* 8ª Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Fondazione Barilla: “Sprechiamo ancora troppo, ma siamo sulla strada giusta”

Nell’ottava giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che ricorre il prossimo 5 febbraio, Fondazione Barilla mette a sistema i dati sullo spreco alimentare nel nostro Paese. 


Fondazione Barilla, tuttavia, ritiene che le buone pratiche introdotte durante il lockdown abbiano avviato un miglioramento e stima che mantenerle nel tempo possa portare a ridurre significativamente lo spreco nel nostro Paese in modo sistemico.

  • Gli ultimi dati del Food Sustainability Index indicano che sprechiamo circa 65kg di cibo pro capite l'anno. Un numero in riduzione, grazie all'effetto del lockdown che ha favorito il diffondersi di buone pratiche nella gestione del cibo a livello domestico
  • Sempre più italiani sono consapevoli che lo spreco alimentare ha un impatto sulla salute del Pianeta e hanno avviato azioni concrete per adottare un approccio più sostenibile al cibo
  • Lo spreco nei Paesi dell'EU28 è un problema da affrontare con determinazione, perché ha un costo pari a 143 miliardi di euro e rappresenta il 6% delle emissioni totali di gas serra dell'Unione Europea[1]

Fare una lista dei cibi da comprare prima di andare a fare la spesa. Pianificare i pasti e capire quali ingredienti abbiamo e quali dovremmo acquistare. Disporre gli alimenti in ordine di scadenza in modo da utilizzare per primi quelli più "vecchi”. Consumare gli avanzi. Sono alcuni dei consigli "anti-spreco” che buona parte degli italiani ha messo in pratica durante il lockdown[2], un periodo che, se pure nella sua drammaticità, ha visto anche il diffondersi di buone pratiche nella gestione del cibo a livello domestico. Eppure, ancora oggi, ogni italiano genera circa 65kg di rifiuti alimentari l'anno[3]. A dirlo è il Food Sustainability Index, ovvero l'indice realizzato da Fondazione Barilla in collaborazione con The Economist Intelligence Unit che utilizza una metodologia in grado di rendere comparabili i dati a livello mondiale e ci restituisce una fotografia ancora più dettagliata del fenomeno. Dall'Index emerge che, rispetto alla media europea di 58kg all'anno, gli italiani generano ancora una quantità piuttosto alta di sprechi alimentari. Fondazione Barilla, tuttavia, ritiene che le buone pratiche introdotte durante il lockdown abbiano avviato un miglioramento e stima che mantenerle nel tempo possa portare a ridurre significativamente lo spreco nel nostro Paese in modo sistemico. Questo garantirebbe un beneficio in termini ambientali, ma anche economici, visto che, secondo ricerche recenti, lo spreco nel nostro Paese ha un costo rilevante: vale circa 10 miliardi di euro, ovvero quasi 5 euro a famiglia alla settimana (260 euro l'anno)[4]. Questa la fotografia dello spreco nel nostro Paese scattata da Fondazione Barilla in vista dell'ottava Giornata Nazionale di prevenzione allo spreco alimentare, in agenda il prossimo 5 febbraio. Tra i dati analizzati emerge anche un'altra nota positiva: le perdite alimentari lungo la filiera di produzione, dalla fase post-raccolta fino alla trasformazione industriale, corrispondono al 2% del totale di cibo prodotto[5].

"Secondo un recente studio, il 53% dei rifiuti è attribuibile ai consumi domestici: sprechiamo principalmente verdura, frutta e cereali[6]. I dati disponibili che abbiamo analizzato e messo a sistema, però, parlano di un'Italia che sta facendo passi incoraggianti nella lotta allo spreco. Ci mostrano che quanto fatto finora da tutti sta portando i suoi frutti e ci invogliano a continuare a migliorarci verso una direzione più sostenibile. La consapevolezza della connessione fra spreco alimentare, salute dell'ambiente e dell'uomo, sta crescendo sempre di più tra i nostri connazionali e sta influenzando il modo di approcciarci al cibo[7]. Alcuni dei grandi appuntamenti internazionali del 2021, primo tra tutti il Food Systems Summit delle Nazioni Unite, rappresentano i momenti fondamentali per accendere l'attenzione di tutti verso sistemi alimentari più sostenibili, che includono la lotta allo spreco, fondamentale per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dall'Agenda 2030”, ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore della Ricerca di Fondazione Barilla.

Mettendo a confronto i dati italiani con quelli europei presenti nel Food Sustainability Index si scopre che l'Italia, con i suoi 65kg a persona, si sta avvicinando alla media europea. Lo scenario attuale vede, infatti, il Belgio sprecare 87 kg di cibo pro capite e, in contrapposizione, Cipro 36 kg. Per quanto riguarda le perdite lungo la filiera, la Finlandia con meno dell'1% di cibo perso risulta il Paese più virtuoso a fronte di una media europea di circa il 3% e della media dei Paesi ad alto reddito di quasi il 5%6. Più in generale, secondo lo studio FUSIONS di tutto il cibo prodotto ogni anno in Europa, più del 20% viene sprecato (l'equivalente di 88 milioni di tonnellate l'anno), con un costo sia economico – pari a 143 miliardi di euro (di cui i due terzi, circa 98 miliardi, sono attribuibili allo spreco domestico) – che ambientale, visto che lo spreco rappresenta il 6% delle emissioni totali di gas serra prodotte dall'Unione Europea[8].

Quello del peso ambientale degli sprechi alimentari è un tema molto sentito anche dai nostri connazionali: secondo una recente indagine[9], l'88% degli italiani sostiene che non sia etico buttare il cibo e l'83% riconosce l'impatto negativo sull'ambiente tanto che dichiara di essersi impegnato per ridurre lo spreco di cibo in casa.

 


[3] Fondazione Barilla, (2019), "L'Italia e il cibo”, https://www.barillacfn.com/m/publications/l-italia-e-il-cibo.pdf

[4] Osservatorio Waste Watcher, (2019)

[5] Fondazione Barilla, (2019), "L'Italia e il cibo”, https://www.barillacfn.com/m/publications/l-italia-e-il-cibo.pdf

[9] https://www.altroconsumo.it/organizzazione/media-e-press/comunicati/2020/manifesto-sostenibilita

 

 

 

 

* Progetto educativo Ambarabà Ricicloclò

Promosso da RICREA, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, si estende anche alle scuole primarie italiane presenti all'estero.


Sotto il Patrocinio del Ministero dell'Ambiente e la collaborazione della Direzione Generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il progetto vuole insegnare ai più piccoli l'importanza e il buon uso della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi in acciaio, promuovendo allo stesso tempo la lingua e la cultura italiana.
Quest'anno gli alunni si cimenteranno nella composizione dei proverbi, perle di saggezza popolare per eccellenza.

“Tutto il mondo è paese”: questo noto proverbio insegna che alcuni comportamenti umani e certe dinamiche sociali si trovano dappertutto. Così come dovrebbe essere per la cultura della sostenibilità e l’attenzione all’ambiente.

Proprio i proverbi, e l’importanza della raccolta differenziata e del riciclo, sono al centro del progetto educativo per le scuole primarie Ambarabà Ricicloclò, promosso daRICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, per far scoprire ai più piccoli, giocando con la lingua italiana, l’importanza di una corretta raccolta differenziata.

Ideato e realizzato insieme alla rivista Andersen, il mensile italiano di informazione sui libri per ragazzi e la cultura dell’infanzia con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente, Ambarabà Ricicloclò giunge quest’anno alla sua ottava edizione e per la prima volta coinvolgerà anche le scuole italiane presenti all’estero grazie alla collaborazione con la Direzione Generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Guida d’eccezione dell’edizione di quest’anno sarà Wisebot: un saggio robot, profondo conoscitore dei materiali in acciaio e del loro riutilizzo, che accompagnerà i partecipanti lungo la nuova edizione dell’iniziativa. I proverbi protagonisti del progetto, infatti, dovranno essere dedicati agli imballaggi in acciaio, alla possibilità di riciclarli all’infinito e ai loro riprodotti. 

Possono iscriversi gratuitamente le classi delle scuole primarie italiane attraverso la pagina
 www.ricreaedu.org/iniziative/ambaraba-ricicloclo/.

Sul sito sarà possibile trovare anche materiale didattico dedicato all’edizione di quest’anno, un dossier dedicato agli insegnanti per lavorare in classe sulla storia e la composizione dei proverbi, una piccola bibliografia e il regolamento di partecipazione.

Alle 120 scuole italiane che hanno già aderito all’iniziativa nazionale potranno quindi aggiungersi le scuole italiane presenti in 27 Paesi del mondo, dall’Etiopia all’Argentina, dalla Cina agli Stati Uniti passando per la Grecia e la Spagna.

PARTECIPARE AD AMBARABÀ RICICLOCLÒ® È SEMPLICE!

L’insegnante potrà iscrivere una o più classi, ricevendo immediatamente il materiale didattico composto da alcuni supporti di approfondimento, un poster/alfabetiere dell’acciaio e i quaderni di lavoro preallestiti, per creare e raccogliere gli elaborati.
Gli elaborati, da inviare entro il 10 marzo 2021, saranno esaminati da una Giuria di esperti che designerà tre classi vincitrici e alcune menzioni speciali tra le scuole partecipanti.

* VMware annuncia la “Foresta VMware”


L'iniziativa rientra nel progetto #ForestaMI, l’attività di forestazione urbana promossa dal Comune di Milano che si pone l’obiettivo di piantare nel territorio municipale 3 milioni di alberi entro il 2030. La Foresta VMware copre un’area di 2.000 mq all’interno del Parco Nord, con la messa a dimora di 500 piante. 

Da anni VMware è impegnata a sviluppare soluzioni in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio e di energia, a utilizzare energie rinnovabili e a contribuire a una crescita sostenibile. Nell'ambito di questo percorso, VMware ha definito una roadmap per la sostenibilità e una visione per il 2030 che rappresenta un impegno per affrontare le sfide più complesse che la comunità globale deve affrontare.

La Foresta VMware si innesta in questo quadro di impegno globale a rappresentare una “Forza per il bene”. In particolare, è pensata per dare un contributo concreto alla riduzione della CO2nell’atmosfera.
L’iniziativa rientra all’interno del progetto ForestaMI, l’attività di forestazione urbana promossa dal Comune di Milano che si pone l’obiettivo di piantare nel territorio municipale 3 milioni di alberi entro il 2030.

La Foresta VMware copre un’area di 2.000 mq. all’interno del Parco Nord di Milano, con la messa a dimora di 500 piante del sistema vegetale Querco-Carineto [Farnia (Quercus robur), Cerro (Quercus cerris), Rovere (Quercus petrae) che si accompagnano ad altre latifoglie tra cui Aceri (Acer spp), Carpino bianco (Carpinus betulus) e Ciliegio Selvatico (Prunus avium).]

Per approfondire leggi in allegato:

Global Impact Report di VMware, che evidenzia i risultati chiave ottenuti rispetto agli obiettivi che l’azienda si era data per il 2020 su tre pilastri Products, Planet e People 
– il comunicato stampa sull’Agenda 2030, un impegno decennale per affrontare le sfide più complesse sulle quali la comunità globale è chiamata a dare una risposta sui temi di Equity, Trust e Sustainability.
la scheda Scheda Foresta VMware