5.2.1 Biocontrollo delle cimici

I ricercatori del Servizio di Ricerca Scientifica (Agricultural Research Service – ARS) del Dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA) sono riusciti a isolare, decodificare e quindi sintetizzare i segnali chimici di richiamo della cimice (Halyomorpha halys).

Cimice Halyomorpha halys
Crediti immagine: Donald H. Gudehus

La scoperta è di notevole valore scientifico in quanto apre la strada alla possibilità di creare trappole veramente efficienti ed efficaci contro questo insetto che provoca danni ingenti a moltissime colture. La cimice, infatti, è un insetto di origine asiatica che si è diffuso in moltissime regioni. Ha una dieta molto varia, infatti al momento si contano ben 300 piante diverse che possono subire l’attacco della cimice. Oltre al fastidio che può provocare all’interno di abitazioni e giardini, a subire danni ingenti sono soprattutto le colture di mele, pesche, mais e soia.
Per riuscire a trovare il ferormone giusto, i ricercatori hanno analizzato i componenti dell’aria emessa dalla cimice. Tra tutti i composti analizzati, hanno potuto notare che c’erano due ferormoni particolarmente interessanti e che venivano emessi solo dai maschi adulti.
Questi due ferormoni sono stati identificati, caratterizzati e quindi riprodotti in laboratorio. Successivamente questi composti sono stati testati come agenti attrattivi e visto i risultati promettenti, i ricercatori hanno proceduto con la creazione di trappole contenenti al loro interno i due ferormoni. Sono state testate trappole contenenti i due composti da soli, come pure trappole contenti miscele dei due ferormoni.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che in effetti i ferormoni individuati possiedono delle forti capacità attrattive verso altre cimici senza far differenza di sesso o stato di maturazione dell’insetto. Infatti attraggono indistintamente maschi, femmine e ninfe.
Dalla conta degli esemplari catturati emerge inoltre che i richiami sono più efficaci quando i due ferormoni sono miscelati tra loro rispetto a quando sono impiegati singolarmente.

 Struttura chimica del ferormone di aggregazione della cimice
Crediti immagine: Journal of Natural Products

Questa scoperta risulta di particolare rilievo vista la comprovata inefficace azione delle trappole finora in commercio. 

5.2. Casi pratici di biocontrollo

Il controllo biologico consiste nell’utilizzare una specie – solitamente un parassita, un predatore o un agente patogeno – per limitare il raggio d’azione di un’altra specie problematica. Lo scopo non è distruggere o eradicare la specie bersaglio ma ridurne l’impatto ecologico e economico in modo che non rappresenti più un problema. Il nemico naturale del pesticida bersaglio è noto come agente di controllo biologico (BCA).

5.1.1. Il progetto europeo “BIOCOMES”

BIOCOMES: new biological control products for farmers and foresters è un progetto europeo coordinato dal dr. Jürgen Köhl di Wageningen UR (Olanda) a cui partecipano 27 diverse istituzioni di 14 paesi. L’Italia partecipa al progetto con l’Università di Padova, dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF).

Le ricerche in corso sono in grado di fornire soluzioni sempre nuove e adeguate ai nuovi problemi che possono insorgere. In particolare vengono date indicazioni su come combattere con alternative biologiche le seguenti malattie:

  • ruggine del grano (Puccinia graminis);
  • monilia delle drupacee(Monilinia fructicola) agente del marciume bruno e della moniliosi;
  • fusariosi del mais (Fusarium verticillioides) e malattie ad essa collegate;
  • patogeni del suolo per cereali e colza;
  • malattie che provocano il damping-off nei vivai.

Esempi di damping-off
Crediti immagine: Lila Steinhoff

E i seguenti parassiti:

  • bombice dispari o limantria (Lymantria dispar);
  • l’ilobio dell’abete (Hylobius abietis);
  • mosche bianche;
  • afidi delle piante da frutto;
  • cavolaia o nottua del cavolo(Mamestra brassicae);
  • insetti minatori (Tuta absoluta).

Oltre allo sviluppo di prodotti idonei per il controllo biologico, BIOCOMES sta sviluppando due tecniche innovative che possono portare ad un aumento della produttività. Queste tecniche si basano sulla produzione in vitro di virus entomopatogeni e sul miglioramento tecnologico per le fasi di crescita successive dei nematodi entomopatogeni.
I nematodi entomopatogeni si trovano naturalmente in tutti i suoli e possono infettare e uccidere altri insetti presenti nel suolo. Questi nematodi attaccano in modo specifico gli insetti e quindi un’accurata selezione potrebbe portare ad una regolamentazione delle popolazioni di insetti dannosi.

Sul sito di BIOCOMES sono a disposizione informazioni su come affrontare insetti dannosi e malattie con metodi di controllo biologico. Esperti BIOCOMES sono comunque a disposizione per eventuali consigli su trattamenti biologici e sono raggiungibili attraverso la pagina web “Contact”.