Sii te stesso a modo mio

di Matteo Lancini

Raffaello Cortina Editore, Milano 2023. Pagine 208 Prezzo di copertina €14.00

ISBN 9788832855524 Formazione Psicologia

Contraddizioni: la lettura di questo testo ci mette di fronte a una babele di contraddizioni che alimentano incertezza, frustrazione, fragilità. Tutti elementi propri della generazione di genitori nati dagli anni 80 dello scorso secolo. No, non solo genitori, di questa atmosfera contraddittoria è intrisa la classe docente e l’ambiente sportivo frequentato dai bambini fin dalla più tenera età.

Perché sottolineo contraddizioni? Basta avere esperienza delle realtà citate, famiglia, scuola, palestre, campi da gioco e così elencando per comprendere che i nostri futuri cittadini sono sottoposti a giudizi e pressioni che li segneranno dal punto di vista della personalità, autostima o disistima. Per contro si enuncia a parole la necessità di permettere ai ragazzi di esprimersi di manifestare i propri talenti e di perseguire i propri obiettivi salvo poi bloccarli e influenzarli con le aspettative degli adulti di riferimento.

Qualche esempio portato dallo stesso autore: nella scuola primaria dovrebbe contare più l’educazione che il merito ma a dispetto delle asserzioni scritte nei vari documenti e Piani di Offerta Formativa troviamo docenti che premiano una paginetta ben fatta con uno smile regale, ovvero con corona, o con uno smile di disappunto, oppure nessuno smile. Senza pensare all’emozione per non dire sofferenza di quella bambina o bambino che non hanno avuto alcun merito. Cosa conta quindi? La performance o l’espressione di sé stessi? Se si è immersi in una società narcisista, dove si deve sempre emergere ed essere protagonisti è difficile curare le relazioni, immedesimarsi nell’altro.

Fermiamoci ad assistere a una partita di calcio tra pulcini, dai 6 ai 7 anni. Attorno al campo ci sono i genitori che tifano e ci sta! Non dovrebbero starci invece le incitazioni e i suggerimenti urlati dal coach spesso poco equilibrati. O a un allenamento di danza ritmica: tre ore di fatica intensa, correzioni, ripetizione di movimenti fino ad ottenere la perfezione.

Parlando di Inclusione viene spontaneo dire che “il giudizio” qualunque esso sia è escludente per definizione, il giudizio taglia fuori dal gruppo, in base al merito o demerito. E quindi si diventa oggetto di derisione, strumentalizzazione o peggio di bullismo.

E come ben si vede gli adulti cresciuti a cavallo tra lo scorso secolo e l’attuale o se vogliamo tra il prima e dopo internet, sono genitori confusi desiderosi di vedersi realizzati nei figli cercando di ottenere da loro quello che non sono riusciti a realizzare per se stessi.

Confusi e contraddittori sono i genitori, i docenti e anche i personaggi perennemente presenti in rete e sui social ma che nel contempo demonizzano il web e il suo utilizzo da parte degli adolescenti.

Su questo l’autore è intransigente: non si può contrastare lo sviluppo tecnologico! La rete è uno strumento ed è indispensabile saperlo usare, per non caderci dentro!

I genitori hanno paura del mondo esterno dei rischi che un adolescente può correre frequentando un parco pubblico o andando a scuola a piedi da solo, e allora? L’adolescente sta meglio nella sua stanzetta davanti a un monitor, a 15 anni è un campione nei videogiochi e …ne sa pure programmare! Ma l’adulto ha paura anche di questo come dell’Intelligenza Artificiale. Unica possibile strada è la conoscenza, imparare insieme ai ragazzi, star loro vicini prendendoli per mano ma lasciandoli scegliere la propria strada.

Considerazione finale di una lettrice che ha vissuto quarant’anni nella scuola.

Usare il termine narcisismo riferito genericamente a questa società è rischioso: vero è che l’attuale società ha bisogno di ricreare condivisione, empatia, relazionalità, può riuscirci camminando insieme. Senza scomodare la patologia psichica che fortunatamente non è la regola.

Alberta Vittadello