Zona del Buono

Vite di alberi straordinari – Viaggio tra le piante più antiche del mondo

Traduzione dal tedesco di Lorenzo Bonosi


Si può non emozionarsi di fronte a un albero che mette radici anche su un tetto? L’autrice nell’introduzione, ci parla proprio di una betulla dalle foglie tremule che cresce sulla ciminiera di una fabbrica dismessa a Berlino.
Esempio di resilienza, forza, adattamento. Forse per questo gli alberi suscitano in noi ammirazione. Ma non sono solo elementi estetici che influiscono nel nostro rapporto con i vegetali in generale e le piante d’alto fusto in particolare. Sempre di più l’essere umano comprende lo stretto rapporto tra animali e vegetali, finalmente ha raggiunto la consapevolezza che senza i vegetali la vita nel nostro pianeta non sarebbe possibile.
L’autrice di questo piacevole testo, cresciuta tra gli ulivi di Puglia e laureata in architettura a Zurigo, vive e lavora a Berlino. Unisce la passione per la botanica al desiderio di scoprire e in questo libro accompagna il lettore a conoscere gli alberi più antichi censiti nei continenti europeo e nord americano. Alla descrizione dettagliata dell’essenza arborea dal punto di vista botanico e del suo ecosistema, unisce una ricostruzione storica che, a volte, può affondare le proprie radici nella leggenda che accende però la curisità del lettore.
Basti pensare al Tasso (Taxus baccata) di Wraysbury Ankerwycke nel Berhshire limitrofo all’aereoporto di Heathrow. Attualmente poco appariscente, rappresenta la capacità di resistere di questa essenza arborea. Il tasso è velenoso in ogni sua parte, tranne che per il rivestimento rosso del seme (arillo), per quasi tutte le specie animali, in particolare i cavalli. I tassi, quindi, venivano regolarmente sradicati quando questo animale era indispensabile all’uomo come nel medioevo. Questo tasso, la cui età viene stimata tra i mille e i duemila anni sembra aver assistito alla firma della Magna Charta Libertatum, da parte del re Giovanni Senza Terra, compilata in ben 12 copie, tante quante le proprietà terriere. Perché proprio sotto quel tasso? Nelle vicinanze dell’area paludosa dove aveva messo radici l’albero, nel 1215 era attivo un monastero di monache, forse le uniche persone che ai tempi sapevano scrivere! Non solo, sembra aver assistito anche agli incontri amorosi tra Enrico VIII e Anna Bolena.
Altro esempio, il Castagno (Castanea Sativa) dei Cento Cavalli, alto 22 metri, circonferenza misurata nel 1780 pari a 57,9 metri, sembra essere l’albero con la maggior circonferenza, ubicato a Sant’Alfio nel Parco dell’Etna. Anche qui il nome affonda nella leggendaria notte di tempesta in cui cento cavalli con i relativi cavalieri trovano riparo sotto le ampie fronde. Naturalmente i protagonosti non sono i cavalieri al seguito della regina ma la stessa sensuale Giovanna La Pazza che si dice abbia giaciuto con tutto il suo seguito, compreso un cavallo. A testimonianza del fondamento della leggenda a Palermo esisteva una piazza della vergogna, attualmente Piazza Pretoria, dove nel 1554 fu costruita una fontana con una statua femmile distesa lascivamente accanto a un cavallo.
Citiamo solo due degli esempi di ricostruzione storica delle essenze arboree attraverso le quali l’autrice accende la curiosità del lettore non solo dal punto di vista botanico. Zora del Buono aggiunge un messaggio sociale legato alla sostenibilità e al rispetto di tutti i viventi: ricordiamo che un albero pur modesto, malato o morto, rappresenta la vita per moltissime altre creature, insetti, uccelli, bioriduttori.
La descrizione di ciascuna essenza arborea è corredata da foto a colori molto suggestive.

Alberta Vittadello