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FIORI ALPINI del Triveneto

La pubblicazione di una guida al riconoscimento di specie da fiori presenti negli ambienti alpini del Triveneto risponde al bisogno di dare un nome ai fiori meno famosi e conosciuti ma che spesso hanno una bellezza rara. Certamente il giglio martagone e la stella alpina trovano spazio nelle pagine di questo volume tascabile ma l’autrice si dedica anche a  tutte quelle specie meno famose che accompagnano l’escursionista con forme e colori sempre diversi.

Nella sua introduzione Lucia Merlo mette in evidenza le diverse strategie di sopravvivenza, di adattamento all’ambiente montano delle essenze vegetali: si tratta di vere e proprie “intelligenze” che permettono alla pianta di vivere e riprodursi in condizioni ostili. Fiori, grandi e variopinti per attirare gli impollinatori nel breve periodo vegetativo, l’autofecondazione, la propagazione attraverso stoloni, rizomi, bulbi e ricacci che assicura alle piante la sopravvivenza anche nell’impossibilità di maturare semi.

La notevole biodiversità presente in questo ambito montano è legata  alla molteplicità di microclimi e microambienti dovuta alla natura geolitologica e morfologica del substrato che va dalle rocce dolomitiche/calcaree a quelle silicee di origine vulcanica e metamorfica. 

Ne sono esempi la soldanella del calcare presente nelle aree calcaree/dolomitiche  e la soldanella della Silice che si trova invece nelle aree interessate dai fenomeni plutonici come il Lagorai e Cima d’Asta.

Nel manuale, per ciascuna delle 300 specie descritte, il lettore trova una foto a colori contestualizzata, il nome scientifico e il volgare più comune, la stagione di fioritura, una dettagliata descrizione della morfologia, l’abitat più frequente; una simbologia intuitiva permette al lettore di comprendere se si tratta di specie rara, di essenza annuale o biennale.

 A. Vittadello