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“Filato dal vino”, un progetto Vegea per la produzione di tessuti innovativi

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Lo scorso 28 novembre Vegea, l’azienda che produce biomateriali innovativi per i settori moda e design, è stata premiata al Parlamento Europeo di Brussels nell’ambito della “European TOP 50 competition”, una competizione che ogni anno seleziona le 50 migliori idee d’impresa del nuovo millennio, tra migliaia presentate da tutto il Continente. Per l’azienda è stata una grande occasione per lanciare un nuovo prodotto.  Lo ha presentato Francesco Merlino, fondatore e direttore tecnico di Vegea.

La nuova ricerca è incentrata, oltre che sulla realizzazione di tessuti spalmati biobased alternativi alle pelli animali e sintetiche, anche sullo sviluppo di filati per la creazione di nuovi “tessuti dal vino”, andando ad utilizzare una materia totalmente vegetale e rinnovabile. In collaborazione con le cantine vinicole, Vegea  sta infatti lavorando all'importante progetto di valorizzazione, oltre che dei semi e delle bucce dell’uva, anche dei residui di potatura delle viti. Questi contengono composti polifunzionali dai quali si può produrre un filato innovativo da utilizzare per i settori moda, arredo e auto.

Ogni anno dalla potatura delle vigne con le quali Vegea collabora, si ricavano 1200kg di tralci per ettaro. «Per rendersi conto della grande scalabilità del progetto basta pensare che solo in Italia sono presenti circa 650.000 ettari di vigne, e nel mondo 7,5 milioni di ettari», ha detto Francesco Merlino.

« È un onore essere stati selezionati come modello virtuoso di economia circolare che risolve le problematiche connesse al sistema economico lineare sempre più insostenibile, inefficiente e costoso in quanto produce rifiuti, inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali», ha commentato ancora Merlino.


Vegea nasce nel 2016 a Milano come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori moda, arredo, automobile e trasporti. I due fondatori sono Gianpiero Tessitore, architetto, e Francesco Merlino, chimico industriale. Da gennaio 2017 l’azienda è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare.

Un grande esempio di Made in Italy, quello di Vegea capace di unire due grandi eccellenze italiane: moda e vino conosciute in tutto il mondo come icone di stile, per l’alta qualità dei prodotti e la grande tradizione artistica e manifatturiera.

  

Evolvere raggiunge il traguardo della certificazione B Corp

11 dicembre 2017 – Evolvere,società leader nel settore della generazione distribuita che propone un nuovo modello energetico basato su green e sharing economy, è entrata a far parte della comunità mondiale delle B Corp, o Certified B Corporation: aziende che rispettano volontariamente i più alti standard di scopo, responsabilità e trasparenza, usando i risultati di business come forza positiva per contribuire alla soluzione dei problemi ambientali e sociali.
 
Il prestigioso traguardo raggiunto da Evolvere è stato ufficializzato dall’ente certificatore B Lab e annunciato lo scorso giovedì 23 novembre durante una cerimonia presso l’Impact Hub di Milano. Ad oggi, in tutto il mondo, su oltre 70 mila richiedenti, sono state 2.300 circa le aziende che hanno superato positivamente l’esame. Tra queste società “illuminate” c’è ora ufficialmente Evolvere, che nasce proprio con l’obiettivo di condividere con i suoi clienti il vantaggio economico e ambientale conseguito grazie all’uso intelligente dell’energia e della tecnologia. L’azienda – prima in Italia nel mercato della generazione distribuita con un portafoglio composta da più di 10 mila clienti-prosumer e altrettanti impianti fotovoltaici sul tetto di edifici privati – ha iniziato meno di un anno fa il percorso che le ha permesso di certificarsi come B Corp. 
 
 
“L’obiettivo di Evolvere è creare delle community energetiche i cui membri possano condividere buone pratiche di utilizzo dell’energia, sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. – dice Gian Maria Debenedetti, AD di Evolvere. “I clienti sono nostri partner, consumatori evoluti e prosumer che autoproducono l’energia che utilizzano per la propria abitazione. Attraverso soluzioni innovative e tecnologicamente evolute rendiamo concreto il risparmio energetico, a favore del singolo, della comunità e dell’ambiente. Inoltre, grazie alla partnership con Prestiamoci – società leader nel social lending – permettiamo a tutti di contribuire alla diffusione della generazione distribuita finanziando l’impianto di altri cittadini o colleghi, in cambio di rendimenti importanti.”
 
 
Evolvere è stata sottoposta alla valutazione oggettiva di parametri inerenti diverse aree in cui la società è coinvolta – governance, ambiente, dipendenti, comunità degli stakeholders – tramite la compilazione del protocollo di misurazione delle performance Benefit Impact Assessment (BIA), un questionario dinamico con un numero di domande variabili a seconda della specifica realtà aziendale. Ha ottenuto così un punteggio superiore alla soglia stabilita per l’assegnazione da parte dell’ente no profit statunitense B Lab della certificazione B Corp e l’ingresso ufficiale nella comunità delle aziende che mirano ad essere migliori per il mondo.
 
 
“La certificazione B Corp è per noi motivo di grande soddisfazione perché riconosce in modo ufficiale e indipendente i valori su cui si fonda la nostra azienda. I criteri considerati per ottenere la certificazione B Corp sono legati a pratiche che sono parte di Evolvere fin dalla sua fondazione. Siamo orgogliosi che un prestigioso ente non-profit americano (B Lab) abbia riconosciuto la validità del nostro approccio e, attraverso il conseguimento della certificazione, sia emerso chiaramente quanto ci rispecchiamo in tale modello “illuminato” d’impresa”, conclude Elena Montironi – Responsabile sviluppo.


 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

CASE HISTORY Schöck: isolamento termico per il Grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo” Torino

C’e anche Schöck Italia nel grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo” di Torino, firmato Renzo Piano ed entrato a far parte dello skyline della città nel 2014. Schöck è stata scelta per l’isolamento termico della grande insegna luminosa posta al trentesimo piano, a oltre 100 metri di altezza e che rende riconoscibile la sede di Banca Intesa Sanpaolo. 


Foto

Foto 1: Il grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo” (Foto: Defi italia SpA)

 

 

Foto 2 e 3: La delicata fase di posa dell’insegna luminosa al trentesimo piano dell’edificio (Foto: Defi Italia SpA)

 

Foto 4: Alcuni elementi Isokorb KSTQ (Foto: Defi Italia SpA)

 

Foto 5 e 6: Il prospetto complessivo nord-est e sezione longitudinale e la sezione trasversale di dettaglio
(Defi Italia SpA)
Foto 7: Il giunto termico Schöck Isokorb KSTQ è studiato appositamente per le strutture in acciaio (Foto:
Schöck)

Nome progetto: Insegna grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo”

Luogo: Corso Inghilterra, 3, 10138, Torino

Tipo di intervento: Installazione insegna luminosa su edificio di nuova costruzione

Incarico: Insegna pubblicitaria luminosa (dimensioni: 20,1 x 2,3 x 0,8 metri), posta al trentesimo piano del grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo”, ad un’altezza di 119,5 metri

Inizio lavori: dicembre 2016

Termine lavori: marzo 2017

Architetto/progettista: CEAS CENTRO DI ANALISI STRUTTURALE SRL (Ing. Bruno Finzi) e DEFI SpA

Elementi utilizzati e quantità impiegate: 36 moduli Isokorb KSTQ16

Descrizione intervento:

Il grattacielo “Torre Intesa Sanpaolo”, progettato dall’archistar Renzo Piano, è entrato a far parte dello skyline della città di Torino alla fine del 2014 dopo 5 anni di lavori: un edificio unico per sostenibilità ambientale e innovazione architettonica. L’edificio, una struttura trasparente in cristallo e acciaio chiaro, occupa una superficie di 7.000 metri quadrati ed è alta 166 metri, poco meno della Mole Antonelliana simbolo della città. Tra le peculiarità del progetto: il rivestimento in vetro, l’alimentazione geotermica, l’illuminazione a led, l’auditorium “sospeso” che occupa ben cinque piani. La struttura, quartier generale di Banca Intesa Sanpaolo, ospiterà poco meno di 2.000 dipendenti. La grande innovazione però non ha riguardato solo l’edificio in sé: di notevole interesse ingegneristico è la grande insegna luminosa al trentesimo piano dell’edificio, ad un’altezza di 119,5 metri. Per l’isolamento termico della grande insegna rettangolare, completata nel 2016, i progettisti si sono rivolti a Schöck, da oltre 50 anni leader nelle soluzioni per l’isolamento termico e acustico. In particolare, si è presentata la necessità di isolare termicamente la parte interna della struttura dell’edificio da quella esterna dell’insegna, affrontando la sfida rappresentata dall’eterogeneità dei materiali: da un lato, l’insegna in acciaio, dall’altro le superfici in vetro dell’edificio. Sono stati adottati 36 giunti termici Schöck Isokorb KSTQ, studiati specificatamente per le costruzioni in acciaio. Questo particolare giunto termico, infatti, consente di realizzare un collegamento termoisolato di elementi in acciaio. L’adozione dei giunti isolanti Schöck Isokorb KST ha permesso di evitare i fenomeni di condensa derivanti dal potenziale scambio termico tra il telaio di sostegno esterno dell’insegna e le mensole di supporto interne che, passando attraverso opportune aperture nella facciata isolante in vetro, si collegano alla struttura portante dell’edificio.

L’intervento si è dimostrato particolarmente delicato e complicato perché avvenuto su una struttura già completamente realizzata: l’insegna è stata posizionata una volta completati i lavori dell’edificio. La criticità più sostanziosa era legata alla delicata fase di montaggio dell’insegna e, in particolare, alla movimentazione in quota degli elementi e al sollevamento di questi per oltre cento metri. I progettisti hanno optato per Schöck per il supporto qualificato e continuo in tutte le fasi di progettazione e lavorazione. Schöck ha provveduto a fornire una consulenza informativa e tecnica agli strutturisti, mettendo a disposizione l’esperienza e la competenza dei suoi tecnici specificatamente per queste problematiche, oltre che alla completezza della documentazione e delle informazioni.