3. Irrigazione e fertirrigazione

La richiesta di acqua da parte delle colture, il cambiamento climatico e la necessità di ottimizzare la risorsa idrica, ha portato allo sviluppo di tecniche di irrigazione maggiormente sostenibili, quali la microirrigazione.

La microirrigazione indica un insieme di sistemi irrigui dove l’acqua viene diffusa tramite erogatori a bassa pressione direttamente vicino alla pianta ed al suo apparato radicale. Questo tipo di irrigazione distribuisce piccoli volumi di acqua in tempi abbastanza lunghi e con elevata frequenza. L’efficienza e l’uniformità di distribuzione di questa tecnica di irrigazione non hanno eguali.
Se alla microirrigazione viene abbinata la fertirrigazione i risultati produttivi sono ancora migliori. L’impiego dell’irrigazione a goccia senza la fertirrigazione, fa perdere un notevole vantaggio nell’applicazione del metodo, che nell’abbinamento delle due tecniche trova la sua migliore utilizzazione ed efficienza.


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3.1. L’irrigazione a goccia

L’irrigazione a goccia permette di fornire la giusta quantità d’acqua al posto giusto, garantendo la possibilità di fornire anche piccoli apporti.

 

Questo tipo di irrigazione permette una forte riduzione dei consumi irrigui e questo, unito alla bassa pressione necessaria per l’impianto, comporta una notevole diminuzione anche delle richieste energetiche per il funzionamento dei sistema. 

 Esempio di valvola di controllo per la riduzione della pressione

I costi di gestione sono minori rispetto all’irrigazione per aspersione, mentre il costo di installazione è proporzionale alla superficie da coprire.

Questo tipo di irrigazione è vantaggiosamente applicabile anche in aree collinari ed è compatibile con la fertirrigazione. Questi due fattori sono particolarmente rilevanti nei vigneti.
Certamente questo tipo di irrigazione ha dei limiti, rappresentati dalla necessità di interventi irrigui frequenti e dal tempismo esatto, che infatti deve essere calcolato tenendo presente i meccanismi di movimento dell’acqua nei differenti tipi di suolo.

I gocciolatori possono essere posizionati a qualche distanza dal terreno (appesi sotto chioma),

 


opuure posizionati a terra

o interrati.

Ogni situazione presenta vantaggi e svantaggi e la scelta dell’opzione più idonea dipende dallo studio dell’insieme del vigneto.
L’irrigazione sottochioma risulta la più facilmente controllabile ma risulta d’intralcio alla spollonatura; l’irrigazione a terra è la più economica ma richiede attenzione nell’utilizzo delle macchine; l’irrigazione interrata è la più efficace ed è fuori dal rischio di danneggiamenti ma è molto costosa e di difficile ispezione.
Con l’irrigazione a goccia si deveintervenire quando la pianta non ha ancora raggiunto condizioni di stress e gli interventi devono avere una durata minima (ovvero l’acqua deve avere il tempo di arrivare all’apparato radicale) ed una massima (oltre la quale l’acqua si spingerebbe a profondità inutili) che dipende dalla tessitura del terreno, dalla spaziatura fra i gocciolatori e dalla loro portata. 


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2.3.2. Caso pratico: vite.net®

Un secondo servizio sviluppato da HORTA è vite.net®: sistema di supporto alle decisione per la gestione integrata e sostenibile del vigneto. Il sistema è disponibile in tempo reale su piattaforma web mediante un accesso tramite username e password: è quindi disponibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, e non richiede l’installazione di specifici programmi sul proprio computer.

Il DSS vite.net® è basato su:

a) una rete agrometeorologica,

b) un server in grado di archiviare i dati meteo e le informazioni agronomiche e operative (come il registro dei trattamenti) relative ad ogni specifico vigneto,

c) un complesso di diversi modelli matematici che utilizzano i dati raccolti per generare le informazioni utili per la gestione tattica dei trattamenti e delle pratiche colturali.

Il DSS si compone di due parti principali:

  • un sistema integrato per il monitoraggio in tempo reale delle componenti del vigneto (aria, suolo, piante, malattie e insetti) e la memorizzazione dei rispettivi dati;
  • un applicativo disponibile on-line che, analizzando questi dati con tecniche di modellistica avanzata, fornisce in tempo reale allarmi e informazioni per supportare il processo decisionale.

Per il funzionamento ottimale di vite.net®, il vigneto viene suddiviso in unità produttive (UP), ovvero in zone omogenee dal punto di vista varietale, di sesto e densità di impianto nonché di tipologia di terreno. La gestione di una UP è uniforme nel corso della stagione e viene definita all’inizio della stagione stessa. Questa operazione avviene solo ad inizio stagione e prevede la raccolta, organizzazione e integrazione di informazioni sito-specifiche sia statiche (che non cambiano nel corso della stagione e sono immesse nel sistema dall’utente una volta sola) sia dinamiche (che cambiano nel corso della stagione). Per ogni UP si ricevono in tempo reale i dati rilevati nel vigneto attraverso sensori o monitoraggi; questi dati rappresentano gli input per i modelli previsionali operanti nel sistema. Gli output dei modelli, aggiornati di ora in ora, offrono informazioni che si riferiscono agli aspetti chiave della gestione del vigneto: la difesa dalle malattie fungine e dagli insetti dannosi, la protezione assicurata dall’ultimo trattamento effettuato, lo sviluppo della pianta e la stima della produzione, la gestione della chioma, gli stress termici e idrici.

Il diagramma concettuale di vite.net ® (vedi figura) prevede che le informazioni statiche e dinamiche di ogni vigneto acquisite per mezzo di sensori (es. sensori meteo) o attività di monitoraggio (es. tramite palmari) fluiscano in tempo reale in un database remoto. 
Diagramma concettuale di vite.net

Dal diagramma si vede che il DSS immagazzina le informazioni raccolte dai sensori, quindi le controlla e le analizza tramite modelli matematici e infine le interpreta attraverso il confronto con il cosiddetto “expert knowledge” (conoscenze degli esperti) ed fornisce supporti decisionali e di allerta che l’utente può utilizzare per prendere decisioni informate circa la gestione del vigneto. Con l’esecuzione di un’azione (ad esempio un trattamento fungicida) lo stato del vigneto si modifica (nell’esempio si modifica il rischio di malattia) e pertanto – sempre tramite il monitoraggio dell’ambiente vigneto – si attiva un nuovo ciclo di informazioni: le informazioni quindi si muovono “da” e “verso” il vigneto in un circolo continuo che inizia con un monitoraggio e termina con un’azione.
Nel DSS vite.net® sono inclusi diversi modelli e varie funzionalità (vedi figura sotto).

Modelli e funzionalità di vite.net

vite.net® offre inoltre al viticoltore la possibilità concreta di implementare la difesa integrata e di fornire giustificazione delle proprie decisioni relative alla difesa qualora soggetto a controlli di verifica di conformità alla normativa vigente.

Il DSS vite.net è stato sviluppato da Horta S.r.l., spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nell’ambito del progetto europeo MoDeM_IVM (A web-based system for real-time monitoring and decision making for integrated vineyard management; (www.modem_ivm.eu )


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