto l’evento con musica di Vivaldi e intrattenuto nel corso della serata con musiche di Piazzolla e Morricone.

Un dialogo tra scienziati
La serata è stata condotta dalla divulgatrice e giornalista scientifica Barbara Gallavotti che con le sue domande molto circostanziate ha permesso un dialogo aperto fra i tre scienziati presenti, Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Masiero, ex-direttore della Sezione di Padova, ex-membro di Giunta e Roberto Carlin, attuale direttore della stessa sezione.
Le domande della conduttrice hanno stimolato i relatori a descrivere il ruolo scientifico del fisico teorico, colui che pone e si pone domande e del fisico sperimentale che sperimenta attraverso tentativi ed errori. Una figura è naturalmente funzionale all’altra, così come è funzionale al fisico sperimentale l’osservazione che necessita di strumenti sempre più sofisticati e all’avanguardia. È anche fondamentale scommettere sui giovani e dare loro opportunità di crescita nella cultura scientifica.

La Sezione di Padova e i suoi fondatori
Con il supporto di immagini e video i relatori hanno ripercorso la storia della sezione INFN di Padova contemporanea a quella nazionale, ricordando tra i fondatori Antonio Rostagni docente di Fisica Sperimentale all’Università di Padova dal 1938 quando succede a Bruno Rossi costretto alle dimissioni a causa delle leggi razziali.
Vengono sottolineati più volte due elementi fondamentali per poter proseguire studi e sperimentazioni: la collaborazione con Enti e Istituzioni pubbliche e private e la messa a disposizione di risorse finanziarie adeguate. I risultati si possono raggiungere solo con l’uso di strumentazione sempre più complessa, innovativa e costosa.
Zoccoli sottolinea come nei 70 anni e più di storia di INFN, proprio grazie agli strumenti sempre più precisi e sofisticati, siamo ora in grado di osservare galassie, stelle, onde elettromagnetiche, che rappresentano tuttavia solo il 5% della materia che costituisce il cosmo. Lo sforzo di INFN a livello nazionale e con le sezioni locali è indirizzato verso l’aggiornamento delle infrastrutture di ricerca e della rete avanzatissima di calcolo. Fondamentale è la collaborazione con altri settori di ricerca per la sperimentazione della fisica dei neutrini, la rilevazione delle onde gravitazionali, la fisica astroparticellare ospitati presso i laboratori del Gran Sasso.
Carlin ha messo in rilievo che INFN sezione di Padova è di casa al CERN di Ginevra che non è un laboratorio straniero, è il nostro laboratorio principale di fisica delle particelle, fondato e finanziato dall’Italia assieme agli altri stati membri. Quindi al CERN siamo a casa nostra, come sono a casa loro studiosi di tutte le istituzioni degli stati membri. Le attività che i nostri ricercatori e studiosi, circa 150 persone (tra universitari e dipendenti) svolgono al CERN sono moltissime. Le sperimentazioni avvengono in collaborazione con diversi Istituti, che partecipano e contribuiscono finanziariamente alle attività con un regolamento Memoranda of understanding (MoU) nel quale sono descritti in dettaglio i contributi che ci si aspetta da ciascun istituto, tra cui INFN-Padova e UNIPD. Queste due realtà hanno un ruolo molto rilevante, nella costruzione degli esperimenti, la loro gestione e l'analisi dei dati e quindi come autori dei numerosissimi articoli scientifici prodotti. 

L'intervento di Fabiola Gianotti
Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, durante il collegamento in diretta, ha manifestato con convinzione la necessità della collaborazione tra Enti e Nazioni. Sollecitata dalla conduttrice con una specifica domanda sulle possibili conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, la Gianotti mette in evidenza come i risultati raggiunti dal CERN siano frutto di condivisione e lavoro comune di scienziati e ricercatori provenienti da tutte le 23 nazioni tra cui dal 2016 l’Ucraina, mentre la Federazione Russa partecipa al Council con lo status di Osservatore dal 2013. Condivide la preoccupazione per il conflitto tra due nazioni che hanno in seno al CERN studiosi e ricercatori provenienti da nazioni che, si auspica, possano continuare a lavorare fianco a fianco.
Un ragionamento stimolato dalla conduttrice porta i relatori a mettere in evidenza l’utilizzo delle tecnologie e dei macchinari, nati per le sperimentazioni in fisica nucleare, nella vita degli esseri umani, dalle applicazioni per indagini mediche alle strategie di cura, all’analisi di opere d’arte alla datazione di reperti archeologici e fossili. La sezione di Padova dell’Istituto Nazionale Fisica Nucleare è uno dei maggiori centri di ricerca dell’INFN con 120 dipendenti e una sessantina di ricercatori e professori universitari associati e annovera nel suo percorso i primi studi riguardanti i raggi cosmici, di cui fu pioniere a Padova Bruno Rossi. Le attività di ricerca della Sezione si sono rafforzate e diversificate nel corso degli anni e oggi vengono svolte nei più avanzati settori della fisica particellare, astro-particellare, nucleare e degli sviluppi strumentali e tecnologici.

Su cosa riflettere
Alcune riflessioni sono doverose alla luce di quanto esposto dai relatori in modo accessibile anche ai non studiosi. La prima riguarda la necessità del superamento di nazioni e confini: la scienza ha un’unica bandiera, quella della conoscenza. L’altra riflessione è che di atomi, neutrini, elettroni, neutroni, bosoni, muoni di cui la materia è composta, noi Sapiens, che di essa facciamo parte, dovremmo cogliere le potenzialità di intelligenza e nel contempo comprendere l’importanza di rispettare la complessità nella quale siamo immersi.

 

Premiazione imprea ambiente 2022

Premio Impresa Ambiente IX edizione. Cinque aziende sul podio

Fattoria Triboli Società Semplice Agricola, Irsap Spa, Clean Air Europe Srl, Novamont Spa e Esi Spa sono le cinque aziende italiane vincitrici della IX edizione del Premio Impresa Ambiente. 


Un riconoscimento nazionale per le imprese private e pubbliche che si sono distinte in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale. Insieme a loro, anche l’imprenditrice Sara Cecchetto dell’”Azienda Agricola Cecchetto Giorgio” che  si è aggiudicata il Premio speciale Giovane imprenditore, e la start-up Itamia Engineering Srl vincitrice nella nuova categoria start up innovativa. Menzione speciale per la categoria “Miglior prodotto” assegnata dalla giuria a Conceria Pasubio Spa di Arzignano.
La cerimonia del Premio, promosso in Italia dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, con la collaborazione di Unioncamere e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, si è tenuta a Venezia nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice con le imprese in presenza. “È un onore per la Camera di Commercio aver potuto portare avanti e gestire questo prestigioso premio nazionale in un momento così delicato e difficile per il sistema imprese e soprattutto farlo questa volta in presenza da una città come Venezia, candidata a diventare capitale mondiale della sostenibilità”. dichiara Massimo Zanon, presidente Cciaa di Venezia Rovigo.
La giuria ha selezionato i vincitori tra 74 candidature arrivate da 13 regioni d’Italia e ha assegnato il premio secondo le quattro categorie previste:
1) Migliore Gestione 2) Miglior Prodotto 3) Miglior Processo/Tecnologia 4) Migliore Cooperazione Internazionale, più i premi speciali “Giovane Imprenditore”, riservato a titolari o dirigenti d'impresa under 40 (già in gara per una delle quattro categorie) e il premio “Start-up innovativa” per progetti altamente innovativi e di ricerca dedicati allo sviluppo eco-sostenibile.

La motivazione dei premi

Alla Fattoria Triboli Società Semplice Agricola di Impruneta (FI) è stato assegnato il premio per la categoria “Miglior Gestione” (micro e piccole imprese) grazie a un piano in 7 azioni, avviato nel 2019 ,che ha l’obiettivo di rendere l’azienda pienamente sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico, abbracciando la strategia "dal produttore al consumatore" per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Dalla produzione dell’olio extra vergine di oliva, alle uova, al miele da Apicoltura Bee-Friendly, passando per i formaggi vegani e il sapone naturale, tutto nella fattoria è biologico. Eco Friendly è anche il packging e l’utilizzo di materiale compostabile, eco-sostenibile, per tutti i prodotti che produce. Da Triboli la sostenibilità si applica e si insegna grazie a programmi educazionali come la Fattoria Didattica e la Fattoria Sociale. Un’ulteriore iniziativa è la formazione dell’Unione degli Olivicoltori di Impruneta, un’unione di olivicoltori che produrranno olio in maniera totalmente sostenibile, dalla piantumazione, ai trattamenti fino alla raccolta e infine all’imbottigliamento e alla conservazione. Lo zero waste è un’altra delle azioni applicate dall’azienda attraverso la riduzione quasi totale (zero) di sprechi e rifiuti (waste).

Per la voce Medie e grandi imprese della categoria “Miglior Gestione” il premio è andato alla IRSAP S.p.a. azienda di Arquà Polesine (RO) leader nella produzione di radiatori per il riscaldamento domestico, sistemi di ricambio dell’aria e domotica applicata al riscaldamento. Grazie al progetto iGreen un gruppo di 15 persone interne all’azienda ha volontariamente deciso di schierarsi in prima linea per dare il proprio contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente. A cadenza mensile i partecipanti si riuniscono e ciascuno di essi è libero di presentare una o più idee e progetti che potrebbero avere un impatto migliorativo sull’ambiente. Ciascuna proposta viene discussa e sottoposta a votazione, per definire a quale dare concreta attuazione. Grazie a questo progetto Irsap ha redatto il suo primo Report di sostenibilità.

Per la categoria “Miglior Prodotto” il vincitore è Clean Air Europe S.r.l. azienda di Bulciago (LC) attiva da decenni nel settore della filtrazione e dell’abbattimento dei fumi industriali, ha introdotto, grazie al progetto Eco Atex, un’ importante innovazione nella produzione di cestelli porta maniche filtranti, che equipaggiano gli impianti di trattamento dei fumi della maggior parte delle filiere industriali. Grazie ad una progettazione e ad un trattamento innovativi, i cestelli acquisiscono migliori condizioni di sicurezza (ad esempio una caratteristica anti-statica), una maggiore durata di utilizzo, oltre a necessitare, in fase di produzione, di minori risorse e a diminuire conseguentemente la produzione di rifiuti.

Sempre nella categoria “Miglior prodotto” la Giuria ha ritenuto meritevole di menzione la Conceria Pasubio S.p.a. di Arzignano, (VI). Il prodotto che Pasubio sta sviluppando è chiamato VITANOVA, un nome che riassume l’idea di dare nuova vita alle rasature e ai rifili generati nei propri impianti (in Italia e in Serbia) per riutilizzare il 100% degli scarti e raggiungere perciò l'obiettivo Zero Waste. Gli scarti di rasatura e i rifili vengono raccolti e inviati a un impianto che provvede a rendere la pelle, attraverso un processo meccanico, in fibre. Le stesse vengono impastate e in acqua e con un processo chimico vengono cross-linkate e rese in fogli in un processo simile alla carta. I fogli ottenuti, essendo composti di fibre di pelle, possono essere lavorati negli stessi impianti della conceria come se fossero pelli normali.

Novamont S.p.a, azienda di Novara, si è aggiudicata il premio per la categoria “Miglior Processo – Tecnologia” con il progetto Mater Biotech, il primo impianto industriale dedicato al mondo per la produzione di butandiolo tramite un processo di fermentazione di materie prime rinnovabili e non più da un processo a base di petrolio. Tale processo ha luogo nel Comune di Bottrighe, in provincia di Rovigo, in uno stabilimento oggetto di riconversione e rigenerazione industriale, il cui recupero ha permesso un significativo risparmio di consumo di suolo oltre al riutilizzo di circa il 60% dell’impianto preesistente, trasformando quindi il vecchio impianto in un impianto all’avanguardia, campione di efficientamento energetico. Il gruppo Novamont è leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. È presente attraverso propri distributori in oltre 40 Paesi in tutti i continenti.  Nel 2020 Novamont è diventata una Società Benefit, modificando lo statuto societario. Ha inoltre ottenuto la certificazione B Corporation, entrando così a far parte del movimento globale delle B Corp.

Per la categoria “Migliore cooperazione internazionale” il premio è andato a ESI S.P.A. di Roma con il progetto d’installazione di un sistema mini-grid solare di accumulo per l’elettrificazione del mercato di Gitaza, in Burundi, uno dei paesi più poveri al mondo. Grazie alla disponibilità di energia elettrica, 122 attività commerciali del paese africano possono rimanere aperte anche durante la notte e alcune di queste hanno potuto acquistare dei frigoriferi per migliorare la conservazione dei beni alimentari maggiormente deperibili, mentre i pescatori possono ricaricare le batterie delle loro imbarcazioni. Pregevole il taglio tecnico del progetto, che si basa su componenti di alta qualità e su accumulatori con tecnologia al sodio-nickel con un ciclo di vita di 12 anni e con un impatto molto basso. Unitamente al trasferimento tecnologico, c’è stato anche un trasferimento di conoscenze, sia verso i tecnici che si occupano della manutenzione dell’impianto, sia verso alcuni studenti della scuola di elettricisti e verso gli utilizzatori finali appartenenti al Comitato utenti del mercato.

Il “Premio speciale giovane imprenditore” è stato assegnato a Sara Cecchetto, responsabile sostenibilità dell’Azienda Agricola Cecchetto Giorgio di Vazzola (TV) che ha concorso nella categoria "Migliore gestione per lo sviluppo sostenibile" con il progetto “Diventare Climate Positive entro il 2026” che ha contribuito a strutturare un percorso molto articolato e definito che porterà l’azienda a produrre vini preservando e raccontando la storia del territorio, e allo stesso tempo rendendo ogni scelta imprenditoriale economicamente sostenibile, ecologicamente rispettosa e socialmente etica. Dopo aver misurato e compreso il proprio impatto ambientale l’azienda ha iniziato a sviluppare dei piani di miglioramento biennali con l’obiettivo di ridimensionare i comportamenti errati e crearne di nuovi più etici e sostenibili per garantire alle generazioni future soluzioni rispettose dell’ambiente e delle sue risorse. Alcune delle attività sviluppate sono l’impiego di packaging certificato FSC; riduzione del peso delle bottiglie in vetro, utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili (100% pulita e certificata), riduzione consumi idrici in vigneto attraverso l’impiego della tecnologia di Idroplan, acquisto di arnie per favorire la biodiversità nei nostri vigneti. Parallelamente l’azienda porta avanti un piano di cattura delle emissioni residue e di certificazione delle proprie performance di sostenibilità.

Ad aggiudicarsi la prima edizione del premio speciale “Start-up innovativa” è ITAMIA Engineering, startup di Chioggia (VE) riuscita nell’attività di ingegnerizzazione delle cellule organiche al fine di ottenere biopolimeri e biocompositi al 100 % naturali, riciclabili ad alte prestazioni meccaniche e termiche in quanto ottenuti da lino, alghe, cellulosa e ragnatela Drag line, tutti materiali prodotti con culture che utilizzano tecnologie di coltivazione in acquaponica. La nuova tecnologia, brevettata, garantisce una riduzione del 90% di utilizzo di acqua potabile e del 70% di energia rispetto una coltura tradizionale in terra, evitando l’utilizzo di fitofarmaci, concimi chimici, ormoni e pesticidi. Ogni coltura vive in antitesi con l'altra e permette di ottenere straordinari prodotti, a km zero ed in metà del tempo rispetto a una coltura tradizionale, sfruttando anche aree difficilmente coltivabili sia per natura morfologica che per inquinamento ambientale.

Il video della Premiazione


Fonti:

-Adnkronos Comunicazione Nord Est

Premio impresa ambiente