4.5. I progetti europei

Per una corretta conoscenza, diffusione e implementazione di nuove pratiche agronomiche è necessario creare una sinergia tra il mondo della ricerca e gli imprenditori agricoli. La ricerca infatti è essenziale per trovare soluzioni integrate, ovvero che coinvolgano tecniche biologiche, genetiche e agronomiche al fine di sconfiggere parassiti (erbacce, batteri, virus, insetti e funghi) per arrivare ad una limitazione nell’uso di pesticidi.

Gli operatori del settore devono essere coinvolti non solo in quanto semplici implementatori delle nuove pratiche, ma anche come interlocutore base al fine di sviluppare pratiche effettivamente praticabili sul campo.
L’Unione Europea finanzia diversi progetti proprio con lo scopo di aiutare la collaborazione tra i vari attori e la diffusione dei risultati.
Tra i progetti di maggior portata citiamo:

  • Progetto PURE: innovative crop protection for sustainable agriculture (protezioni colturali innovative per un’agricoltura sostenibile);
  • Progetto ENDURE: diversifing crop protection (diversificare la protezione delle colture).
 

4.4. I modelli previsionali & difesa integrata

Il cambiamento climatico sta alterando i tempi di coltivazione, in particolare si vede una consistente accelerazione della crescita della coltura e ad un consistente anticipo vegetativo. Le varietà più precoci nel 2014 hanno in pratica finito di accestire a metà febbraio e alla fine di febbraio erano già in fase di levata avanzata. Secondo diversi studi è prevista una riduzione del ciclo vitale sia del grano duro che di quello tenero entro il 2050. I cambiamenti sono già evidenti in quanto negli ultimi anni, a parità di varietà, si è assistito ad un continuo anticipo della trebbiatura.

Tuttavia, il clima influenza alla stessa maniera sia la coltura sia lo sviluppo degli agenti patogeni, tra cui la fusariosi della spiga(Fusariumspp. e Microdochium nivale), le ruggini (Puccinia striiformis,P. triticinae P. graminis), l’oidio (Blumeria graminisf.sp. tritici) e la septoriosi (Septoria triticieStagonospora nodorum).

Un importante strumento di sostegno alle decisioni riguardo al corretto posizionamento dei trattamenti è rappresentato dai modelli previsionali.
Questi modelli previsionali fanno uso di informazioni in entrata di tipo climatico, biologico, agronomico, che vengono elaborate per poter ottenere in uscita indicazioni a carattere previsionale di un possibile rischio epidemico della coltura interessata, in modo tale da consentire l’intervento fitoiatrico tempestivamente prima che la malattia diventi incontrollabile o determini perdite di produzione significative. Le informazioni su rischio epidemico scaturite dai modelli previsionali vengono utilizzate per la redazione dei Bollettini di produzione integrata. Il Bollettino Agrometeorologico viene emesso settimanalmente da ogni singola regione e riguarda le specificità delle regione stessa. In Lombardia i bollettini sono a cura dell’ERSAV (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste). I bollettini sono aggiornati settimanalmente.

Oltre al normale bollettino, le regioni possono mettere a disposizione risorse extra, per la Regione Lombardia ad esempio esiste anche:

  • Bollettino Speciale Nitrati, contenente indicazioni a supporto della regolare effettuazione delle pratiche agronomiche autunno-vernine nei mesi da novembre a febbraio. 

 

  • Bollettino Diabrotica, contienente informazioni previsionali sullo stadio di sviluppo dell’insetto, in tutte le fasi di crescita di interesse fitosanitario. Il modello di sviluppo si basa sul calcolo delle somme termiche specifiche per questo crisomelide. Questo bollettino viene emesso nel periodo aprile-luglio.

  • Bollettino Meteorologico realizzato da ARPA Lombardia, aggiornato quotidianamente che consente di conoscere le condizioni meteorologiche attuali e quelle previste sul territorio lombardo per i 5 giorni successivi alla sua emissione.

 

4.3. Innovazione nelle tecniche di controllo: controllo sonoro

I ricercatori della Fondazione Edmund Mach stanno la cicalina della vite Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata, allo scopo di evitare la loro riproduzione e i conseguenti danni alla produzione viticola.

La cicalina della vite Scaphoideus titanus
Fonte: Fondazione E. Mach

In particolare, i ricercatori studiano i principi fisici alla base della comunicazione della specie, mezzo con cui gli insetti attivano le diverse fasi di corteggiamento e di ricerca del partner. L’acquisizione di queste conoscenze consente la messa a punto di innovative tecniche di confusione sessuale mediante segnali vibrazionali.

Le trappole che si intendono sviluppare sono composte da specifiche vibrazioni e odori di ferormoni.

Trappola per cicalina della vite Scaphoideus titanus
Fonte: Fondazione E. Mach

 

Trappola per cicalina della vite Scaphoideus titanus
Fonte: Fondazione E. Mach