* AB InBev e BayWa r.e. insieme per birre prodotte utilizzando energia green al 100%


 

Si tratta dell’accordo più rilevante in termini di energia solare nella storia europea, coinvolge due parchi solari e 14 birrifici
 


Giovedì 9 gennaio, 2020.AB InBev ha annunciato la firma di un accordo con BayWa r.e., fornitore di soluzioni rinnovabili, per l'acquisto di energia verde al 100%, che verrà utilizzata per coprire il fabbisogno delle attività di produzione dei birrifici in Italia e in Europa occidentale. A breve, infatti, tutte le birre di AB InBev prodotte in Europa – tra cui Bud, uno dei marchi più famosi al mondo – saranno prodotte con elettricità da fonti rinnovabili.

L’accordo Virtual Power Purchase Agreement (VPPA), che avrà durata di 10 anni, riguarda due parchi solari, che, combinati, vantano una potenza di quasi 200 megawatt, di cui oltre 130 in favore di AB InBev.

Questa portata lo rende il più grande accordo corporate paneuropeo in termini di energia solare nella storia, dal momento che copre 14 birrifici AB InBev in Europa occidentale, con oltre 50 marchi prodotti e venduti in 12 paesi*, tra cui Bud. Anche l’Italia beneficerà di questo accordo: tutti i prodotti acquistati da AB InBev Italia, infatti, proverranno da birrerie certificate.

BayWa r.e. finanzierà e si occuperà di sviluppare due nuovi stabilimenti fotovoltaici in Spagna, uno dei quali si chiamerà Budweiser Solar Farm e fornirà ogni anno 250 gigawattora di energia rinnovabile ai birrifici di AB InBev, assicurando un fabbisogno energetico sufficiente ad alimentare annualmente l'equivalente di quasi 670.000 abitazioni o 100.000 partite di calcio giocate in uno stadio.

AB InBev in Europa produce oltre 55 milioni di fusti di birra all'anno e circa cinque milioni di bottiglie di Bud alla settimana. Dopo il lancio in Francia e nei Paesi Bassi avvenuto lo scorso anno, oggi Bud rappresenta il marchio più grande di proprietà di AB InBev in Europa. 

La nuova capacità solare dovrebbe essere finalizzata da BayWa r.e. entro il 1° marzo 2022. Prima che i parchi solari siano effettivamente operativi, BayWa r.e. fornirà ad AB InBev 75 gigawattora – una quantità di energia sufficiente a produrre abbastanza birra per 18 Oktoberfest – di GO (Garanzie d'origine) prodotte dal suo parco eolico "La Muela" a Saragozza, in Spagna.

Benoit Bronckart, AD Italia e BU President South Europe di AB InBev, ha dichiarato: "Come produttori, dipendiamo da ingredienti naturali – acqua, luppolo, orzo e lievito – per la produzione delle nostre birre, quindi sappiamo che la sostenibilità non è solo parte del nostro business, ma è il nostro business. Dal riciclaggio dell'anidride carbonica rilasciata durante il processo di produzione della birra, all'eliminazione della plastica nel nostro packaging: cerchiamo costantemente non solo di ridurre il nostro impatto sull'ambiente, ma anche di generare un effetto positivo netto. Per questo motivo siamo entusiasti di annunciare questa partnership con BayWa r.e., attraverso la quale verrà realizzata la Budweiser Solar Farm, sarà incrementata la capacità di produrre energia solare in Europa e produrremo le nostre birre in tutta l'Europa occidentale sfruttando solo energia rinnovabile. Nell’accogliere positivamente questo nuovo Green Deal europeo, chiediamo ai nostri consumatori, clienti, colleghi, partner commerciali e aziende di unirsi a noi nel passaggio all'energia rinnovabile, dal momento che stiamo rendendo disponibile il nostro simbolo di elettricità da fonti rinnovabili al 100% per tutti quei marchi prodotti utilizzando esclusivamente energie rinnovabili. Questo logo dovrà guidare un cambiamento positivo nelle scelte delle persone, mentre fanno la spesa, ordinano al bar o bevono con amici".

Matthias Taft, CEO di BayWa r.e., ha commentato: "I consumatori vogliono fare scelte sempre più “green” se si tratta di acquistare prodotti. I marchi leader, come Bud, stanno danno l'esempio della strada da seguire e siamo orgogliosi di supportare AB InBev nella sua transizione verso le energie rinnovabili. Le aziende rappresentano la nuova forza trainante di questo cambiamento e, all'interno del settore retail, i consumatori possono così contribuire a combattere il cambiamento climatico mediante le loro scelte d'acquisto. Inoltre, AB InBev è in grado di procurarsi energia a basso costo, affidabile e sostenibile". 

Nel quadro degli obiettivi di sostenibilità che si è posta per il 2025, AB InBev si è impegnata a far sì che tutta l'energia elettrica acquistata provenga da fonti rinnovabili. L'azienda sta compiendo notevoli passi in avanti nel passaggio all'energia pulita per le proprie attività di produzione in tutto il mondo, tra cui Regno Unito, Russia, Messico, Stati Uniti, Australia, Cina e India. Questo impegno assunto a livello globale farà di AB InBev il più grande acquirente corporate di elettricità rinnovabile nel suo settore, quello legato ai beni di consumo.

*I paesi dell'Europa occidentale che rientrano in questo accordo sono: Belgio, Francia, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Canarie, Germania, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Svezia, Danimarca e Norvegia. La Russia e il Regno Unito hanno già firmato accordi per l'energia elettrica rinnovabile.

 

Per ulteriori informazioni:
Comin & Partners
Giorgia Bazurli
giorgia.bazurli@cominandpartners.com
+39 349 2840676

Orsola Randi
orsola.randi@cominandpartners.com
+39 348 9906897

 

* Levissima lancia il progetto Regeneration nel segno della sostenibilità

Ricicla, rigenera, riusa, le parole chiave dell’impegno del brand per creare un impatto positivo a beneficio del territorio e delle comunità.

Il progetto Regeneration, è ideato per contribuire attivamente a un mondo in cui le risorse naturali vengano utilizzate in modo condiviso e responsabile per creare insieme un impatto positivo.

È un progetto che promuove stili di vita sostenibili, in una logica di economia circolare: a cominciare proprio dalla plastica delle bottiglie (PET) di Levissima che, se gestita adeguatamente, diventa una risorsa.

La plastica PET, infatti, è un imballaggio leggero, sicuro e tra i migliori per conservare la purezza originale dell’acqua minerale; un materiale 100% riciclabile per innumerevoli volte e rigenerabile in nuove forme, in tantissimi oggetti e soluzioni diverse. Attraverso la promozione di stili di vita sostenibili, la plastica, da sempre considerata un rifiuto, può invece rappresentare una vera e propria risorsa per la società in cui viviamo.

Il primo passo in ottica Regeneration è stato intrapreso in occasione della Generali Milano Marathon 2019 durante la quale Levissima, in collaborazione con AMSA, ha raccolto tutte le bottiglie di plastica lasciate lungo il percorso; con l’equivalente della plastica raccolta, Levissima ha realizzato la prima area fitness in plastica riciclata, situata all’interno del Parco Sempione di Milano, restituendo alla città un servizio usufruibile liberamente da tutti.

Levissima concretizza il suo impegno verso la salvaguardia ambientale da tempo e, consapevole della profonda relazione tra tutela del territorio e sostenibilità delle proprie attività, è già impegnata in un processo di tutela delle fonti e di cura dell’ecosistema circostante. In questo senso, nel 2007 è stato intrapreso un progetto di ricerca scientifica per la salvaguardia e la protezione dei ghiacciai con l’intento di contrastare la continua dispersione d’acqua e garantire un futuro di qualità alla risorsa.

Inoltre, l’azienda investe nell’ottimizzazione dei processi produttivi e in soluzioni per una logistica sempre più verde attraverso l’utilizzo sistematico del treno che trasporta oltre il 40% dell’acqua minerale, e l’introduzione di mezzi alimentati a LNG, il combustibile fossile meno inquinante attualmente disponibile.

Maggiori informazioni su sul sito di Regeneration

 

Roma Tre sbarca a Dubai con MOON, la casa progettata per la Luna

Dopo la vittoria nel 2014, Roma Tre – unico ateneo italiano selezionato – partecipa per la terza volta al Solar Decathlon, la competizione mondiale per la casa del futuro in programma nel 2020. MOON non inquina, resiste al clima più impervio, è autosufficiente in fatto di acqua, energia elettrica e sistema fognario


Non inquina, è capace di resistere alle condizioni climatiche più impervie, è completamente autosufficiente in fatto di acqua, energia elettrica e sistema fognario. È Moon, la casa progettata per la Luna che sorgerà a Dubai grazie al team dell’Università degli studi Roma Tre in gara al Solar Decathlon. In programma questa volta negli Emirati Arabi ad ottobre 2020 in contemporanea con l’Expo, il Solar Decathlon è una competizione nella quale università di tutto il mondo si sfidano nella progettazione e costruzione della casa del futuro. Un progetto, quello di Roma Tre, che sicuramente darà del filo da torcere anche in questa edizione ai concorrenti a scorrere il palmarès dell’Ateneo capitolino: nel 2012 si è aggiudicato il terzo posto a Madrid, nel 2014 l'oro a Versailles strappando un primato raggiunto da sole altre due o tre università nel mondo, ovvero due podi in due edizioni europee ed in questa edizione è unico ateneo italiano in gara

Coordinatrice del progetto Chiara Tonelli. Il nuovo progetto infatti si chiama MOON, proprio come il satellite che influenza le maree e il clima e che ha sempre rappresentato per l'uomo il sogno verso l'irraggiungibile, l'aspirazione verso il futuro. 

Un nome evocativo, quello scelto per il progetto di Roma Tre, che allude anche al tema “connecting worlds”, ovvero al viaggio che il team ha intrapreso e che porterà a Dubai professori, ricercatori e studenti dell’università a novembre 2020, quando la casa verrà costruita nel Solar Hai, il villaggio solare dell'Expò.

  “Si tratta di una casa pensata per un clima ostile, caldo e umidissimo, come quello di Dubai, che vediamo come un mondo nuovo da esplorare e comprendere. Ci piace pensarci – continua Chiara Tonelli – come degli astronauti in partenza per un nuovo pianeta, un luogo dove immaginare nuovi quartieri in chiave sostenibile e a misura d'uomo, grazie alle più avanzate tecnologie”.

Il prototipo in gara sarà una delle cellule abitative del più ampio insediamento urbano concepito e conterrà tutte le sinergie e le innovazioni principali del progetto. Il concept urbano valorizza le risorse locali, ottimizzando le strategie energetiche passive ed attive, densificando e incentivando la mobilità sostenibile e condivisa, come strumenti di riduzione delle emissioni nocive e attivatori di sostenibilità. Il quartiere MOON è ad energia solare, è off-grid (scollegato dalla rete) energetico, idrico, fognario ed è insediabile anche in contesti non urbanizzati, incentivando reti urbane e integrazione sociale con l’insediamento di due utenze prevalenti: temporary users e middle class local users.

Il progetto è ad energia solare e prevede da un lato l'utilizzo di un sistema fotovoltaico bianco – così da integrarsi bene ai diversi contesti urbani preesistenti – per alimentare gli edifici e i veicoli elettrici in sharing nel quartiere. L'involucro esterno della casa, agendo da facciata ventilata, è realizzato con un materiale riflettente e bianco, in grado di proteggere l’interno dall’imponete escursione termica e di purificare l’aria circostante attraverso un processo di fotocatalisi.

Il sistema delle acque è a ciclo chiuso e, grazie a advanced oxidation processes, è in grado di sterilizzare completamente le acque reflue per essere riutilizzate come potabili, proprio come nelle navicelle spaziali

Il team ha poco più di un anno per progettare, testare e trasportare il prototipo sul campo di gara che sarà, non solo uno spazio di confronto e competizione con gli altri team, ma soprattutto un terreno di ricerca per testare l'efficienza della casa e ipotizzarne la diffusione in nuovi quartieri adatti ai climi estremi e a impatto zero.

 

Gli atenei selezionati quest'anno

1. South China University of Technology
2. University of Bahrain
3. Roma Tre University
4. University of Maryland
5. Al Ghurair University
6. American University in RAK
7. University of Sharjah
8. Herriot Watt
9. Manipal University
10. Effat University
11. Khalifa University
12. British University in Dubai
13. University of Ontario Institute of Technology
14. New York University Abu Dhabi
15. National Taiwan University of Science and Technology
16. Moulay Ismail University
17. Ajman University
18. United Arab Emirates University
19. Higher colleges of Technology  

 


Fonte: Ufficio stampa
Comin & Partners – Lucio Filipponio | lucio.filipponio@cominandpartners.com | 3273281717
Università Roma Tre – Alessia del Noce | alessia.delnoce@uniroma3.it | 3395304817