BArbante

Scritto nel ghiaccio: Viaggio nel clima che cambia,


Carlo Barbante, originario di Feltre, si laurea in chimica a Venezia. Come racconta ai suoi studenti, era destinato a finire a Ferrara a produrre plastiche: si definisce infatti un figlio del Moplen pubblicizzato da Bramieri!. Invece, durante la ferma da alpino, conosce un gruppo di scienziati dell’università di Venezia, che si allenano per andare al Polo Sud. Tutte queste spedizioni hanno bisogno di un chimico per analizzare i microelementi presenti nelle carote estratte dai ghiacciai e così inizia la sua storia di scienziato ricercatore e glaciologo in diverse spedizioni nell’Artico e Antartico. Il lettore comprende fin dalle prime pagine che quelle carote rappresentano gli archivi climatici di centinaia e, con le ultime trivellazioni, anche di migliaia di anni fa.

Barbante sa raccontare anche con qualche sfumatura ironica le grandi difficoltà di lavorare in condizioni ambientali proibitive per gli umani e l’importanza della collaborazione nei team che si occupano di logistica e approvvigionamento. Non solo, nelle diverse spedizioni cui partecipa in Antartide e in Groenlandia ha modo di sperimentare la convivenza tra studiosi, ricercatori e scienziati di diverse nazioni. Sottolinea come la scienza sia un elemento che permette il superamento delle diverse posizioni politiche dei paesi di provenienza. Russi, europei, cinesi e americani lavorano fianco a fianco anche se i loro paesi hanno obiettivi economici e strategici diversi, lo studioso persegue la conoscenza e sente il compito di diffonderla.

Descrive il lavoro dei drillers, i tecnici responsabili della perforazione del ghiaccio. In genere progettano, modificano, aggiustano i carotieri, tanto che vengono appropriatamente definiti aggiustisti. Usano dei carotieri simili a quelli utilizzati dai geologi fin dal 1800 per studiare il substrato roccioso a scopo minerario. A queste tecnologie collaudate si aggiunge ora l’elettronica che accompagna le diverse fasi di penetrazione. Ma a cosa servono questi enormi investimenti di risorse economiche e umane? Lo stesso autore nel lungo percorso che accompagna il lettore, sottolinea la ricaduta che hanno i dati emersi dallo studio delle carote glaciali. Le ricerche servono per i rapporti dell'Ippc, il sistema intergovernativo mondiale che studia i cambiamenti climatici e produce documenti utili ai governi per assumere decisioni sul futuro del pianeta.

La ciclicità delle glaciazioni ma in particolare i cambiamenti repentini verificatesi nell’ultimo interglaciale definito Eemiano, che per la zona delle Alpi corrisponde all’interglaciale Riss-Würm” il periodo dell'uomo di Neanderthal, forniscono elementi di confronto con ciò che sta accadendo negli ultimi decenni. Importante collegare i diversi eventi in un quadro cronologico preciso per poter individuare analogie tra quanto sta ora accadendo agli attuali ghiacciai delle calotte polari e delle catene montuose a medie latitudini. E se spariscono i ghiacciai lasciano spazio a zone di mare aperto che si riscaldano, aumentano la circolazione delle masse calde innescando un ciclo vizioso. Senza le superfici bianche il clima della terra cambia.
Il capitolo dal titolo evocativo gira il mondo gira rispolvera nel lettore le conoscenze scolastiche sulle cause e conseguenze dei moti della Terra. I cambiamenti climatici, nel nostro pianeta sono ciclicamente indotti da parametri astronomici quali la variazione dell’inclinazione dell’asse con il conseguente diverso irraggiamento e riscaldamento delle zone del pianeta, eccentricità dell’orbita terrestre e la precessione degli equinozi. Conosciamo con buon dettaglio le variazioni degli ultimi 3 milioni di anni grazie agli archivi climatici forniti dai sedimenti marini, le calotte polari e i ghiacciai d’alta quota. Si tratta di un breve periodo se rapportato all’età geologica del nostro pianeta stimata intorno ai 4 miliardi e mezzo di anni ma importante per comprendere la ciclicità delle glaciazioni.
Altre variazioni repentine sono dovute a elementi atmosferici che possono essere innescati anche da esplosioni vulcaniche con conseguente diminuzione del riscaldamento della superficie terrestre. L’autore cita le ceneri vulcaniche repertate nelle carote che permettono la datazione di esplosioni vulcaniche. Le ceneri vulcaniche si distinguono per la grande concentrazione di ione solfato, questo dato ha permesso, per esempio, di datare con maggior precisone l’esplosione de vulcano Thera nell’isola di Santorini.
Il lettore quindi può porsi una legittima domanda: se nella storia geologica del nostro pianeta si sono sempre susseguiti periodi glaciali e interglaciali, attribuibili a cause naturali, perché allarmarci tanto sull’attuale climate change?
La risposta di Barbante è inequivocabile. I cicli climatici innestati da fattori astronomici hanno un susseguirsi cronologico che va da 23.000 a 400 mila anni a seconda del parametro considerato, tempi quindi che i Sapiens hanno sfiorato ma che sono scritti nelle rocce e nel ghiaccio. Il fattore più importante ricavabile dalle analisi dei carotaggi è la concentrazione del biossido di carbonio, responsabile in gran parte dell’effetto serra. Nei campioni degli ultimi 3 milioni di anni non aveva mai superato le 200 parti per milione, nel maggio del 2018 viene registrato il dato di 417ppm e la salita è costante negli ultimi 4 anni.
L’autore alternando aspetti tecnico-scientifici alla descrizione della vita quotidiana in ambienti estremi come l’Antartide e la Groenlandia riesce a coinvolgere il lettore diffondendo la conoscenza e l’importanza della cronologia ciclica dei cambiamenti climatici. Questo ci consente di evidenziare come i Sapiens siano responsabili del più grande sconvolgimento dell’equilibrio naturale dovuto alla liberazione nell’atmosfera, in pochi decenni, di quantità di CO2 immagazzinata in milioni di anni nei combustibili di origine fossile.
Il testo di Barbante diventa uno strumento di diffusione, grazie anche a un preciso e dettagliato glossario che si trova alla fine di ciascun capitolo. Anche il lettore comune può comprendere e fare propria la terminologia scientifica specifica degli elementi che determinano il clima come acqua, aria, venti, correnti, gas climalteranti, effetto serra. Un dizionario a portata di mano.

Alberta Vittadello