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In Europa si rinnova la PAC. FAO e OCSE presentano le prospettive agricole mondiali

La Commissione Europea ha iniziato a discutere sulla PAC del futuro, 2014-2020, nella primavera del 2010. Il percorso per arrivare alla risoluzione del 26 giugno scorso è stato lungo e, ciononostante, l'approvazione del mondo agricolo non è unanime.

Nelle intenzioni di tutte le parti, la PAC del futuro dovrà essere più attenta alle esigenze dei produttori ma anche all’ambiente, con un occhio alla produttività e quindi alla sicurezza alimentare.

I principali cambiamenti riguardano:

 Greening

Per la promozione di un uso maggiormente ecocompatibile delle risorse naturali sarà vincolato il 30% dei pagamenti direttiper gli agricoltori. Tale promozione riguarderà il mantenimento di pascoli permanenti, la diversificazione delle colturee l’istallazione di aree ecologiche.

Anche nei Programmi di sviluppo rurale (PSR) sono previsti sussidi per chi adotta comportamenti più ecosostenibili di quanto la legge nazionale imponga. Per evitare la sovrapposizione delle misure e il doppio finanziamento, è stata stilata una lista dei casi possibili.

 Convergenza interna

Per equiparare i sussidi ottenuti dai singoli produttori, è stato adottato il criterio degli ettari di superficie coltivata. Nessun agricoltore potrà ricevere un aiuto al reddito inferiore al 60% della media nazionale. Per evitare possibili tagli immediati e drastici la perdita massima del valore del sussidio non dovrà superare il 30% del sostegno ricevuto oggi; entro il 2019 avverrà la transizione completa al nuovo sistema.

 Agricoltore attivo

Da anni soggetti diversi dai "veri" agricoltori percepiscono sussidi per la gestione di attività non riconducibili alla produzione agroalimentare. L’accordo predispone una lista nera delle entità, come aeroporti, società immobiliari, club sportivi, che non potranno più usufruire dei benefici della PAC.

 Giovani agricoltori

Al fine di incentivare l’accesso dei giovani alla professione agricola, il 25% in più dei pagamenti direttispettanti per ettaro sarà destinato ai produttori di meno di 41 anni.

 Zucchero e vino

Il regime delle quote per lo zucchero resterà valido fino a settembre 2017. L’attuale sistema che prevede i diritti d’impianto, ovvero l’autorizzazione per coltivare la vite, permarrà fino al 2030.

La riforma della Politica Agricola Comune prevede altre misure, tra le quali:

–   attribuzione di un ruolo centrale alle Organizzazioni dei produttori, per aumentare la forza contrattuale degli agricoltori nella catena alimentare;

–   stimolazione dell’attività agricola nei settori rurali;

–   avvio di un fondo di gestione delle crisi alimentari in mano alla Commissione europea;

–   collaborazione tra ricercatori e agricoltori per promuovere l’introduzione di nuove tecnologie.

Nell'accordo per la nuova PAC rimangono irrisolte almeno tre questioni politicamente sensibili: la convergenza esterna, ovvero il riequilibrio del sussidio pro capite per agricoltori di diversi Paesi membri; l’imposizione di un tetto massimo per gli aiuti diretti, il cosiddetto capping; la flessibilità nel trasferimento di risorsetra i due pilastri della Pac.

Rimane l'incognita dell'entità dei finanziamenti a sostegno dei meccanismi di funzionamento, sui quali si è trovato l'accordo. Il negoziato su tale aspetto impegna Consiglio e Parlamento europeo, che stanno discutendo delle risorse globali da mettere a disposizione dell’Europa per i prossimi sette anni, dal 2014 al 2020.

Critiche all'impostazione della nuova PAC sono arrivate, in particolare, dalle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica che rimproverano alla Commissione e al Parlamento di aver usato molte parole ma di vedere pochi fatti concreti e definiscono questa una falsa riforma.

E, mentre l'Unione Europea sovvenziona, con obiettivi quasi minuziosamente definiti, la propria agricoltura, la  FAO e l'OCSE, nell'annuale rapporto sulle prospettive agricole mondiali, per il periodo 2013-2022, sottolineano come:

–   l'aumento della domanda di alimenti a livello mondiale favorisca i paesi in via di sviluppo, trasformando l'agricoltura da settore caratterizzato da surplus indotti dall'azione politica a settore orientato al mercato;

–    la produzione diretta di merci dall'agricoltura abbia una tendenza alla diminuzione nel prossimo decennio;

–    l'inflazione, nei prezzi alimentari, sia più facile

–   i mercati riflettano le divisione dell'economia globale

–    i prezzi abbiano la tendenza ad aumentare a medio termine

–    i consumi aumentino in tutti i paesi in via di sviluppo, anche se a tassi differenti

–    i paesi emergenti si aggiudichino una parte sempre maggiore del commercio di prodotti agricoli a livello mondiale.

Inoltre, gravano sulle prospettive del decennio le incertezze legate a carenze produttive e volatilità dei prezzi, oltre a siccità, che nel 2012 ad esempio ha colpito sia gli Stati Uniti che la Comunità degli Stati Indipendenti, provocando un aumento dei prezzi del 15-40%, e prezzo dell'energia che influenza sia il mercato dei bio-carburanti che i costi dei mezzi di produzione agricola. Infine, le due organizzazioni dedicano uno spazio speciale alla valutazione alla rapida espansione del settore agroalimentare cinese. La Cina sta affrontando vincoli produttivi e domanda interna crescente, si prevede che aumenti alcune importazioni ma che rimanga, a lungo termine autosufficiente per la produzione alimentare. Il rapporto include le proiezioni produttive per le principali colture al 2022.

Fonti: Commissione Europea, MIPAF, FAO

 

 

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Microrganismi efficaci per il miglioramento e risanamento del suolo agrario

I microrganismi, base della vita sul nostro pianeta, frequentano gli ambienti più disparati, dai suoli incolti ai terreni agricoli, ai fondali marini, agli organi interni di piante e animali. Sono caratterizzati non solo da convivenza pacifica, ma da rapporto interattivo favorevole con gli elementi dei vari ambienti; giocano un ruolo chiave anche nella produzione del cibo perché decompongono i materiali organici in metaboliti semplici che possono poi essere utilizzati dalle piante e da altri organismi. In ogni momento milioni di microrganismi sono presenti nell'organismo: i batteri benefici scindono le sostanze ingerite e rilasciano sostanze quali gli amminoacidi (i mattoni delle proteine), gli antiossidanti e gli enzimi.

L’importante ruolo dei microrganismi informa l’'attività di ricerca, sviluppo e promozione di ENEA  in tale campo. Infatti nel periodo 2011-2015, nel settore delle tecnologie ambientali, secondo il Piano di Azione europeo per le Tecnologie ambientali (ETAP). l’Ente  si è posto l’obbiettivo di arrivare alla comprensione dei processi microbici nei sistemi ambientali d’interesse, promuovendo e sviluppando approcci biotecnologici, che facciano leva sulle ultime tecniche integrandole con processi informatici.
Le attività di ricerca e sviluppo tecnologico vengono condotte in laboratori specializzati presso i Centri ENEA di Casaccia, Bologna e Trisaia (Matera), e comportano anche la realizzazione di prototipi.

In particolare la ricerca sta affrontando problematiche quali:

–      losviluppo di approcci che portino un avanzamento nella comprensione della funzione dell’ecosistema microbico in risposta al cambiamento del clima;

–      nuovi approcci e nuove idee per processi di biorisanamento e per il monitoraggio a lungo termine dell’impatto ambientale causato dall’inquinamento;

–      esplorazione di nuovi approcci informatici per modellare e predire i processi microbici in condizioni ambientali in cambiamento;

–      nuovi metodi per valutare la distribuzione spaziale e l’impatto dei processi microbici attraverso scale di osservazione maggiori;

–      metagenomica-bioesplorazione ambientale per applicazioni industriali e ambientali (ad esempio ricerca di enzimi estremofili e biocatalizzatori, di nuove specie microbiche e di nuove funzioni metaboliche);

–      biotecnologie ambientali applicate al trattamento delle acque reflue, per ridurre la contaminazione delle acque superficiali da parte di inquinanti emergenti e per il recupero di nutrienti e acqua.

Anche SOI la Società Italiana di Ortoflorofrutticoltura, nelle recenti giornate scientifiche tenutesi a Padova, al Campus di Agripolis, realizzate in collaborazione con il Dipartimento di Agronomia DAFNAE dell'Università di Padova, ha affrontato numerose problematiche legate al suolo tra le quali la sindrome di stanchezza (scarsa fertilità) e la malattia da reimpianto cercando le possibili soluzioni al generale declino della fertilità. Manca una diagnosi precisa sulle cause del decadimento della qualità e la stessa risposta a interventi con ammendanti organici di varia origine, formulati biologici, acidi umici, biostimolanti, antagonisti microbici è risultata erratica e poco affidabile.

L’origine biotica dei problemi relativi alla malattia da reimpianto è stata confermata negli ultimi anni da numerosi studi svolti in meleti, pescheti, mandorleti, come pure su fragola.  La sindrome è detta anche plant vigour mediated disease ovvero una malattia delle piante mediata del loro stato fisiologico, a significare quanto essa sia legata allo stato generale di fertilità dei suoli e alla tecnica agronomica. I recenti più innovativi studi su questa problematica correlano due principali fattori:

–  la componete biotica (rappresentata dal complesso di fungi patogeni agenti di necrosi radicale e dalle comunità microbiche responsabili dei processi funzionali dei suoli);

– i parametri fisici, chimici e biologici del suolo dipendenti dall’alterato ciclo della sostanza organica (struttura del terreno, disponibilità di elementi nutritivi, contenuto di biomassa, humus e processo di umificazione, presenza di sostanze fitotossiche, metalli pesanti e altro).

In agricoltura biologica il Prof. Giovanni Dinelli, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali dell'Università di Bologna, sta conducendo il progetto "Applicazioni della tecnologia EM per il prato sportivo e per le colture di pomodoro e frumento". Viene testato l'impiego di una particolare e brevettata formulazione di microrganismi efficaci, impiegata in modo diffuso in numerosi paesi. I microrganismi attivi impiegati risultano particolarmente efficaci nel terreno dove creano un ambiente capace di reprimere germi patogeni e parassiti e di contrastare l’inquinamento ambientale.

Fonti: ENEA, SOI, PuntoEM

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