*L’attualità di “Così fan tutte” all’Olimpico di Vicenza

Lunghi applausi al Teatro Olimpico di Vicenza per l’ultima replica del “Così fan tutte” di Mozart con cui il 25 giugno si è conclusa la XXIII edizione del festival “Le Settimane musicali al Teatro Olimpico”.
Nel ruolo di maestro concertatore e direttore dell’Orchestra di Padova e del Veneto l’eccellente Giovanni Battista Rigon, uno dei direttori mozartiani più apprezzati, direttore artistico del festival.
La realizzazione dell’opera ha risposto anche quest’anno ai canoni definiti all’atto di fondazione del festival, nel 1992: rappresentare opere della grande tradizione lirica in versioni particolari, riprendere il libretto in chiave moderna, valorizzare talenti giovanili.
I quattro giovani amanti sono stati selezionati attraverso un bando promosso dall’associazione culturale “Settimane musicali al Teatro Olimpico”. Vocalmente interessanti le due voci femminili, una certa immaturità vocale, soprattutto in uno dei due interpreti maschili, non toglie nulla alla coralità della rappresentazione anche grazie all’esperienza vocale e scenica dei due famosi cantanti, Adelina Scarabelli nel ruolo di Despina e Lorenzo Regazzo, apprezzato interprete della musica rossiniana e mozartiana, nel ruolo di Alfonso.
Regazzo, che è pure regista dell’opera, è quasi sempre presente in scena e ne padroneggia tutte le situazioni, rare le sbavature. Contemporanei i costumi, come è contemporanea la scenografia, semplice ed essenziale; scelta opportuna di fronte alla grandiosa sacralità dell’architettura dell’Olimpico. Un tavolo ricoperto da un tappeto rosso rivoltato, pieno al suo interno di fotografie di visi femminili, due divani al centro, uno specchio e un paravento a destra, a sinistra dei cubi, un baule di giocattoli, bambole di pezza, elementi simbolici sul cui significato ci si interroga, come ci si interroga sulla ricca di fascino giovane donna in bianco, misteriosa, pudica ma seducente figura, presenza muta sulla scena vuota all’apertura dello spettacolo e in altri momenti scenici.
I due amanti vestiti da marò sbalordiscono al loro apparire, le due ragazze portano sulle magliette la foto dei loro fidanzati che, da travestiti, indosseranno il kilt scozzese classico e un cappellino con pon-pon e si muoveranno quasi sempre come burattini manovrati dal filosofo. L’insistenza a sottolineare alcuni elementi di contemporaneità, quali i personaggi che sfogliano riviste, le riprese col cellulare, la distribuzione, al pubblico, da parte di Ferrando e Guglielmo, di cioccolatini a forma di cuore mentre sulla scena si canta “Come scoglio immoto resta…”, se da un lato distrae un po’ lo spettatore, dall’altro lo porta a riflettere sulla  continuità tra il mondo mozartiano e il nostro.

30 giugno 2014

La Redazione

 

I 2.2 L’inoculo di rizobatteri mediante fertirrigazione negli uliveti

Le sperimentazioni effettuate sull’olivo (Olea europea)cultivar Manzanilla, coltivata su suolo sabbioso, hanno evidenziato come i rizobatteri, unitamente alla fertilizzazione ordinaria, abbiano portato a un aumento della densità delle foglie, all’aumento dell’area fogliere e del numero di infiorescenze. E’ stato inoltre riscontrato un aumento del contenuto in olio delle olive, e dei livelli di nutrienti nel frutto per entrambe le stagioni. La somministrazione di Bacillus polymyxa e un ceppo di lievito Saccharomyces cereivisea sono stati effettuati in aggiunta alla fertilizzazione standard aziendale e in aggiunta a una fertilizzazione con la metà dei nutrienti previsti. Il trattamento include la somministrazione di 50 ml ad albero di rizobatteri ogni quindici giorni durante il periodo dal 1 febbraio fino alla fine di allegagione (giugno). 

Anche l’aggiunta di rizobatteri a un regime nutrizionale ridotto ha portato ad un aumento della dimensione del frutto e del nocciolo, del peso del frutto e del rapporto polpa/nocciolo.

II 6.7c I risultati sul siero di caseificazione

La sperimentazione effettuata sul siero dolce di caseificazione ha coinvolto diverse analisi qualitative che hanno fornito i seguenti risultati:

  • pH: fin dal primo giorno i campioni trattati hanno evidenziato un pH stabile e pari a 3.0, mentre nei campioni non trattati il pH diminuiva nel tempo fino a stabilizzarsi a 3.1.
  • La Carica Microbica Totale (CMT) è aumentata notevolmente nel siero non trattato mentre ha evidenziato un aumento meno evidente in quello trattato con EM, nella prima settimana. Nel prosieguo delle prove le cariche dei due campioni si sono poi mantenute  sui valori pressoché uguali.
  • I Lactobacillus erano più abbondanti nel siero trattato con EM rispetto al siero non trattato, mentre per i lattococchi il siero EM ha fatto segnare un andamento di carica più regolare, non così altalenante come il siero A di controllo.
  • Risultati molto  interessanti sono stati ottenuti  per quanto riguarda i due più importanti parametri di qualità igienica del siero: i Coliformi Totali e le Pseudomonadacee.
  • Nel siero non trattato si partiva da cariche alte che poi si riducevano dopo la prima settimana per poi tornare a salire
  • Nel siero trattato con EM sia i Coliformi Totali che le Pseudomonadacee si sono mantenuti su cariche molto basse, appena superiori a 10 ufc/ml.
  • Per quanto  riguarda i lieviti e le muffe, le due voci hanno fatto segnare un andamento pressoché analogo per i due tipi di sieri. In entrambi i casi i lieviti predominano nelle prime 3 – 4 settimane, mentre le muffe subentrano a partire dalla 4a settimana di conservazione.

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