III 5.4 Trappola per le mosche della frutta

Una società spagnola, la Probodelt, ha messo a punto una trappola per mosche impiegabile sia nella lotta integrata sia nell’agricoltura biologica. La trappola funziona per le mosche della frutta quali Drosophila suzukii, Ceratitis capitata e la Bactrocera oleae.

La trappola per mosche CONETRAP è progettata per la cattura massale e il monitoraggio delle mosche, in particolare per le mosche della frutta, e risulta particolarmente efficace nel controllo della Ceratitis capitata.
Il prodotto è formato da un coperchio trasparente con gancio dove al suo interno si trovano delle piccole quantità di fitofarmaci e quindi da una base conica con quattro ingressi laterali.
Il prodotto è stato progettato per essere utilizzato solo una volta, proprio per il basso costo e per l’esigua quantità di materiale utilizzato.
Le mosche vengono attratte all’interno del cono grazie ad una specifica sostanza attraente. Una volta all’interno le  mosche non sono in grado di uscire e vengono a contatto con il fitofarmaco posto all’interno della trappola. Dato che le mosche contaminate si trovano solo all’interno del dispositivo, non ci sono contatti con l’ambiente circostante e pertanto CONETRAP può essere impiegato anche nelle colture biologiche oltre che a quelle a produzione integrata.


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III 5.3 Un fungo patogeno per la lotta biologica alle zecche

Le zecche rappresentano un problema per gli allevatori di pecore in quanto portatrici della febbre ricorrente delle zecche (TBF – Tick-Borne Fever), una febbre alta che abbassa il sistema immunitario. Pertanto gli animali affetti da TBF possono essere colpiti anche gravemente da malattie che comunemente sono ben tollerate. Negli ultimi decenni la concentrazione di zecche è aumentata soprattutto nelle zone temperate dell’emisfero nord.

Ricercatori norvegesi stanno sperimentando l’impiego di un fungo patogeno, il Metarhizium, per il controllo biologico delle zecche. Questo fungo era già noto con il nome di Entomophthora anisopliaeed è un fungo che vive abitualmente nel suolo in tutto il mondo e causa malattie in vari insetti agendo come parassitoide. È un fungo mitosporico con riproduzione asessuata. Il Metarhizium viene già impiegato per il controllo biologico di elateridi, oziorrinchi, grillotalpa e di altri coleotteri terricoli.
La novità consiste nel determinare la sua possibilità di impiego anche nel controllo biologico delle zecche e si fonda proprio sulla possibilità di diffondere in natura grandi quantità di questo fungo, la cui azione biologica risulta essere nella lotta alle zecche una importante alternativa a quella del controllo chimico.
La sorte che attende le zecche colpite dal fungo è terribile: il fungo si deposita sulla cute dove incomincia a germinare; successivamente penetra all’interno e si diffonde in tutto il corpo, producendo durante la sua crescita sostanze tossiche e letali per la zecca. Il fungo quindi continua a proliferare fino a riempire tutto il corpo,poi fuoriesce sulla cute e vi forma nuove spore in grado di diffondersi poi su altre zecche.

Il prodotto a base di Metarhizium, si chiama BIPESCO 5 ed è incluso nell’elenco dei pesticidi ammessi nell’Unione Europea. 


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III 5.2 Antimicotico naturale per combattere funghi patogeni

Le infezioni fungine sono un problema per l’agricoltura, la zootecnia, la conservazione delle derrate alimentari e la salute umana. Molto spesso i miceti sviluppano una resistenza nei confronti dei prodotti antimicotici più comunemente usati; è quindi necessario trovare alternative per il loro controllo in tutti i settori suindicati.

Il gruppo di ricerca spagnolo ha formulato un nuovo prodotto antifungino di origine naturale completamente atossico per i mammiferi, utilizzabile sia in agricoltura sia nell’industria alimentare.
La base di questo nuovo preparato è il Chitosano, un biopolimero non tossico, biocompatibile e biodegradabile, con proprietà antibatteriche, antivirali e antimicotiche. Il chitosano si ottiene dalla chitina, sostanza presente nelle parti dure del corpo di invertebrati (gusci di gamberetti, aragoste, granchi …). La formulazione innovativa a base di Chitosano e additivi antifungini messa a punto dai ricercatori risulta essere altamente efficace nel controllo delle malattie fungine, in particolare di ceppi resistenti agli antimicotici. La composizione, sviluppata e brevettata dal Gruppo di Ricerca dell’Università di Alicante in Patologia Vegetale, si basa sull’uso combinato di Chitosano, o oligosaccaride di Chitosano (COS), con agenti antifungini e additivi che influenzano sinergicamente la crescita di una grande varietà di funghi patogeni.
Gli esperimenti hanno dimostrato un notevole effetto sinergico della combinazione di Chitosano (o COS), altri antifungini e un inibitore del gene ARL1, nell’inibire la crescita di funghi filamentosi e di lieviti. In particolare, Chitosano o COS bloccano il ciclo cellulare nei lieviti provocando uno stress ossidativo con morte cellulare e inibizione della crescita.
I risultati finora ottenuti fanno infatti sperare che in tempo breve questo preparato potrà essere impiegato nel settore agricolo nel controllo di malattie causate da funghi patogeni come Botrytis cinerea e Fusarium oxysporum.


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