4.1.2. Il contenimento fisico

La prevenzione dai rischi di attacco di insetti e acari nelle serre è fattibile grazie a dei mezzi fisici quali:

  • reti anti-insetto;
  • strutture in sovrapessione;
  • sistemi di raffreddamento/riscaldamento.

Reti anti-insetto

Le reti anti-insetto affinché possano svolgere la loro azione in modo ottimale devono essere installate avendo cura di prestare attenzione ai seguenti fattori variabili a seconda delle esigenze: la fittezza (densità di fili), la qualità del materiale, la tecnica di tessitura e le modalità di installazione. L’applicazione delle reti anche in pieno campo è talvolta possibile come nella coltura dello zucchino, molto sensibile alle virosi veicolate da insetti, può crescere sotto tessuto-non tessuto e venire scoperto solo in fase di raccolta.

Serre chiuse

Nelle serre oltre alla rete si può impiegare la tipologia di “serra chiusa”: la struttura è in sovra-pressione, quindi l’accesso di insetti o acari dalle uniche finestrelle di compensazione, protette da fitte reti, è assai scarso o nullo.

Esempio di serra chiusa ad alta automazione ed efficienza
Crediti immagine: Terra e Vita

 

Sistemi di raffreddamento/riscaldamento

Altri mezzi fisici di contenimento in serra sono rappresentati dai sistemi di riscaldamento e raffreddamento (ventilazione naturale o forzata, cooling e fog system, ecc.). Entrambi hanno lo scopo sia di mantenere i valori di temperatura ideali per lo sviluppo delle colture, tanto in inverno che in estate, ma anche di controllare le malattie crittogamiche, notoriamente indotte da valori di umidità relativa alti e persistenti.

Esempio di un sistema di condizionamento interno ad una serra
Crediti immagine: Silvio Fritegotto

In una serra di alto volume, dotata di adeguate aperture di ventilazione e di impianti di climatizzazione ben dimensionati e gestiti da computer climatici, è oggi concretamente possibile azzerare l’uso di anti-crittogamici di sintesi. Anche in serre mediterranee passive, ma ben gestite, è possibile ridurli fortemente. L’esperienza dimostra che almeno metà dei trattamenti oggi mediamente effettuati in serra sono come minimo inutili, se non spesso dannosi.

 

4.1.1. La cura del suolo

È molto importante evitare che il suolo si infetti. Esistono diverse pratiche che si possono applicare per prevenire l’insorgenza di virus e malattie fungine radicali, ma anche batteriosi, verso le quali la resistenza genetica è spesso assai scarsa. Queste pratiche includono:

  • La rimozione dei residui colturali a fine ciclo (e loro distruzione o allontanamento dal sito di coltivazione);
  • La disinfezione degli strumenti di lavoro;
  • L’accesso con abiti e calzature puliti. 
 

4.1. La scelta varietale

L’impiego di varietà resistenti alle principali malattie virali e dell’apparato radicale rappresenta una delle soluzione da adottare per minimizzare l’impiego di fitofarmaci. Ad esempio, nella coltivazione del pomodoro è utile iniziare il ciclo con piante altamente resistenti al virus del mosaico, a quello dell’accartocciamento fogliare giallo (TYLCV) o al virus dell’avvizzimento maculato (TSWV). In terreni con nematodi è utile impiegare varietà ad essi resistenti.

Figura – Esempio di guida alla scelta varietale
Crediti immagine: Beta Ricerca in Agricoltura