CS Progetto Nereide

Il Progetto europeo “Life-Nereide” per la riduzione del rumore

Il rumore da traffico affligge 125 milioni di persone in tutta Europa. Una soluzione arriva dal progetto europeo "Life-Nereide", che testerà in alcuni Comuni Italiani la riduzione del rumore resa  possibile grazie ad asfalti realizzati con aggiunta di gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso e asfalto “riciclato”.

Acronimo di "Noise Efficiently REduced by recycleD pavements – rumore ridotto efficacemente con "asfalti riciclati", il progetto intende portare benefici non solo dal punto di vista dell’inquinamento acustico, ma anche negli impatti ambientali complessivi e dell’inquinamento atmosferico. Co-finanziato dall’Unione Europea, il progetto ha preso il via a settembre 2016.

Gli obiettivi, le azioni previste e i risultati attesi sono stati illustrati nel corso di un convegno lo scorso 24 febbraio alla fiera  Asphaltica di Verona.

Capofila del progetto è il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, affiancato da ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), il centro di ricerca belga BRRC (Belgian Road Research Centre), la società consortile senza scopo di lucro Ecopneus, l’Istituto di acustica e sensoristica "Orso Mario Corbino" e la Regione Toscana.

Leggi il comunicato stampa allegato

 

Horizon 2020

GreenSolRes, un progetto europeo nel contesto di Horizon 2020

GreenSolRes è un progetto nato nel contesto di Horizon 2020  per produrre  solventi, resine e prodotti correlati da acido levulinico ricavato da scarti lignocellulosici e residui da coltura dei boschi o da agricoltura. Il progetto risponde all’urgenza a livello europeo di creare un modello innovativo di manifattura e industria libero da sostanze petrolchimiche.  L’acido levulinico è la sostanza chiave per il raggiungimento di tale obiettivo

GreenSolRes nasce su volontà di un consorzio guidato da GFBiochemicals.

Gli altri partner del progetto sono:

  • Henkel KGaA, Germania
  • Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule Aachen, Germania
  • Leibniz-Institut für Katalyse e.V. Rostock, Germania
  • SYNCOM – SYNCOM Forschungs- und Entwicklungsberatung GmbH, Germania
  • Hybrid Catalysis BV, Olanda
  • Flemish Institute for Technological Research, Belgio

GFBiochemicals è il maggiore produttore a livello mondiale di acido levulinico e suoi derivati direttamente da biomassa su scala industriale. È presente a livello internazionale con sede a Milano; ricerca e sviluppo e uffici commerciali a Geleen, Olanda; uffici commerciali in Minnesota, USA; e due stabilimenti produttivi a Caserta e in Minnesota.
La società fu fondata nel 2008 da Pasquale Granata e Mathieu Flamini. Ha da poco acquisito la società statunitense Segetis.

GFBiochemicals ha sviluppato dal 2008 un metodo di lavorazione che abbatte i costi di produzione di acido levulinico, permettendo una produzione su scala industriale della molecola, per andare a sostituire il petrolio in prodotti come plastiche, solventi, prodotti per la pelle, tessuti, ecc. L’obiettivo per il futuro è una produzione di massa che sostenga la sostituzione del petrolio in ogni industria e area di applicazione.  

Il progetto GreenSolRes è supportato da Bio Based Industries, partnership pubblico-privata tra l’Unione Europea e il Consorzio Bio Based Industries del valore di 3,7 miliardi di Euro,  nata nel contesto di Horizon 2020: www.bbi-europe.eu/project/greensolres


GFBiochemicals ha da poco ideato il primo Master in Italia e Europa dedicato alla bio economia e all’economia circolare: BIOCIRCE – che si terrà da gennaio in 4 atenei in Italia, perché crede nel potenziale di un’economia sostenibile e quindi nell’investimento in formazione di giovani risorse che possano in futuro lavorare trasversalmente in diversi settori nel bio.

malariaspot

MalariaSpot: diagnosticare le malattie con i videogiochi

Il ricercatore spagnolo dell’Università Politecnica di Madrid (UPM)  Miguel Luengo Oroz ha ideato e messo a punto un videogame, MalariaSpot, per computer e smartphone che permette di rilevare i parassiti della malaria in un vero campione di sangue digitalizzato.

Per realizzare il suo progetto si è servito del programma Research Grants di Amazon Web Services che permette agli studenti, insegnanti e ricercatori di trasferire le loro attività sul cloud e innovare rapidamente ad un basso costo

L’idea è nata nel 2012. "Mentre lavoravo per le Nazioni Unite sulle sfide per la salute globale, ho realizzato quanto fosse duro il processo manuale per diagnosticare la malaria ", spiega Miguel. "Può essere necessario occupare fino a 30 minuti per identificare e contare – in un campione di sangue – i parassiti che provocano la malattia, e non ci sono abbastanza specialisti in tutto il mondo per diagnosticare tutti i casi!”.

Miguel, da sempre grande fan di videogiochi ha avuto un’idea: «Perché non creare un videogioco in cui, al posto di sparare alle astronavi si cercano parassiti?" Così è nato MalariaSpot, un videogame disponibile per computer e smartphone in cui il "cacciatore di malaria" ha un minuto per rilevare i parassiti in un vero campione di sangue digitalizzato.

Dal suo lancio, più di 100.000 persone in 100 paesi hanno "cacciato" un milione e mezzo di parassiti, ed i risultati sono incoraggianti. Il numero di click effettuati da molti giocatori su uno stessa immagine campione combinata con l’intelligenza artificiale mostra un conteggio preciso come quello di un esperto, ma più veloce.

"Abbiamo pubblicato uno studio che ha sondato come la diagnosi collettiva mediante l’uso di un videogioco non sia un’idea folle, ma ha bisogno ora di essere valutata da un punto di vista medico", spiega Miguel. Il suo team collabora con una clinica in Mozambico e ha fatto alcuni test in tempo reale raggiungendo la prima diagnosi collaborativa a distanza di malaria in Africa.

La piattaforma tecnologica su cui gira il gioco è stata la chiave. "Avevamo bisogno di un’infrastruttura flessibile che potesse operare da qualsiasi parte del mondo. Noi di solito abbiamo picchi di traffico quando usciamo sui media o quando facciamo campagne promozionali sui social network, e abbiamo notato che Amazon Web Services (AWS) offriva una buona soluzione scalabile all’occorrenza", ha affermato Miguel.

Il progetto MalariaSpot ha attirato il riconoscimento di istituzioni come la Singularity University della NASA, l’Ufficio della Scienza e della Tecnologia della Casa Bianca, e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha definito Miguel uno dei dieci spagnoli under 35 con il potenziale per cambiare il mondo attraverso la tecnologia.

Ma una delle più grandi soddisfazioni per Miguel e la sua squadra sta nel visitare le scuole di tutta la Spagna e aiutare a risvegliare vocazioni scientifiche insospettabili. "I bambini di oggi sono nativi digitali e quindi abituati a vedere e analizzare immagini complesse su uno schermo", dice Miguel. Questo aiuta a esprimere il valore educativo e la consapevolezza del videogioco. Durante l’ultima giornata mondiale della malaria, il 25 aprile, migliaia di studenti spagnoli hanno partecipato agli “Olympic malaria video games,” giocando al nuovo gioco MalariaSpot Bubbles.

Diversi team scolastici si sono sfidati per diventare i migliori cacciatori virtuali dei parassiti della malaria.

Con MalariaSpot e la sua "sorella minore", TuberSpot, Miguel e il suo giovane team di ricercatori stanno contribuendo alla possibilità che nei prossimi cinque anni il 5% dei videogiochi venga utilizzato per analizzare immagini mediche. Il loro obiettivo? "Ottenere una diagnosi delle malattie globali a basso costoe accessibile a qualsiasi persona ovunque in tutto il pianeta".


Fonti:
Luca Sbarra, Ufficio stampa  Amazon Web Servicesluca.sbarra@text100.it )
malariaspot.org/en/