5.1. La gallina felice

L’allevamento di precisione applicato ai polli ha portato a un aumento della produttività del 40%. Quest’aumento è principalmente dovuto ad un miglioramento del benessere dell’animale. I sensori presenti dell’allevamento permetto di creare un ambiente confortevole. In particolare sono presenti:

  • sensori per misurare la quantità di acqua e di cibo ingerita e il peso dei polli;
  • telecamere per monitorare le attività dei polli;
  • microfoni per captare suoni e rumori.

I segnali raccolti vengono tradotti da algoritmi in indicatori chiave capaci di indicare all’operatore lo stato di benessere dell’allevamento e guidarlo nella gestione quotidiana. Gli studi effettuati, all’interno del progetto EU-PLF, hanno evidenziato come l’animale preferisca ambienti con poca polvere, non rumorosi e con poche emissioni gassose, con sufficiente quantità di cibo e acqua, e senza malattie. Queste condizioni influiscono sul comportamento e quindi sulla resa.
In presenza della tecnologia di precisione, queste variazioni di comportamento vengono captate dai sensori, trasmesse al computer, analizzate dal programma apposito e tradotte in parametri comprensibili all’operatore che, se necessario, interviene per migliorare le condizioni ed eliminare i fattori di disturbo.

 Allevamento intensivo di polli

L’ottimizzazione degli interventi e il miglioramento delle condizioni degli animali, hanno un effetto migliorativo anche sulla sostenibilità ambientale in quanto comportano una diminuzione delle emissioni di gas serra.

 

5. Benessere animale

La soluzione offerta dall’iFarming prevede l’impiego di sensori in grado di effettuare il monitoraggio in automatico e in continuo degli ambienti e dei parametri relativi all’animale. Un animale in salute produce di più e meglio, quindi con questo tipo di allevamenti si ottiene un miglioramento del benessere animale accompagnato da aumenti nel profitto.

In questi contesti sono stati presentati i risultati di ricerche e sperimentazioni. In particolare, si sono portati esempi di come aumenti del 40% la produttività nei polli di allevamento se l’animale sta bene e si trova nella migliore situazione possibile. Inoltre, la produttività raggiunta in questi frangenti è stimata essere inferiore al 70% del reale potenziale.
Situazioni di benessere si possono trovare anche all’interno di allevamenti intensivi, sebbene quest’ultimi siano classificati come “innaturali” e quindi non vengano direttamente percepiti come luoghi idonei per il benessere animale.
L’errore è causato dal fatto che bisogna cambiare il punto di vista: non sono gli esseri umani a dover trovare l’ambiente confortevole ma l’animale. Difatti, studi hanno dimostrato che in allevamenti di polli, l’animale non percepisce un vero benessere dalla presenza di finestre ma da un ambiente confortevole con cibo, acqua e privo o quasi di malattie.
In un tipico allevamento di precisione, per esempio di tipo avicolo, devono essere presenti:

  • sensori per misurare la quantità di acqua e di cibo ingerita e il peso dei polli;
  • telecamere per monitorare le attività dei polli;
  • microfoni per captare suoni e rumori.

Allevamento intensivo di pulcini

I segnali raccolti vengono tradotti da algoritmi in indicatori chiave capaci di indicare all’operatore lo stato di benessere e quindi guida l’allevatore nella gestione quotidiana al fine di mantenere al meglio il benessere dell’animale e la sostenibilità dell’allevamento.
Infatti, un ambiente poco confortevole, tipo con polvere, rumore o emissioni gassose, viene immediatamente percepito dall’animale che cambia di conseguenza sia il suo comportamento sia la sua resa. I sensori captano la variazione e danno l’allarme in modo che l’allevatore possa intervenire e migliorare le condizioni ambientali.

L’ottimizzazione degli interventi e il miglioramento delle condizioni degli animali, comporta anche ad una diminuzione nelle emissioni di gas serra (GCG). Gli allevamenti rimangono delle fonti di GCG, tuttavia, l’iFarming rappresenta la pratica migliore finora conosciuta (Best Available Technique).

 

4.3. Pulizia in stalla

Ci sono robot in grado di mantenere la stalla pulita, sensori che regolano la luce in modo da mantenere un livello di illuminazione ottimale e altri robot che spingono il foraggio in modo che sia sempre fruibile dalle vacche. La stalle automatizzate permettono all’allevatore di svolgere tutte le mansioni con pochissimo personale.

Un esempio è fornito dalla ditta Lely che offre automazioni di tutti i tipi per una stalla ipertecnologica.

Nella stalla tecnologica le bovine sono libere di muoversi. Sensori sulla bovina e ambientali permettono di tenere sotto controllo ogni singolo capo. 

Robot maggiordomi sono in grado di tenere pulita la stalla grazie anche alla particolare tipologia del pavimento.

L’allattatrice automatica provvede ai fabbisogni del vitello senza gravare sulla bovina adulta.

Altri robot si occupano del foraggio, altri della pulizia o del benessere dello bovine.