I. 3.6 Casi applicativi: il pomodoro
I. 3. 6 Casi applicativi: il pomodoro
I. 3. 6 Casi applicativi: il pomodoro
L’Agenzia per la Sperimentazione Tecnologica e la Ricerca Agroambientale (ASTRA) ha sperimentato i prodotti della ditta Punto EM su rucola e spinacio coltivati in ciclo invernale in coltura protetta.
Per le prove è stato adottato uno schema sperimentale a parcelloni non replicati. Ogni parcellone era composto da 10 file di 10 metri, impostate su diverse modalità di concimazione.
I prodotti testati sono stati:
Tutti i prodotti utilizzati per questa sperimentazione, contengono lactobacilli; l’azione di questi microrganismi dovrebbe garantire protezione batterica alle colture.
Dopo i trapianti, le piante sono state irrigate con acqua trattata con l’immersione di EM-Bokashi2. Durante il ciclo vegeto produttivo delle colture si è proceduto ad irrorare le piante con EM-5 SUTOCIU e con EM-1 HAKKO, diluiti in acqua 1:100, alternando i trattamenti, 1 volta a settimana (prima settimana EM-5 SUTOCIU, seconda EM-1 HAKKO e così via.); complessivamente sono stati eseguiti 6 interventi fogliari (3 per ciascun prodotto).
Alle parcelle trattate con concimazione minerale (testimone di controllo) i fertilizzanti sono stati somministrati in un unico intervento al momento dell’impianto.
I concimi distribuiti sono stati: nitrato di ammonio, solfato potassico, perfosfato triplo.
Sia la rucola che lo spinacio prodotti con la tecnologia EM hanno dimostrato un incremento della vigoria e rese superiori rispettivamente del 7 e del 43 %. Inoltre, nelle piantine trattate con EM il tenore di nitrati nelle foglie era considerevolmente inferiore.
Tutti i dettagli della sperimentazione sono consultabili nell’allegato Rucola e Spinacio (pdf)
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EM® è un acronimo coniato dal suo scopritore, Dr.Teruo Higa dell’Università di Ryukyus (Okinawa, Giappone), consistente nelle iniziali delle lettere derivate da Effective Microorganisms e tradotto in italiano come Microrganismi Effettivi e non più correttamente Micorganismi Attivi semplicemente per mantenere una certa assonanza con l’inglese.
Nei prodotti EM® sono presenti diversi tipi di microorganismi in grado di generare effetti benefici in maniera totalmente naturale. Il primo campo di applicazione è stata l’agricoltura a cui si è aggiunta la bonifica ambientale, il compostaggio di rifiuti organici, la riduzione di odore nell’allevamento del bestiame, e il trattamento dell’acqua inquinata.
La tecnologia EM® (EM® Technology) impiega soprattutto i seguenti batteri:
I batteri dell’acido lattico sono batteri responsabili della conversione dello zucchero in acido lattico (lattato). Mediante la produzione dell’acido lattico, i batteri inibiscono la crescita di diverse tipologie di microrganismi patogeni, provocando l’abbassamento del livello del pH. I batteri dell’acido lattico sono ampiamente utilizzati nella produzione di alimentari fermentati, quali ad esempio formaggi e yogurt, i quali possono preservarsi naturalmente per lunghi periodi di tempo. Recenti ricerche indicano proprio nei batteri dell’acido lattico attività immunostimolanti attraverso le loro proprietà antitumorali, di anti-mutagenicità e di abbassamento del colesterolo, oltre ad avere effetti ipotensivi.
Il lievito è un microrganismo necessario per la produzione della birra e la produzione del pane. È eucariotico, ovvero presenta una cellula che ha organelli e nuclei provvisti di cromosomi. Il lievito vive negli ambienti ricchi di zuccheri come il nettare e la superficie della frutta. Nella Tecnologia EM®, il lievito viene preso in seria considerazione per la sua capacità di produrre agenti biologicamente attivi, quali aminoacidi e polisaccaridi.
I batteri fototrofici, anche conosciuti come batteri della fotosintesi, sono un antico tipo di batteri. Questi batteri utilizzano l’energia solare per metabolizzare le sostanze organiche e inorganiche. Di conseguenza, trovano applicazione nella decomposizione di materiali organici soprattutto nel trattamento delle acque inquinate. Questi batteri sono efficaci in agricoltura, acquacoltura, e allevamento del bestiame. I batteri fototrofici sono coinvolti in diversi sistemi metabolici e svolgono un ruolo di primo piano nel ciclo dell’azoto ed in quello del carbonio. L’aspetto interessante è che essi possono coesistere con altri batteri utili.
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