4.1.4. Il monitoraggio dei fattori ambientali

Per crescere e svilupparsi piante e parassiti necessitano di condizioni ambientali ottimali. Quindi un controllo dell’andamento di temperatura, tasso di umidità, soleggiamento, pressione atmosferica, disponibilità di cibo è essenziale per un completo monitoraggio.

Il pluviometro

Si tratta di un contenitore graduato che permette di rilevare quantità di pioggia caduta nel campo. Lo strumento va sistemato all’aperto in un luogo libero da ostacoli, va controllato dopo ogni pioggia e dopodiché va svuotato. I millimetri di pioggia misurati vanno annotati. Ogni millimetro di acqua raccolto dal pluviometro corrisponde ad un litro di pioggia caduto per metro quadrato di terreno.

Esempio di pluviometro
Fonte: OnZac

 

Le previsioni meteorologiche

Sono utili per potersi regolare al meglio sulla convenienza ad effettuare un trattamento antiparassitario. La pianificazione della difesa antiparassitaria in base ai dati meteorologici, può comportare un risparmio economico consistente.

Il termoigrografo

È un attrezzo in grado di registrare tutte le variazioni di temperatura ed umidità dell’aria, ora per ora e giorno per giorno. L’uso del termoigrografo informa per quante ore al giorno viene superata una particolare soglia.

 Esempio di Termoigrografo

Fonte: Dea Strumenti

 

 

4.1.3 . Il monitoraggio dei parassiti

Il monitoraggio permette di valutare la presenza sulle colture di organismi dannosi. Il monitoraggio è un’operazione fondamentale per accertare la presenza e la dinamica di popolazione dei parassiti (insetti, acari, funghi, ecc.) e dei loro nemici naturali (predatori, parassitoidi, ecc.). Il controllo consente di individuare:

  • la comparsa di organismi dannosi sulla coltura;
  • il momento in cui introdurre gli organismi utili (attivazione del controllo biologico);
  • il momento in cui effettuare un eventuale trattamento antiparassitario (attivazione del controllo diretto);
  • il momento in cui attivare misure correttive o soluzioni alternative alla tecnica di controllo impiegata fino a quel momento (cambio di strategia);
  • se riferito al clima, il monitoraggio consente di verificare se le condizioni di temperatura ed umidità dell’aria presenti nell’ambiente colturale sono favorevoli o meno all’attività degli organismi dannosi e dei loro nemici.

Trappola per il monitoraggio della SWD (Spotted Wing Drosophila)
Fonte: Horticultural Development Company

 

 

4.1.2. Il contenimento fisico

La prevenzione dai rischi di attacco di insetti e acari nelle serre è fattibile grazie a dei mezzi fisici quali:

  • reti anti-insetto;
  • strutture in sovrapessione;
  • sistemi di raffreddamento/riscaldamento.

Reti anti-insetto

Le reti anti-insetto affinché possano svolgere la loro azione in modo ottimale devono essere installate avendo cura di prestare attenzione ai seguenti fattori variabili a seconda delle esigenze: la fittezza (densità di fili), la qualità del materiale, la tecnica di tessitura e le modalità di installazione. L’applicazione delle reti anche in pieno campo è talvolta possibile come nella coltura dello zucchino, molto sensibile alle virosi veicolate da insetti, può crescere sotto tessuto-non tessuto e venire scoperto solo in fase di raccolta.

Serre chiuse

Nelle serre oltre alla rete si può impiegare la tipologia di “serra chiusa”: la struttura è in sovra-pressione, quindi l’accesso di insetti o acari dalle uniche finestrelle di compensazione, protette da fitte reti, è assai scarso o nullo.

Esempio di serra chiusa ad alta automazione ed efficienza
Crediti immagine: Terra e Vita

 

Sistemi di raffreddamento/riscaldamento

Altri mezzi fisici di contenimento in serra sono rappresentati dai sistemi di riscaldamento e raffreddamento (ventilazione naturale o forzata, cooling e fog system, ecc.). Entrambi hanno lo scopo sia di mantenere i valori di temperatura ideali per lo sviluppo delle colture, tanto in inverno che in estate, ma anche di controllare le malattie crittogamiche, notoriamente indotte da valori di umidità relativa alti e persistenti.

Esempio di un sistema di condizionamento interno ad una serra
Crediti immagine: Silvio Fritegotto

In una serra di alto volume, dotata di adeguate aperture di ventilazione e di impianti di climatizzazione ben dimensionati e gestiti da computer climatici, è oggi concretamente possibile azzerare l’uso di anti-crittogamici di sintesi. Anche in serre mediterranee passive, ma ben gestite, è possibile ridurli fortemente. L’esperienza dimostra che almeno metà dei trattamenti oggi mediamente effettuati in serra sono come minimo inutili, se non spesso dannosi.