4.1.1. La cura del suolo

È molto importante evitare che il suolo si infetti. Esistono diverse pratiche che si possono applicare per prevenire l’insorgenza di virus e malattie fungine radicali, ma anche batteriosi, verso le quali la resistenza genetica è spesso assai scarsa. Queste pratiche includono:

  • La rimozione dei residui colturali a fine ciclo (e loro distruzione o allontanamento dal sito di coltivazione);
  • La disinfezione degli strumenti di lavoro;
  • L’accesso con abiti e calzature puliti. 
 

4.1. La scelta varietale

L’impiego di varietà resistenti alle principali malattie virali e dell’apparato radicale rappresenta una delle soluzione da adottare per minimizzare l’impiego di fitofarmaci. Ad esempio, nella coltivazione del pomodoro è utile iniziare il ciclo con piante altamente resistenti al virus del mosaico, a quello dell’accartocciamento fogliare giallo (TYLCV) o al virus dell’avvizzimento maculato (TSWV). In terreni con nematodi è utile impiegare varietà ad essi resistenti.

Figura – Esempio di guida alla scelta varietale
Crediti immagine: Beta Ricerca in Agricoltura

 

 

4. La difesa parassitaria integrata

Un modo per diminuire l’impiego di fitofarmaci in agricoltura è quello di attuale la difesa parassitaria integrata. Questa procedura implica l’impiego di mezzi fisici, agronomici e biologici, e si ricorre all’uso degli antiparassitari chimici soltanto in casi estremi. Il controllo e il biocontrollo è più facile nelle colture protette in quanto si può intervenire più facilmente sia con mezzi fisici sia sui parametri climatici e quindi limitare l’ingresso o la proliferazione di insetti e acari patogeni. Tuttavia anche in pieno campo è possibile adottare tecniche efficaci che prevedono un limitato impiego di fitofarmaci.

I diversi aspetti della difesa parassitaria integrata

Sono diversi gli accorgimenti che si devono tenere presente nell’applicazione della difesa parassitaria integrata e riguardano la coltura e l’ambiente di coltivazione nel suo insieme. Infatti già la scelta varietale rappresenta un punto chiave, per non parlare della qualità del suolo e quindi del monitoraggio.