4.7.1. Controllo della Drosophila suzukii

La Drosophila suzukii è un dittero che da alcuni anni infesta numerose colture in diverse regioni italiane. La peculiarità di questo dittero sta nella capacità delle femmine di deporre le uova anche in frutti sani in quanto riescono a perforarne la superficie. I frutti vanno di conseguenza incontro ad un rapido disfacimento.

Attualmente il controllo dell’insetto è principalmente effettuato tramite l’impiego di reti di contenimento o per cattura massale.

Le reti di contenimento riducono al minimo il danno da parte di questo insetto, poiché costituiscono una barriera attorno alla coltivazione. Tuttavia, le reti antinsetto devono essere ben gestite, e adattate alla coltivazione e alla morfologia del suolo. All’interno delle reti è di fondamentale importanza il monitoraggio per verificare l’eventuale presenza di D. suzukii e lo stato delle reti. L’impiego delle reti antinsetto consente inoltre una forte riduzione del numero di interventi insetticidi contro D. suzukii e limita l’insorgenza di resistenze dell’insetto ai prodotti fitosanitari.
La cattura massale è molto importante in autunno nelle colture e nei boschi limitrofi alle coltivazioni, e in primavera ai margini dei boschi e intorno agli impianti anche in assenza di coltura in atto. Per la cattura si impiegano delle trappole. Quelle messe a punto dalla Fondazione E. Mach si chiamano Biobest.

Trappola Biobest per Drosophila suzukii. La trappola contieneuna miscela (Droskidrink) formata da: aceto di mela (150 ml), vino rosso (50 ml) e un cucchiaino di zucchero di canna grezzo
Fonte: Horti Daily

Sul mercato esistono però altre trappole, degli esempi sono riportati nella figura sotto.

I limiti di queste tecniche però sono molti e sono allo studio metodi alternativi che coinvolgono specie antagoniste. In particolare sono tre le specie di imenotteri in grado di attaccare la Drosophila suzukii:

  • un parassitoide larvale, Leptopilina heterotoma Thomson (Hymenoptera Figitidae);
  • due parassitoidi pupali: Pachycrepoideus vindemiae Rondani (Hymenoptera Pteromalidae) e Trichopria drosophilae Perkins (Hymenoptera Diapriidae).

Inoltre, l’individuazione in corso degli aromi delle trappole che effettivamente attraggono la Drosophila da parte dell’USDA (Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti) permetteranno di immettere presto in commercio trappole maggiormente efficaci e selettive. Le nuove trappole conterranno acetilmetilcarbinolo (acetoino) e metanolo, combinati con acido acetico ed etanolo.

 

 

4.7. Casi applicativi di IPM

Alcuni esempi soono presenti nelle pagine seguenti.

4.6.3. Diagnostica rapida e precoce

Un gruppo internazionale di ricerca formato da ricercatori greci del “Benaki Phytopathological Institute” di Atene e spagnoli del “Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA)” di Valencia ha messo a punto un metodo diagnostico rapido, sensibile e affidabile per l’identificazione simultanea dei più importanti viroidi e citoplasmi delle Pomacee, in particolare del melo e del pero.

L’articolo riportante i risultati della ricerca è stato pubblicato ad inizio dicembre su PublMed, rivista on line del “US National Library of Medicine – National Institutes of Health”.

Le Pomaceae sono suscettibili a diverse malattie causate da virus, viroidi e fitoplasmi, trasmesse da piante infette. Una via di diffusione comune è quella dell’impiego di piante infette negli innesti. Fra i patogeni trasmessi in questo modo ci sono:

cancro bolloso del pero (PBCVd – Pear blister canker viroid ), viroide;

Pero affetto da PCVDb)

 

ulcerazione della mela (ASSVd – Apple scar skin viroid), viroide;

Mela affetta da ASSVd
Crediti immagine: Oregon State University

Candidatus Phytoplasma mali (Ca. P. mali) ovvero l’agente degli scopazzi del melo;

Le foglie malate (a sx) sono più piccole  di quelle sane (a dx)
Crediti immagine: EPPO

Candidatus Phytoplasma pyri (Ca. P. pyri) ovvero l’agente della moria del pero.

Pero affetto da Candidatus Phytoplasma
Crediti immagine: L.Giunchedi – Università di Bologna

Nonostante i fitoplasmi sopra citati siano regolamentati in Europa come patogeni da quarantena, non sempre è possibile effettuare analisi complete, veloci ed affidabili.
I ricercatori hanno messo a punto una procedura di analisi basata sulla tecnica RT-qPCR per la rilevazione simultanea di viroidi e fitoplasmi di melo e pero.
La RT-qPCR è una PCR quantitativa in tempo reale (RT-qPCR, real time quantitative reverse transcription polymerase chain reaction).
La PCR è una tecnica di biologia molecolare che consente la moltiplicazione (amplificazione) di frammenti di acidi nucleici dei quali si conoscano le sequenze nucleotidiche iniziali e terminali. Questa tecnica consente di ottenere in vitro molto rapidamente la quantità di materiale genetico necessaria per le successive applicazioni e/o analisi.
Nel caso di RT-qPCR, la PCR viene accoppiata con un metodo di analisi del DNA: si ha quindi un’amplificazione del DNA e, dopo ogni turno di amplificazione, una sua quantificazione. La tecnica Retro Trascrizionale (RT-PCR) permette di misurare l’espressione relativa di un gene ad un tempo particolare, o in una cellula o in un tipo particolare di tessuto.

Schema di funzionamento della tecnica RT-qPCR
Credi immagine: Thermo Scientific

 Per la quantificazione del DNA si usano diverse tecniche basate sull’uso di colorazioni fluorescenti. In particolare, nella procedura messa a punto dai ricercatori greci e spagnoli, per l’identifcazione del DNA si è usata la sonda “TaqMan”. Questa sonda è in grado di contenere due fluorocromi e quindi da il vantaggio di rilevare contemporaneamente più di una sequenza in una sola reazione.

In questo caso specifico la tecnica RT-qPCR con sonda TaqMan permette l’identificazione degli RNA dei viroidi e del DNA dei fitoplasmi nel corso della stessa reazione.

Dai dati ottenuti nel corso delle varie sperimentazioni, il gruppo di ricerca internazionale afferma che la tecnica RT-qPCR messa a punto nel corso di questo studio per la rilevazione simultanea di viroidi e fitoplasmi di melo e pero costituisce uno strumento diagnostico in grado di facilitare i controlli su larga scala sia per la gestione della malattia sia per la propagazione di materiale vivaistico sano certificato.