1.1. Pesticidi e consumatori

I consumatori esprimono sempre maggiore attenzione alla qualità e alla salubrità degli alimenti che consumano. A causa dei lunghi anni durante i quali l’incidenza dell’inquinamento da pesticidi e dei relativi effetti sulla salute umana sono stati sottovalutati, ora l’attenzione dei consumatori è allertata e a volte senza una reale ragione di rischio.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA – European Food and Safety Authority) è l’agenzia dell’Unione europea per la valutazione dei rischi relativi alla sicurezza di alimenti e mangimi. L’EFSA, in stretta collaborazione con le autorità nazionali e in consultazione con le parti interessate, fornisce consulenza scientifica indipendente e comunica in maniera chiara su rischi esistenti ed emergenti.

Dettagli sull’EFSA

L’EFSA è un’agenzia europea indipendente, finanziata dal bilancio dell’UE e operante in modo autonomo dalla Commissione Europea, dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri dell’UE.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare è stata istituita ufficialmente nel gennaio 2002, a seguito di una serie di allarmi alimentari verificatisi alla fine degli anni Novanta, come fonte indipendente di consulenza scientifica e di comunicazione sui rischi associati alla catena alimentare.
La sfera di competenza dell’EFSA include la sicurezza di alimenti e mangimi, l’alimentazione, il benessere e la salute degli animali, e la protezione e la salute delle piante.

Nel sistema europeo di sicurezza alimentare, la valutazione e la gestione del rischio sono due processi distinti. L’EFSA, in qualità di organismo incaricato della valutazione del rischio, elabora pareri scientifici e consulenza specialistica per fornire un solido fondamento all’attività legislativa e alla definizione delle politiche in Europa e per consentire alla Commissione europea, al Parlamento europeo e agli Stati membri dell’UE di assumere decisioni tempestive ed efficaci nella gestione del rischio.

Quanto fitofarmaco assorbiamo e dove

A ottobre 2014 è stato messo a disposizione sul sito dell’EFSA (EFSA Journal) il nuovo manuale correlato di foglio in Excel per calcolare la quantità di fitofarmaco di fatto assorbita dal corpo a seconda del tipo di esposizione a cui si è soggetti e della tipologia del pesticida.

Il documento analizza le varie forme di esposizione per tutti i tipi di pesticidi in commercio e crea una correlazione tra modalità di esposizione e tipo di pesticida con la quantità di fitofarmaco di fatto assorbito dalla persona, animale o ambiente sottoposto all’esposizione. Il foglio in Excel consente di quantificare in numeri l’esposizione e il presunto assorbimento del pesticida tramite il riempimento dei campi relativi al tipo di esposizione, pesticida, ecc..

 

Vol.II – Qualità prodotti agricoli e zootecnici

Questo ebook è stato realizzato con il contributo della Regione Lombardia nel quadro del Progetto “Produrre oggi: la diffusione dell’innovazione tecnologica e gestionale nell’impresa agricola, attraverso la social enterprise e altri strumenti di comunicazione”, ammesso a finanziamento con decreto n. 12782 del 27 dicembre 2013 della Regione Lombardia. L’iniziativa è inserita nel Bando anno 2013 del P.S.R. 2007-2013-Misura 111, sottomisura B, del FEARS – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia.

6.3. Gli allevamenti a basso impatto ambientale

Durante il progetto BATFarm sono state analizzate diverse realtà europee esistenti e quindi sono state delineate le Pratiche Migliori (Best Available Practice – BAT) nelle realtà agricole (Farm).

Il progetto ha risposto alle richieste della Comunità europea che dal 1991 mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole, a regolare le emissioni di gas in atmosfera e a contenere la diffusione nel terreno e nell’acqua di inquinanti o di elementi che comunque hanno un impatto ambientale negativo quando rilasciati in quantità eccessive.
Nella scelta della miglior pratica il fattore economico è ritenuto importante, pertanto è stato tenuto in considerazione.
L’Istituto Basco per la Ricerca e lo Sviluppo in Agricoltura (Neiker Tecnalia) ha coordinato il progetto.
L’allevamento intensivo è una pratica agricola comune e largamente diffusa in quanto consente un buon rientro economico, ma pone diversi problemi ambientali, come le emissioni di gas inquinanti (ammoniaca, ossido d’azoto e metano) in atmosfera e il rilascio di nitrati nel suolo e nell’acqua.
Le pratiche studiate comprendevano il tipo di suolo negli allevamenti a terra, l’impiego di additivi nello stoccaggio dei reflui, l’impiego e la rotazione del letame, contenitori flessibili per lo stoccaggio collettivo dei reflui, depuratori di gas all’esterno dei capannoni, e l’impiego dei reflui.
Data la diversità delle realtà presenti in tutta Europa, non è possibile creare un unico manuale di migliori pratiche bensì è stato creato un software capace di analizzare ogni singola situazione e fornire quindi le soluzioni più idonee. Ogni specifica realtà si può pertanto muovere al fine di rilasciare meno elementi nutritivi nell’ambiente (azoto, potassio, fosforo, rame e zinco) e diminuire la propria produzione di ammoniaca, metano e ossido nitroso durante tutte le fasi di produzione (alloggiamento, stoccaggio dei rifiuti, gestione dei reflui e applicazioni sul terreno).
Dal progetto emerge pure l’efficacia dei sistemi di raccolta collettivi per il trattamento dei rifiuti, elemento che si è rivelato ottimale per tutte le realtà agricole.
Il software messo a punto sarà disponibile a breve sul sito web di tutte le istituzioni partecipanti.