Geologia per archeologi. Forme del terreno e civiltà antiche
Vasta bibliografia e ampio glossario della terminologia geologica relativa ai meccanismi di sedimentazione, stratificazione, tettonica.
Negli ultimi decenni l’approccio multidisciplinare nell’indagine scientifica è diventata prassi ampiamente utilizzata; la collaborazione tra un maggior numero di specialisti conduce a risultati molto importanti perché si avvale delle conoscenze e competenze specifiche di ciascuna branca della scienza. L'autore, presidente onorario della Società Italiana di Geologia Ambientale, è un precursore di questa metodologia di lavoro. In particolare in questo volume l’autore definisce geoarcheologia l’approccio multidisciplinare che unisce la geologia e l’archeologia. Quest’ultima si occupa della ricostruzione delle civiltà antiche quindi testimonianze e reperti lasciati dall’uomo in particolari siti che fanno da substrato alla nascita e sviluppo delle stesse civiltà. Gisotti mette a disposizione dell’archeologo, che ha una formazione storico umanistica, la competenza naturalistica del geologo. Per l’archeologo diventa importante saper classificare un sito archeologico in base alle caratteristiche geologiche, litologiche, tettoniche, sedimentarie. La lettura che il geologo fa dell’ambiente fornisce dati importanti all’archeologo per procedere con le tecniche di scavo più idonee, efficaci e sicure. Tutti gli oltre 50 siti descritti sono inquadrati nel contesto geologico in base ad elementi tettonici, litologici, stratigrafici e relativi meccanismi di erosione differenziata che ne hanno determinato la morfologia che ha favorito la colonizzazione e l’insediamento umano. Un esempio tra tanti sono gli insediamenti d’altura caratteristici della tarda età del bronzo, vere e proprie fortezze che sorgono su strutture di origine tettonica e legati alla litologia e alla disposizione degli strati. Le acropoli sono presenti in diverse aree della nostra penisola da Atri alla Valle dei Templi, in Grecia e nell’area medio orientale.
Lo studio degli insediamenti costieri con lo sviluppo di sistemi portuali fornisce spesso informazioni importanti sulla stratigrafia costiera, sulla paleogeografia e i movimenti eustatici. Si tratta delle opere che più influenzano i cambiamenti della morfologia naturale. La geologia in questi casi fornisce, attraverso i carotaggi, importanti informazioni su paleo clima e paleo ambiente con la classificazione di flora e fauna fossile. Altri esempi di modificazione della morfologia naturale sono le terramare, depositi archeologici pluristratificati formati attraverso i secoli a partire dall’età del bronzo (1650-1150 a.C.), tipici dell’area emiliana e della bassa pianura veneta. Testimonianza di insediamenti commerciali presenti lungo la via d’acqua principale. La maggior parte di queste strutture sono state utilizzate nell’ottocento come cave di materiale.
Per ciascun ambiente trattato, il testo offre esempi corredati di immagini e casi di studio particolari che consentono di interpretare al meglio i cambiamenti che l'attività umana ha determinato sui territori. Un manuale che offre agli specialisti del settore, ma anche al lettore qualsiasi, una visione allargata dell’ambiente inteso come sistema complesso.
L’autore, geologo dell’Ambiente, sottolinea il ruolo di agente geomorfico dell’uomo i cui interventi modificano l’assetto geologico e idrogeologico con scala cronologica non paragonabile a quella naturale, come stiamo verificando in particolare negli ultimi secoli.
Alberta Vittadello