Misurare la storia – la nuova linea del tempo dell’evoluzione umana di Sahra Talamo

Misurare la storia.
La nuova linea del tempo dell’evoluzione umana

Volume 367 di Scienza e idee
Autore Sahra Talamo

Editore          Raffaello Cortina Editore, 2024
184 pagine

Prezzo di copertina € 19,00

ISBN   8832856344, 9788832856347

Porsi domande è una prerogativa umana, in particolare gli scienziati alimentano la conoscenza partendo da domande e dalla formulazione di ipotesi. In questo testo l’autrice, professoressa ordinaria presso il dipartimento di Chimica G. Ciamician dell’Università di Bologna, sottolinea un ulteriore elemento fondamentale per fornire risposte attendibili alle ipotesi formulate: “il metodo” utilizzato per ottenere risposte e/o verifiche. Ripercorre la sua personale storia e il suo arrivo al Max Plank Insitute di Lipsia nel 2007 quando ancora si sapeva poco degli studi di Svante Pääbo ma presso l’MPI comprende il ruolo della genetica nell’evoluzione umana e nel contempo la necessità di dotarsi di strumenti più precisi per la datazione dei reperti/campioni organici per i quali il radiocarbonio è l’indicatore attualmente più valido. Nel 2009 è in grado di analizzare, nel nuovo laboratorio, campioni affidati dal dipartimento di genetica. Ora era in grado di estrarre il collagene e, utilizzando l’orologio 14C, datare in modo meno approssimato l’età del reperto.

Già durante i suoi studi di dottoranda ottiene quindi al MPI risultati molto incoraggianti. Quando approda a Bologna come docente di chimica perfeziona metodo e strumentazione dando vita a BRAVHO Laboratorio del Radiocarbonio di Bologna dedicato all’Evoluzione Umana.

Il gruppo ha messo a punto una nuova tecnica di analisi delle ossa archeologiche. Per la prima volta è possibile utilizzare una piccola quantità di un reperto per quantificare e mappare ad alta risoluzione, la presenza di collagene, la proteina fondamentale per realizzare datazioni al radiocarbonio e ottenere quindi nuove informazioni sull’evoluzione umana.

Gli studi attualmente concentrati su reperti provenienti dai maggiori siti europei sono strettamente legati agli studi di paleogenetica per i quali è stato assegnato il premio Nobel per la medicina a Svante Pääbo nel 2022. Sì certo medicina perché gli studi sulla genomica antica, conferma che l’uomo di Neanderthal si è incrociato e ha convissuto con Homo Sapiens lasciando sul nostro DNA percentuali che vanno dal 2 al 9% dei propri geni. Dal punto di vista medico è importante trovare collegamenti tra la resistenza o meno a virus e altri agenti patogeni che attualmente ci contagiano.

Arrivare a comprendere le cause che hanno portato all’estinzione dei Neanderthal e a datarla con precisone è una sfida affrontabile attraverso le nuove metodologie sempre più avanzate e precise.

Ecco quindi il significato del sottotitolo molto esplicativo: una nuova linea del tempo che ci potrà confermare che i Neanderthal non si erano adattati solo al clima dell’Europa centro orientale dove sono stati rinvenuti i ripari più conosciti e repertati (dall’Altaj alla Siberia, dalla Polonia alla Bielorussia, Ucraina e Moldova, Croazia e Francia) ma che potrebbero essersi adattati al clima Iberico soggiornando nei pressi delle Colonne d’Ercole.

Il lettore può fare anche una riflessione importante relativa al rapporto tra i nostri progenitori e l’ambiente inteso come spazio dal quale trarre le risorse necessarie alla vita di gruppi più o meno numerosi. Il loro stile di vita sembra essere legato alla quotidianità con le prime industrie litiche così essenziali alla caccia ma anche pieno di “immaginazione” con i primi abbellimenti e pendenti con i quali adornarsi.

L’autrice non è solo docente e scrittrice ma una persona che interagisce con il lettore, manifestando i propri dubbi ed esultando per i risultati ottenuti. Mi piace concludere con una sua frase “Il Nobel nel 2022 non è stato dato solo a Svante Pääbo che sicuramente lo meritava, ma anche ai Neanderthal nostri parenti!

Alberta