* Jojob. A lavoro in carpooling, in bici o a piedi: con la mobilità sostenibile i dipendenti risparmiano 1,2 milioni di euro

 


Sostenibile per l’ambiente ma soprattutto per le tasche: la mobilità sostenibile e condivisa nel 2019 ha registrato numeri da record, con oltre 832 tonnellate di CO2 non emesse e 1,2 milioni di euro risparmiati. A rivelarlo è il Rapporto annuale sulla Mobilità Sostenibile Aziendale di Jojob, il principale servizio in Italia che offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità grazie alla certificazione di viaggi casa-lavoro fatti in carpooling, in bici, a piedi o con le navette aziendali.

Rinunciare all’utilizzo quotidiano dell’auto privata significa risparmiare 1.254.195 milioni di euro* ed evitare l’emissione in atmosfera di 832 tonnellate di CO2*. Sono i numeri in costante crescita che emergono dal Rapporto annuale sulla Mobilità Sostenibile Aziendale elaborato sui dati del 2019 da Jojob, il principale servizio che in Italia offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità.

Jojob permette infatti alle aziende di diffondere e incentivare l’uso dei trasporti condivisi e basso impatto ambientale tra i dipendenti, grazie alla certificazione tramite app per smartphone dei viaggi casa-lavoro fatti in carpooling, ma anche in bici, a piedi o con le navette aziendali. Nel 2019 si è assistito ad un vero e proprio boom nell’utilizzo di questi strumenti da parte delle aziende, che hanno così stimolato i lavoratori ad adottare mezzi di trasporto sempre più green.

Carpooling aziendale: nel 2019 non emesse 765 tonnellate di CO2

In particolare il carpooling aziendale, grazie al quale i lavoratori possono condividere il tragitto casa-lavoro con colleghi e dipendenti di aziende limitrofe, ha permesso nel 2019 ai dipendenti di risparmiare – quindi di percorrere in condivisione anziché con la propria auto – 5.892.016 km, un dato cresciuto dell’88% rispetto all’anno precedente. Una pratica comoda che contribuisce a diminuire il traffico veicolare: basti pensare che in un anno sono quasi raddoppiati i km percorsi in carpooling da chi si è recato a lavoro trasportando colleghi e amici (4.288.848 km), togliendo così dalle strade 197.595 auto e non emettendo in atmosfera 765.962 kg di CO2 (+81% rispetto al 2018), una cifra che corrisponde alla CO2 che – se emessa – richiederebbe di essere neutralizzata da un bosco di 38.298 alberi.Da record, di conseguenza, il risparmio generato nell’anno: passeggeri e autisti hanno risparmiato in totale 1,2 milioni di euro semplicemente utilizzando il carpooling, quasi raddoppiando i dati del 2018, quando si parlava di 650mila euro.
Un’auto con 2,38 persone per un tragitto di 29 km è il viaggio medio percorso dai carpooler che ogni giorno scelgono di condividere l’auto per andare a lavoro. In questo modo, ciascun utente arriva a risparmiare in media 1.966,20 euro ogni anno, considerando che il costo medio per chi viaggia da solo sarebbe di 2.613 euro (calcolato su tabella ACI 0,20 €/km).

Bici, Piedi e Navette aziendali: aumenta l’utilizzo dei servizi

Nel 2019 a conquistare i dipendenti della aziende sono stati inoltre i servizi Bici, Piedi e Navette lanciati da Jojob nel corso del 2018 per certificare le tratte casa-lavoro fatte a piedi o in bicicletta o a bordo delle navette aziendali.

L’utilizzo della bicicletta è quintuplicato rispetto al 2018, raggiungendo negli ultimi 12 mesi 240.000 km percorsi, che hanno permesso di risparmiare 48.000 euro e di non emettere in atmosfera 31.200 kg di CO2. I dipendenti che raggiungono la sede di lavoro a piedi hanno invece percorso in totale 50.649,7 km, pari a +608% rispetto al 2018, per un risparmio economico di 10.129 euro e ambientale di 6.584 kg di CO2.

Con Jojob Navette invece sono stati certificati 220.092 km (+176% rispetto all’anno precedente), risparmiati 44.018 euro, 28.611kg di CO2 non emessi.

Crescono del 50% le aziende coinvolte

“Il 2019 è stato l’anno della svolta per Jojob e ci prepariamo ad un 2020 ricco di importanti novità. Negli ultimi 12 mesi abbiamo superato il milione di euro risparmiato grazie al carpooling e i numeri dell’utilizzo della certificazione per Bici, Piedi e Navette sono cresciuti in maniera esponenziale, mostrando da una parte la capacità delle aziende nel comunicare il cambiamento, dall’altra la voglia da parte dei dipendenti di cercare modalità di spostamento alternative all’auto privata”, sottolinea Gerard Albertengo, CEO e founder di Jojob. “Mentre la  diffusione dell’elettrico aiuterà senz’altro a ridurre lo smog in città, il carpooling, specialmente su tratte extraurbane, continua a rappresentare la soluzione più immediata per ridurre il numero di veicoli circolanti”.
Una crescita legata anche al fatto che le aziende che scelgono le soluzioni di mobilità proposte da Jojob sono passate a 3.000 (+50% rispetto al 2018), di cui 260 grandi aziende (+44% rispetto al 2018), che oltre al servizio di carpooling aziendale stanno promuovendo gli spostamenti a piedi, in bici o con le navette aziendali.

Tra le aziende che anno dopo anno continuano ad adottare Jojob spiccano Amazon, Aeroporto di Bologna, BVLGARI, Chiesi, CNH Industrial, Eli Lilly, Gruppo MutuiOnline, Kedrion Biopharma, Lavazza, OVS SpA, Salvatore Ferragamo.

A queste, nel corso del 2019 si sono affiancate numerose grandi aziende tra cui Banca d’Italia, Bomi Italia, Fincantieri, Fonderie di Montorso, ING, Jacobacci & Partners, Loro Piana, Pietro Fiorentini, Sea Aeroporti di Milano. Tra le PMI che si sono aggiunte nel corso del 2019 alla squadra di Jojob spuntano invece ART, Coface, Knorr Bremse.

 

Note :
* Dati complessivi delle certificazione di carpooling aziendale, bici, piedi e navette aziendali. 

I dati del risparmio sono stati calcolati a partire dal costo medio per ogni km percorso senza carpooling che è pari a 0,20€ (costo scelto come standard, ricavato da tabelle ACI, che tiene conto del carburante e dell’usura del veicolo).

 

 

Prende il via a Milano il tour di presentazione dei libri finalisti del premio Galileo 2020

Appuntamento alle 18 in Sala Buzzati, Fondazione Corriere della Sera, con Guido Barbujani, Andrea Brunelli, Francesca Buoninconti, Giulio Cossu, Anna D'Errico e Carola Frediani.

Interverranno Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, e Alberto Mantovani, presidente della giuria, immunologo e direttore scientifico di Humanitas


ll Premio letterario Galileo parte in tour: giunto alla sua XIV edizione, per la prima volta dalla sua istituzione il Premio che seleziona i migliori libri di divulgazione scientifica pubblicati in Italia esce da Padova, sua città natale, per uno speciale tour di presentazione. Gli autori finalisti dell’edizione 2020 avranno così l’occasione di presentare le cinque opere in concorso opere in quattro diverse città italiane all’interno di luoghi iconici del patrimonio culturale del nostro Paese.

La prima tappa del tour si terrà mercoledì 29 gennaio, alle 18, a Milano, nella cornice della Fondazione Corriere della Sera (via Balzan, 3, in Sala Buzzati). Dopo i saluti istituzionali di Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, e di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, interverrà il presidente della Giuria scientifica di quest’anno, Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, per presentare i cinque volumi che accederanno alla fase finale del Premio. La parola passerà poi agli autori finalisti: Guido Barbujani e Andrea Brunelli, autori de "Il giro del mondo in sei milioni di anni" (il Mulino, 2018), Francesca Buoninconti, autrice di "Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori" (Codice Edizioni, 2019), Giulio Cossu, autore de "La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse" (Marsilio Editori, 2018), Anna D’Errico, autrice de "Il senso perfetto. Mai sottovalutare il naso" (Codice Edizioni, 2019), e Carola Frediani, autrice di "Cybercrime. Attacchi globali, conseguenze locali" (Hoepli, 2019).
L’incontro sarà condotto da Giovanni Caprara, saggista ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, nonché membro della Giuria scientifica del Premio.

Il secondo appuntamento sarà a Torino, il 7 febbraio, alle ore 18 presso la Fondazione Circolo dei Lettori.

Il terzo evento si terrà invece a Trento, il 28 febbraio alle 21, nell’ambito della Green Week-Festival della Green Economy.

Infine, il tour si concluderà a Padova, il 28 marzo alle ore 11.
Ciascun appuntamento sarà moderato da un giornalista della Giuria Scientifica.

I cinque libri finalisti

Nel libro "Il giro del mondo in sei milioni di anni " (Il Mulino, 2018) di  Guido Barbujani e Andrea Brunelli il protagonista è Esumim. Non si sa quanti anni abbia esattamente: ne dichiara circa sei milioni. A volergli credere avrebbe partecipato a tutte le grandi migrazioni dell’umanità, fin da quando avevamo un cervellino grande come quello degli scimpanzé. «Ci siamo divertiti» – ripete sempre – «non si stava mai fermi!». Esumim è l’immaginario testimone di un viaggio che ha inizio molti milioni di anni fa, il cui primo passo – quello di scendere dagli alberi – ha dato l’avvio alla lunga catena di migrazioni attraverso la quale i nostri antenati hanno colonizzato il pianeta. Quante umanità diverse – dagli Australopitechi a Neanderthal a Sapiens – si sono succedute e incrociate sulla Terra? Quali percorsi hanno seguito, dalla loro prima uscita dall’Africa fino alla diffusione in tutto il pianeta? Come si sono influenzate e mescolate fra loro, e cosa possiamo capire oggi di tutto questo studiando il loro Dna? Una vicenda intricata, in cui la genetica ci guida nella ricostruzione di una colossale diaspora mai conclusa, che ci porta ancora oggi a spostarci e a incontrarci, a essere tutti dappertutto.

Nel libro Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori (Codice Edizioni, 2019) Francesca Buoninconti racconta invece come il nostro pianeta sia attraversato da miliardi di animali in viaggio. Piccoli o grandi, da soli o in gruppo, percorrono decine di migliaia di chilometri in volo, in marcia o a nuoto, affrontando difficoltà e pericoli, su percorsi infidi che spesso costano loro la vita. Migrano i giganti del mondo, le balene; migrano alcune delle creature più leggiadre, le farfalle; e ancora uccelli, mammiferi terrestri e volatori, pesci, anfibi, rettili, insetti di ogni tipo e altri invertebrati, come gli insospettabili granchi. Durante questo viaggio molti subiscono trasformazioni incredibili, altri sono puntuali come orologi svizzeri, altri ancora coprono distanze equivalenti a tre volte il viaggio di andata e ritorno dalla Luna. Ma come fanno a raggiungere la loro destinazione? Come si orientano e come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? Soprattutto, perché migrano?

Nel libro La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse (Marsilio, 2018), Giulio Cossu si chiede: «Quando vivevo in Italia, non di rado mi capitava che la gente mi chiedesse: professore, quando pensa che le cellule staminali arriveranno realmente a curare le persone? Pazientemente, tutte le volte, rispondevo che da circa mezzo secolo le staminali sono in clinica e hanno salvato migliaia di vite umane». A partire dalle ultime frontiere al centro delle cronache (terapia genica e genome editing, medicina personalizzata, organoidi), attraverso una serie di esempi e casi inediti, l’autore racconta, ripercorrendo la sua quarantennale esperienza di scienziato internazionale, l’evoluzione e la storia delle scoperte più importanti nel campo della medicina rigenerativa. Sfatando non pochi miti e mettendo in crisi convinzioni ideologiche (soprattutto riguardo all’impiego delle cellule staminali), il libro affronta i tanti temi di natura etica ed economica (è giusto “distrarre” fondi per curare malattie rare che colpiscono pochi individui invece che destinarli a salvare migliaia di bambini “colpevoli” soltanto di essere nati dalla parte sbagliata del mondo? Come impattano sui sistemi di welfare tecniche di questo tipo? Vince il costo ingente sul breve periodo o forse è più importante valutare il risparmio che produrranno sul lungo termine?) e che hanno a che fare con la nostra consapevolezza dei temi scientifici e la scarsa cultura in questo settore, alla base della facilità con cui crediamo agli imbonitori e siamo pronti a mettere in discussione certezze ormai consolidate (come l’utilità dei vaccini).

Il libro Il senso perfetto. Mai sottovalutare il naso (Codice Edizioni, 2019) riflette su quanto sia importante, e allo stesso tempo sottovalutato, il senso dell’olfatto. Il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti da anni lavora a un’arma offensiva (e non letale) a base di odori capaci di creare il panico. Nel 2018 la Global Industry Analysts ha stimato in 45 miliardi di dollari il giro d’affari annuale dell’industria dei profumi. Insomma, quello che ruota attorno al nostro naso, a quanto pare, è una cosa seria. Ma come funziona questo nostro senso così raffinato e complesso e al tempo stesso istintivo ed emozionale? Tra ricerca scientifica e tante curiosità, Anna D’Errico ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei talenti del naso umano, descrivendo qualità poco note e sfatando alcuni miti, come l’idea che l’uomo abbia un olfatto poco sviluppato. 

Infine, in Cybercrime. Attacchi globali, conseguenze locali (Hoepli, 2019) Carola Frediani riflette come da anni si parli di cybercrimine, ma per quanto il fenomeno sia di volta in volta sottovalutato, sopravvalutato, minimizzato, esagerato o deformato, questo resti sempre qualcosa di astratto. Puntini incomprensibili su una mappa, termini arcani, narrazioni parziali e frammentarie, conseguenze vaghe e lontane. In questo libro invece si seguono in dettaglio alcune storie, si entra dentro la dinamica degli attacchi, l’impatto sulle vittime, le ramificazioni sociali, economiche, legali e perfino geopolitiche di singoli episodi. Tra ospedali in tilt, politici presi di mira, consulenti rovinati, caotici mercati neri e criminali allo sbaraglio.


La Giuria del Premio Galileo 2020

La Giuria scientifica del Premio Galileo, che lo scorso 2 dicembre ha selezionato i cinque volumi finalisti, è presieduta quest’anno da Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University. In passato ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti ed è stato a capo del Dipartimento di immunologia dell’Istituto Mario Negri di Milano. Ha contributo al progresso delle conoscenze nel settore immunologico, sia formulando nuovi paradigmi, sia identificando nuove molecole e funzioni. Le analisi bibliometriche lo indicano come il ricercatore italiano attivo in Italia più citato nella letteratura scientifica internazionale, e come uno dei 10 immunologi più citati a livello internazionale. Per la sua attività di ricerca ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il prestigioso premio Pezcoller-AACR assegnatogli nel maggio 2019 dall’American Association for Cancer Research “per gli straordinari risultati nella ricerca sul cancro”, nel 2018 il Prize for Excellence in Medicine (American-Italian Cancer Foundation) e, nel 2016, il Premio Europeo di Oncologia dall’Organizzazione degli Istituti Europei del Cancro (OECI) e il Robert Koch Award per l’impatto trasversale sulla Medicina delle sue scoperte in ambito immunologico. 

 

A lui si affiancano cinque autorevoli giornalisti specialisti della divulgazione scientifica – Gabriele Beccaria, firma de La Stampa e responsabile degli inserti Tuttoscienze e Tuttosalute, Rossella Panarese, autrice e conduttrice di Radio3Scienza, il quotidiano scientifico di Rai Radio 3, Giovanni Caprara, saggista ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, Barbara Carfagna, giornalista RAI, e Silvia Bencivelli, giornalista, saggista, conduttrice radiofonica e televisiva – e cinque docenti universitari in grado di rappresentare la comunità scientifica dell’Ateneo di Padova: Maurizio Borin, docente di Agronomia, Marco Ferrante, docente di Calcolo delle Probabilità, Maria Maddalena Parlati, docente di Letteratura Inglese, Maria Berica Rasotto, docente di Anatomia Comparata, e Flavio Seno, docente di Fisica Teorica della Materia. 

Alla Giuria scientifica si affianca la Giuria esterna, composta da studenti universitari di tutta Italia che si sono candidati come giurati e dalle 10 scuole secondarie di secondo grado selezionate per la fase finale del Concorso Scuole, una novità di quest’anno istituita dal Comune di Padova con l’obiettivo di stimolare i giovani studenti di tutta la Penisola sul tema della corretta informazione scientifica. E saranno proprio gli “studenti giurati” a decretare con il proprio voto l’opera vincitrice del Premio. 

La cerimonia di consegna del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica si terrà venerdì 8 maggio, presso l’Aula Magna del Palazzo del Bo, Università di Padova.

 

* L’App MyIFCOTM semplifica la digitalizzazione dell’intera supply chain

Grazie a MyIFCOTM, le aziende potranno avvalersi di flussi di lavoro più semplici e veloci per la scansione, la gestione e gli ordini di RPC. 


IFCO SYSTEMS, leader mondiale nella fornitura di soluzioni di imballaggi in plastica riutilizzabili (RPC) presenta la nuova versione della sua app MyIFCOTM in occasione di Fruit Logistica, che si svolgerà dal 5 al 7 febbraio a Berlino.

Due le principali funzionalità dell’app: MyIFCOTM recollect per una scansione semplificata degli RPC e MyIFCOTM order per l'ottimizzazione del processo d’ordine degli imballaggi in plastica riutilizzabili.

Con le proprie soluzioni digitali, IFCO propone un modello di economia circolare rivolto al futuro. Nello sviluppo dell’App MyIFCOTM, l’azienda ha dimostrato particolare impegno nella semplificazione dei flussi di lavoro aziendali, mettendo a punto una supply chain efficiente, sostenibile e priva di criticità.

Digitale dal momento dell’ordine fino al ritiro.

"MyIFCOTM è la prima app progettata specificamente per la digitalizzazione delle supply chain degli alimenti freschi con l’obiettivo di semplificare i processi di ordine e raccolta degli RPC lungo tutte le fasi della catena di fornitura”, spiega Wolfgang Orgeldinger, CEO di IFCO SYSTEMS.

L’ottimizzazione della digitalizzazione dell’intera supply chain è resa possibile dalle due funzionalità dell’App MyIFCOTM

  •  MyIFCO™ recollectgli utenti possono scansionare gli RPC con la fotocamera del loro smartphone e l’app rileva automaticamente il numero di RPC da restituire evitando lunghi conteggi. Questa funzionalità è attualmente disponibile presso i service center di IFCO al fine di velocizzare e semplificare la scansione degli RPC, e in futuro MyIFCOTM recollect supporterà i produttori, i fornitori di soluzioni logistiche e i rivenditori nella scansione degli RPC, accelerando sensibilmente i processi e risparmiando tempo prezioso senza investimenti aggiuntivi.
  • MyIFCOTM order: grazie alla funzionalità che consente di gestire gli ordini da remoto in modo semplice, tutti i protagonisti della supply chain potranno richiedere gli RPC via smartphone o tablet. Ciò faciliterà il lavoro dei dipendenti: se si trovano nel magazzino, potranno infatti ordinare gli RPC da lì, senza dover tornare nel proprio ufficio. Gli ordini possono essere visualizzati in modi diversi (settimana, lista…) e filtrati a seconda di molteplici parametri come il numero d’ordine, la tipologia di RPC o la data. Inoltre, gli utenti potranno avvalersi di funzionalità d’ordine rapide che consentono di impostare e piazzare nuovamente ordini preesistenti per un processo il più efficiente possibile, mentre le notifiche push consentono all’utente di essere sempre aggiornato sullo stato del proprio ordinativo. MyIFCO™ order è disponibile in 25 lingue e può essere utilizzato in tutti i paesi in cui è già disponibile il sistema per gli ordini online di IFCO.

Grazie alle opzioni per la digitalizzazione offerte dalla propria app MyIFCOTM, l’azienda continua a supportare l’ottimizzazione della sostenibilità e dell’efficienza economica delle supply chain aziendali.

Oltre alle funzionalità MyIFCOTM recollect order, IFCO sta già lavorando a opzioni aggiuntive che saranno rese disponibili nel breve periodo. 

MyIFCOTM è disponibile per iOS e Android.

 

Informazioni aggiuntive

IFCO è il principale fornitore mondiale di soluzioni di imballaggio riutilizzabili per alimenti freschi, al servizio di clienti in oltre 50 paesi. IFCO gestisce un pool di oltre 290 milioni di contenitori di plastica riutilizzabili (RPC) a livello globale, che vengono utilizzati ogni anno per oltre 1,6 miliardi di spedizioni di frutta e verdura fresca, carne, pollame, pesce, uova, pane e altri prodotti dai fornitori ai rivenditori di generi alimentari. Gli RPC IFCO garantiscono una migliore catena di distribuzione di alimenti freschi, proteggendo la freschezza e la qualità e riducendo i costi, gli sprechi alimentari e l'impatto ambientale rispetto agli imballaggi monouso. www.ifco.com

 

Per ulteriori informazioni:

IFCO: 
Daniela Carbone
VP – Global Marketing
Daniela.Carbone@ifco.com
www.ifco.com