III 4.4 I mezzi di controllo biologico

I mezzi di controllo biologico delle avversità delle piante s può avvenire impiegando:

  • prodotti naturali;
  • prodotti di derivazione naturale;
  • microrganismi;
  • macrorganismi;
  • prodotti semiochimici.

I semiochimici sono tutte quelle sostanze (composti chimici) che regolano le interazioni tra gli organismi viventi. Spesso i semiochimici sono in grado di indurre modificazioni comportamentali, talvolta anche di carattere fisiologico o, più raramente, anatomico.

Una caratteristica dei semiochimici è quella di essere attivi nel loro funzionamento a concentrazioni molto basse. I semiochimici sono generalmente classificati nei 2 seguenti gruppi:

1)   feromoni ovvero messaggeri chimici che agiscono tra individui della stessa specie, la cui interazione è detta relazione intraspecifica;

2)   llelochimici ovvero messaggeri chimici che agiscono tra specie diverse, talvolta regni diversi; tale interazione è detta relazione interspecifica.


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III 4.3 Il ruolo delle piante erbacee spontanee

Anche le piante erbacee spontanee, se non sono sottoposte a tagli troppo frequenti, svolgono un ruolo importante nel contenimento di alcuni insetti dannosi. I loro effetti positivi possono essere riassunti nel modo seguente.

  • Fonti di prede e ospiti alternativi per predatori o parassitoidi.

Ad esempio alcune specie, ritenute per lo più infestanti, come l’ortica (Urtica dioica), lo stoppione (Cirsium arvense), il farinaccio (Chenopodium album), il romice (Rumexcrispus) e il cardo dei lanaioli (Dipsacus sylvestris), offrono cibo a un gran numero di predatori durante tutto il periodo primaverile-estivo. Fra gli insetti utili che beneficiano delle specie erbacee, vi sono numerose categorie di insetti predatori, quali Coccinellidi, Antocoridi, Miridi, Nabidi, Crisopidi, Sirfidi, oltre a diverse specie di parassitoidi, quali Braconidi e Mimaridi (questi ultimi parassitoidi di cicaline).

  •  Fonti di polline e nettare, per adulti di parassitoidi (Imenotteri Braconidi e Afelinidi e Ditteri Tachinidi) o predatori, come ad esempio i Ditteri Sirfidi.

Gli adulti di Coccinellidi, quali Hippodamia variegata e Propylaea 14-punctata sono fortemente attirati dalle infiorescenze di carota selvatica (Daucus carota), sulle quali, nei periodi di scarsità di prede, possono nutrirsi di polline come cibo secondario. Anche gli Acari Fitoseidi, predatori di acari dannosi (es. Tetranychus urticae), possono sopravvivere in assenza di prede, sfruttando i pollini accumulatisi sulla vegetazione.

  • Siti di rifugio e svernamento per molti insetti utili.

Molte piante, per le loro particolari strutture vegetative o fiorali, possono fungere da veri e propri siti di svernamento oppure da rifugi temporanei per svariate specie di insetti utili. Le coccinelle, ad esempio, possono svernare su amaranto (Amaranthus retroflexus) e bardana (Arctium minus), mentre i capolini spinosi del cardo dei lanaioli (Dipsacus sylvestris) possono rappresentare, a fine estate, rifugi temporanei particolarmente apprezzati.


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III 4.2 Il ruolo delle siepi

Le siepi contribuiscono all’aumento della biodiversità e rappresentano importanti corridoi di spostamento per gli insetti utili. I vari micro-habitat presenti all’interno delle siepi costituiscono inoltre un prezioso rifugio per insetti e acari utili in qualsiasi momento dell’anno, sia d’inverno sia durante la bella stagione. Durante lo svernamento, ad esempio, alcune coccinelle predatrici di afidi, come ad esempio Adalia 2-punctata, scelgono le fenditure della corteccia di vecchi alberi, mentre altre, come Coccinella 7-punctata o Propylaea 14-punctata, preferiscono rifugiarsi nella lettiera di foglie o nel terreno non disturbato.

Nel corso della bella stagione, invece, le siepi rappresentano anche un luogo di moltiplicazione per molti entomofagi. Specie arboree come il pioppo bianco, prugnolo, acero campestre, evonimo, sanguinello e nocciolo essendo particolarmente ricche di predatori di afidi, sono di fondamentale importanza nel contenimento delle infestazioni.

Tra i nemici naturali degli afidi, le coccinelle svolgono un ruolo di primo piano. Sono specie tendenzialmente arboricole Adalia 2-punctata e Oenopia conglobata, mentre sono più frequenti sulle piante erbacee Hippodamia variegata e Coccinella 7 – punctata. All’inizio della primavera le coccinelle adulte, che hanno trascorso l’inverno all’interno di siepi e macchie di vegetazione spontanea, si spostano sulle piante coltivate od ornamentali in cerca di prede, seguendo le infestazioni di afidi durante tutto il periodo primaverile – estivo. All’inizio dell’autunno le coccinelle ritornano presso le siepi. Col sopraggiungere dell’inverno le coccinelle iniziano lo svernamento vero e proprio, riparandosi sotto la corteccia degli alberi, nella lettiera, nel terreno o sotto le pietre. Anche le larve di molte specie di Ditteri Sirfidi contribuiscono al contenimento degli afidi, mentre gli adulti, che si nutrono principalmente di nettare, polline e melata, favoriscono l’impollinazione di molte piante fiorite. Le larve dei sirfidi afidifagi, di colore verde-trasparente, sono attive soprattutto di notte e durante il giorno tendono spesso a nascondersi fra le foglie accartocciate. Questi predatori sono quindi poco visibili e il loro effetto benefico risulta quasi sempre sottostimato. Anche gli Imenotteri parassitoidi di afidi e psille traggono un grande vantaggio dalla presenza di siepi. Aphidius matricariae, ad esempio, si sviluppa a spese dell’afide verde del pesco e degli afidi presenti su prugnolo, salice, sambuco e numerose piante da fiore.


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