XIV edizione del Premio Sapio 2013 per la Ricerca Italiana

Sono state riaperte le candidature alla XIV edizione del Premio, con l’invito a presentare  proprie ricerche personali o a segnalare candidati.

Tre sono le categorie in concorso:  Premio Medicina, Biotecnologie e Salute; Premio Industria; Premio Junior.

Il Premio ha la funzione di divulgare il lavoro dei ricercatori che operano in Italia o che ritornano in Italia, dopo un’esperienza all’estero, e di accelerare i processi di sviluppo in Italia.  Hanno concorso a tale Premio, a partire dal 1999, centinaia di operatori nei più diversi ambiti di ricerca: Medicina, Ambiente, Ingegneria, Meccanica, Fisica, Biotecnologie. Grazie  a questa occasione di visibilità hanno potuto portare avanti con successo le loro ricerche, ricevere risorse e riconoscimenti.

Il Premio è promosso dal Gruppo Sapio insieme ad altre decine di Enti, Centri di Ricerca e Università Italiane. Quest’anno verranno anche organizzate due giornate di studio su temi di attualità e di elevato interesse scientifico.

La prima a Firenze il 15 aprile 2013, sulla ricerca relativa a malattie neurodegenerative e malattie rare; la seconda a Pavia, il 10 maggio, su Industria e risparmio energetico.

La novità di questa edizione riguarda il Premio Junior che verrà assegnato a un ricercatore che non abbia ancora compiuto il 36° anno d’età al 31/12/2013, che si sia contraddistinto per attività di ricerca nel nostro Paese oppure all’estero purché dimostri che nel frattempo è rientrato in Italia o che rientrerà entro il 31/12/2013 per continuare i suoi studi nel nostro Paese.

A ottobre 2013 la cerimonia finale, con l’assegnazione dei premi.

I vincitori della XIII edizione.

E’ possibile conoscere i nomi dei vincitori che si sono succeduti dal 1999 ad oggi attraverso il sito www.premiosapio.it, accedendo alla sezione Vincitori.

Per saperne di più:

www.premiosapio.it

 

Second life, la doppia vita delle stoviglie monouso in plastica. Presentati a Milano i risultati della ricerca promossa da Pro.mo

“Second Life – La doppia vita delle stoviglie monouso in plastica” è il titolo del convegno presentato oggi a Milano e promosso da Pro.mo, il "Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica" di Unionplast, per coinvolgere i principali interlocutori del settore a confrontarsi sul tema della vita e soprattutto del fine-vita di piatti e bicchieri realizzati in diversi materiali. La ricerca è stata effettuata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. 

“Il nostro obiettivo è favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’impatto ambientale delle stoviglie monouso in plastica – spiega Marco Omboni, presidente di Pro.mo – per sensibilizzare e incentivare la propensione al riciclo, innescando quel circolo virtuoso che fa bene all’ambiente e all’economia allo stesso tempo”.

Lo studio analizza l’impatto ambientale di stoviglie realizzate con diverse materie prime, tra cui plastica, polpa di cellulosa e polilattide, e quello delle stoviglie tradizionali riutilizzabili, in porcellana o vetro. Lo studio è basato sull’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment), ovvero il metodo oggettivo di valutazione dei carichi energetici e ambientali potenziali associati a un prodotto nel suo intero ciclo di vita, metodologia regolamentata dalle norme ISO della serie 14040.

La ricerca dell’Università di Trento sfata alcuni luoghi comuni sulla maggiore eco-sostenibilità di prodotti compostabili e/o biodegradabili e dimostra che l’impatto ambientale delle stoviglie tradizionali riutilizzabili non è così distante da quello delle stoviglie monouso in plastica, senza considerare i vantaggi che queste ultime hanno a livello di igienicità e praticità.

Leggi i risultati della ricerca su: 

http://pro-mo.org/data/uploads/comunicato-stampa.pdf