Tutti i mondi possibili un’avventura nella grande biblioteca dell’evoluzione

di Telmo Pevani

Tutti i mondi possibili
Un’avventura nella grande biblioteca dell’evoluzione
AutoreTelmo Pievani
Filosofia della scienza Scienza e Divulgazione scientifica
Storia della Scienza Storia delle idee

Raffaello Cortina Editore

Pagine 189 in brossura

Pubblicazione 08/2024
Prezzo di copertina € 15,00

ISBN 9788832856873

Labirinto, groviglio, caos, collo di bottiglia, strada in discesa, parole chiave che possono stimolare la lettura di questo testo snello e maneggevole. Ma è davvero snella e in discesa la strada dell’evoluzione dei viventi? La natura si districa tra tentativi ed errori come gli umani, i più evoluti, o che si credono più o meno convintamente tali.

La metafora con la biblioteca scoperta per caso dalla giovane e curiosa lettrice Frances Arnold, contiene migliaia di volumi con altrettante migliaia di parole scritte con un alfabeto di 25 lettere! E basta una sola virgola per cambiare il senso di una frase o una sola lettera per cambiare il senso di una parola. Arriviamo a numeri con potenze di 10 con troppi zeri! Tanto da formare una biblioteca così grande da trasformarsi in “Babele”. È proprio il libro di Jorge Luis Borges che suggerisce di comparare il linguaggio umano al processo evolutivo naturale e contribuisce ancora una volta a fare dei sapiens dei protagonisti consapevoli o meno di quanto è accaduto in milioni di anni e ancora accade sotto i nostri occhi. Linguaggio codificato che distingue ma con molti dubbi i Sapiens dagli altri viventi. Chi dice che gli alberi non comunichino con un loro codice? Chi dice che gli elefanti non si chiamino per nome? Ma la metafora del linguaggio inteso come variabile e variante ci accompagna alla scoperta che davvero l’evoluzione è un gioco di pedine: dalle proteine ai geni ai cromosomi, e alle loro quasi infinite combinazioni. Darwin era convinto che l’evoluzione percorresse una strada “tracciata” senza possibilità di curve o colli di bottiglia nessun vivente poteva “tornare indietro” ma John Maynard Smith aveva fantasticato sull’esistenza di un’analoga libreria: piena non di libri, ma di proteine. Più di recente, alcuni biologi hanno ricostruito lo spazio combinatorio ideale il morfospazio di tutti gli animali e di tutte le piante possibili. Possibili significa che si può anche tornare indietro o imbottigliarsi come il traffico in città e trovare una svolta che ci liberi dall’impasse.

Pertinente la citazione di Italo Calvino che considerava labirinto la società moderna e veloce post-rivoluzione industriale nella quale l’individuo è destinato a perdersi tra un’intricata rete di informazioni fulminee e discordanti, dove trovare punti di riferimento per orientarsi, è una sfida quotidiana.

E una sfida è sicuramente quella per la vita: superare le difficoltà per rendere il proprio corpo funzionale per la vita e per adattarsi all’ambiente senza soccombere. Partiamo dai primi tentativi di vita sulla terra, dai fossili che ci permettono di osservare i miglioramenti di quegli organismi che sono in grado di vivere centinaia di milioni di anni come le ammoniti, osservare come varia il disegno del loro guscio a spirale che via via si fa più complesso ed elegante. E lo svilupparsi degli organismi terrestri, dai goffi dinosauri erbivori ai veloci carnivori.

Ma qual è il senso, per la scienza, di immaginare mondi che non esistono per spiegare la realtà̀? Perché́ il morfospazio degli animali è pieno di zone vuote? Dopo più̀ di 40 anni di tenaci ricerche e di disavventure, quella giovane lettrice, Frances Arnold, dalla quale l’autore prende spunto, svelerà l’enigma e scoprirà forme e combinazioni che l’evoluzione non aveva ancora esplorato. E che la curiosità umana potrebbe esplorare.

Rileggendo questo libro ci viene spontaneo pensare che le combinazioni potrebbero essere svelate da algoritmi simili a quelli che AI è in grado di gestire. O forse è meglio lasciare la vita procedere per tentativi ed errori come fa orami da 4 miliardi e mezzo di anni. Telmo Pievani ci guida attraverso Babele per mostrarci quanto è vasto e sconosciuto il mondo del possibile che non si è ancora realizzato.

Alberta