La salvaguardia della vita acquatica e, in particolare la potabilità di questo elemento vitale, ha messo in ombra l’altro supporto indispensabile per il mantenimento della vita sulla terra, e cioè il suolo.
Esso, infatti, svolge il ruolo di “filtro” chimico-fisico e biologico. Ogni sistema teso a garantirne l’efficienza, dovrà tener conto:
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dei sistemi di trattamento già esistenti o possibili in zona
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della loro efficienza depurativa
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della possibilità di disporre di diverse tipologie di reflui
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del supporto dei consorzi di bonifica e delle associazioni degli agricoltori (gestione della distribuzione e adeguamento delle reti irrigue)
Il sistema scelto dovrà inoltre basarsi sul nuovo concetto di indicatori della qualità del suolo e della vulnerabilità dell’acquifero, incentrato su tre punti fondamentali:
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le proprietà filtranti del terreno;
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il livello di depurazione possibile in funzione dell’uso;
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la vulnerabilità dell’acquifero interessato.
Questi tre punti sono strettamente interconnessi. Infatti, le capacità filtranti e depurative del terreno dipendono dal carico di nutrienti ed inquinanti in arrivo (grado di depurazione), mentre la vulnerabilità dei corpi acquiferi è condizionata dalle caratteristiche del suolo (barriera primaria), dai tempi di ricarica (diluizione degli inquinanti) e dalle capacità auto-depurative (stato biologico).
Dall’indagine preliminare emergono i seguenti dati:
Indice N/O più alto dopo post-irrigazione (rallentamento nella mineralizzazione).
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L’indice di umificazione B/E3, costante nel suolo non irrigato ( nei suoli agricoli il valore tipico è mediamente 1), tende ad aumentare in alcuni spessori del suolo irrigato (attivazione di un processo di umificazione in situ?).
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Il rapporto tra la parte alifatica e quella aromatica sembra mantenersi costante (il sistema tende a conservare le caratteristiche biologiche originali).
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Le attività enzimatiche fosfatasi e beta-glucosidasi non mostrano cambiamenti significativi con i trattamenti.
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Lo ione ammonio risulta più basso dopo irrigazione.
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I due sistemi, pre-irrigazione e post-irrigazione, mostrano differenze che interessano soprattutto il sistema post-irrigazione.
Il reimpiego di reflui urbani in agricoltura deve fondarsi su criteri di sicurezza, nel rispetto della salute dell’uomo e di tutto l’ambiente in generale.
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