AM-CRIBARI-Errante

Errante

AnimaMundi Edizioni
Coedizione emuse


Errante participio presente di errare, vagare, deviare: un titolo che fa pensare a un protagonista che cammina, divaga, diverge e può bastare a incuriosire il lettore. Le poesie dell’autore che vaga senza precisa meta rincuorano e insieme deprimono, consolano e nel contempo scoraggiano. Le foto in bianco e nero alimentano un immaginario senza confine.
Il lettore si ferma davanti alle foto sfumate, un sentiero che serpeggia su un crinale e lascia immaginare colori e orizzonti sconfinati e poi si immerge nelle parole di composizioni senza titolo, senza maiuscole, ora sommesse ora rotolanti. Parole che diventano subito del lettore. Sono parole che facciamo nostre, le percepiamo come un dono, a volte leggere nubi, a volte pesanti macigni. E un dono diventano gli scorci fotografici.
Arte visiva, arte poetica, la bellezza è il fulcro attorno al quale si muove l’autore e insieme il lettore. La bellezza che si sente, sommessa nelle orme su un bosco innevato, gridata nel vicolo vuoto di un paese abbandonato.
Errante o fuggiasco, l’autore condivide con il lettore il disagio di vivere in questa società che non sa o non può più cogliere il dialogo con la natura. Dove sono le silenziose melodie delle foreste, dove possiamo ancora percepire la musica dei silenzi? Il messaggio flebile o tonante viene proprio dalla Terra che brucia, affoga, si scioglie. Mentre l’umanità munge senza fine le sue risorse accumulate nel profondo in milioni di anni. L’umanità che la calpesta da qualche migliaio di anni ma che negli ultimi decenni la consuma e la deturpa senza limiti. Ecco perché le parole e le immagini dell’autore sono le nostre parole e diventano un sommesso ma incisivo messaggio al singolo e alle comunità, alle nazioni, a chi prende decisioni per tutti, a chi arma e manda a combattere.
Un libro in cui le immagini evocano parole e parole che diventano icone. Libro divergente che separa, distoglie da una realtà che quasi ci toglie il respiro.

Alberta Vittadello