La Sicilia degli dei

La Sicilia degli Dei. Una guida mitologica

 


Difficile esprimere la passione e l’entusiasmo con cui si legge questo volume. Torno nella mia Sicilia una volta l’anno, d’estate. Questo libro ha risvegliato conoscenze sopite, mi ha fatto pensare di essermi assuefatta a bellezza, contraddizioni e problematiche di una terra che ha conosciuto ondate di civiltà, ma da cui i Greci, come dicono gli autori, non sono mai andati via. Questo agosto 2022 sarà per me all’insegna della riscoperta.
Giulio Guidorizzi e Silvia Romani sono due professori, l’uno ha insegnato letteratura greca, all’Università di Milano e di Torino, l’altra insegna Mitologia delle Religioni del mondo classico e Antropologia del mondo classico all’Università di Milano. Due massimi esperti e appassionati.
Il viaggio comincia dalle Eolie, terre di vento e di fuoco, e dopo “Messina sopra Cariddi” si spiega lungo la zona orientale: ”La costa dei Greci”, con Taormina e la costa dei Ciclopi, “Catania: la città delle storie nascoste”, “l’Etna, giganti, filosofi e re” e Siracusa, città di ninfe, tiranni e filosofi. Quindi ci si addentra nel cuore dell’isola, a: “Enna: il regno degli schiavi”, “Il lago di Pergusa e il ratto di Persefone”, Morgantina, la città greca in territorio di Aidone in provincia di Enna, riportata alla luce nella seconda metà del secolo scorso da una missione archeologica statunitense dell’Università di Princeton. Interessantissimo il capitolo dedicato a questo sito e alla "Dea di Morgantina"  identificata come Demetra, capolavoro del V secolo A.C., statua scolpita forse da un allievo di Fidia. La dea è tornata a casa dal Paul Getty Museum di Malibù nel 2011 ed è collocata assieme agli altri reperti del territorio nel Museo archeologico di Aidone. Un effetto ipnotico, quello descritto da Silvia Romano che ha scritto questo capitolo, tanto è il fascino che si sprigiona da questa statua, ma non solo da essa, in questo bellissimo Museo.
Il tour prosegue “In faccia all’Africa da Agrigento a Selinunte” e poi “Nella terra di Cartagine”: da Erice a Mozia a Palermo.
Tutto il percorso è punteggiato dalla descrizione dei miti più famosi e di quelli meno conosciuti. Ma i miti non sono solo quelli greci. In questo libro, anche se di grecità è impregnata l’Isola, sono presenti miti e storie di Sicani, Siculi e Fenici e vengono raccontate storie e leggende di tempi più vicini, e curiosità, come nel capitolo dedicato a Catania, “la città dalle storie nascoste” o in quello dedicato a Taormina dove il 7 maggio del 1787 approdò Goethe che definì il teatro, di quello che allora era un villaggio, "il più grande capolavoro dell’arte e della natura”. Di Taormina Giulio Guidorizzi, che ne scrive il capitolo, oltre a raccontare miti e storia antica, presenta la storia più recente delle personalità italiane e straniere che, affascinate dalle bellezze mozzafiato del luogo, hanno dato vita allo sviluppo del territorio che è diventato un’attrazione turistica mondiale.
Le illustrazioni di Michele Tranquillini e un ricco corredo fotografico di reperti, sculture e pitture, arricchiscono il volume.
Interessantissima e utilissima l’annotazione “Invito al viaggio” alla fine di ogni capitolo. Vi si suggeriscono approfondimenti letterari e culturali sugli argomenti del capitolo appena concluso.
Nell’epilogo del libro il legame tra il passato dei miti e il presente, l’attrazione di un mondo in bilico tra il pericolo e l’incanto che è caratteristica della Sicilia: “Mai gli abitanti dell’isola, chiunque essi fossero, vollero andarsene…dai Sicani ai Siculi, ai Greci, ai Romani, Arabi, Normanni finirono tutti per diventare Siciliani”. Però “sull’altalena di pieni e vuoti che rappresenta il moto incessante e millenario verso l’isola del mito, la Sicilia non gioca la parte di chi prende senza nulla dare: ha consentito ai suoi di migrare in condizioni di povertà e disagio, e soprattutto ha restituito al mondo la magia dei suoi racconti senza soluzione di continuità dall’antichità al mondo contemporaneo…”.  E si ricorda Anna Maria Ortese che definiva i Siciliani una foresta pietrificata in bilico fra l’immobilità e il viaggio…”. La Sicilia tutta respira con quella cadenza lenta e circolare del tempo che solo agli dei era concesso davvero di sperimentare.
Un libro le cui pagine scorrono fluenti e chiare su argomenti di complessa profondità.

Etta Artale