1.3.3. Effetti sugli organismi non bersaglio

Gli effetti tossici sugli organismi non bersaglio terrestri e acquatici, animali e vegetali derivanti da un trattamento antiparassitario sono determinati dalla tossicità intrinseca della sostanza attiva e dei suoi prodotti di degradazione, e dai livelli di concentrazione che verranno raggiunti nel tempo nei diversi comparti ambientali (acqua, suolo, aria, biota). Inoltre, gli organismi costituiscono un ulteriore comparto nel quale le sostanze organiche possono penetrare e concentrarsi attraverso i ben noti processi di bioaccumulo e bioconcentrazione lungo le catene alimentari. Tali processi vanno valutati in quanto costituiscono vie importanti di esposizione e quindi di effetti tossici.

Esempi di animali terrestri bersagli involontari dei trattamenti fitosanitari
Crediti immagine: UTAGRI-ENEA

Esempi di animali acquatici bersagli involontari dei trattamenti fitosanitari
Crediti immagine: UTAGRI-ENEA

L’autorizzazione alla commercializzazione e all’uso dei prodotti fitosanitari è regolata dal Regolamento europeo n.1107/2009 

1.3.2. La degradazione

La struttura molecolare della sostanza, a causa dei processi di degradazione, va incontro a trasformazioni con la formazione di una o più sostanze chimiche diverse da quella di partenza. Allo stesso tempo la concentrazione di tutte le sostanze subirà delle variazioni per i processi di degradazione e di dispersione ambientale. La tendenza di una sostanza a persistere in un determinato comparto ambientale (suolo, acqua, aria) si valuta misurando il suo tempo di dimezzamento (DT 50). Più elevato sarà il DT50 più la sostanza sarà persistente, ossia sarà meno disponibile alla degradazione.

La degradazione può avvenire ad opera di:

  • microrganismi presenti nel suolo;
  • processi chimici (idrolisi, ossidazione, riduzione ecc.);
  • luce solare (foto decomposizione).

Le proprietà chimico-fisiche del pesticida non solo determinano l’azione protezione di tali molecole sulla coltura (azione insetticida, fungicida, erbicida etc.), ma ne influenzano anche il movimento, la persistenza o la degradazione nell’ambiente.
Pertanto:

  • pesticidi “volatili” è probabile che finiscano in aree esterne al campo trattato;
  • pesticidi “solubili” è probabile che si muovano rapidamente con le acque piovane e, attraverso il ruscellamento, potranno raggiungere i corpi idrici superficiali (torrenti, fiumi, laghi etc.) oppure percolare nel suolo insieme all’acqua, e raggiungere rapidamente le falde acquifere;
  • pesticidi con elevata capacità di “adsorbimento” (ossia che si legano fortemente alla superficie delle particelle di suolo o di sedimento) e con bassa solubilità in acqua tenderanno a restare nella zona superficiale del suolo per tempi dipendenti dalla loro resistenza alla degradazione microbica.

Le proprietà del suolo possono a loro volta influenzare la velocità e le modalità di degradazione di un pesticida ed il suo movimento dal sito di applicazione. 

 

1.3.1. Destino ambientale dei prodotti fitosanitari

Quando si esegue un trattamento fitosanitario soltanto una parte della miscela contenente la sostanza attiva raggiunge il bersaglio, mentre il resto viene disperso nell’ambiente. I principali processi che influenzano il “destino ambientale” della parte dispersa sono i seguenti:

  • DERIVA (spray drift) : durante il trattamento la miscela viene nebulizzata e viene trasportata più o meno lontano dal punto di applicazione sotto l’influenza di diversi parametri (tipo di macchina irroratrice, intensità del vento, temperatura ecc.). Per questa via potrà ricadere sul terreno, sulla vegetazione circostanti e su un eventuale corpo d’acqua che si trovi nelle vicinanze.
  • VOLATILITA’: la sostanza attiva (pesticida) durante il trattamento, o dopo aver raggiunto la coltura o il terreno, può evaporare in aria ed essere trasportata lontano con il vento.
  • RUSCELLAMENTO (run-off): la sostanza attiva durante un evento piovoso o durante l’irrigazione, può essere trasportata, disciolta nell’acqua di ruscellamento, lungo la superficie del terreno. Analogamente la sostanza attiva legata alle particelle di terreno potrà essere trasportata con le acque di ruscellamento a causa dei fenomeni di erosione del terreno che si possono verificare durante piogge intense. Per questa via la sostanza potrà raggiungere un corpo d’acqua superficiale.
  • LISCIVIAZIONE (leaching): a seguito di una pioggia la sostanza attiva presente nel terreno può penetrare attraverso il suolo, disciolta nell’acqua di percolazione, e per questa via raggiungere le acque di falda.

I principali processi che influenzano il “destino ambientale” della parte dispersa durante il trattamento fitosanitario (Crediti i mmagine: UTAGRI-ENEA)

 

L’intensità di ciascuno di questi fenomeni dipenderà dalle caratteristiche intrinseche della sostanza (es. solubilità in acqua, tendenza a legarsi al terreno etc.), ma anche dalle caratteristiche ambientali (es. tessitura del suolo, conformazione del terreno, presenza di corpi d’acqua, clima ecc.).