4.1. Caso pratico

In Olanda i piccoli produttori di energia, in genere aziende agricole che sul terreno hanno una fonte energetica rinnovabile (pala eolica, pannello solare, impianto per il trattamento della biomassa o per il recupero dell’energia idraulica) possono vendere con profitto la produzione in eccesso. A comprare sono direttamente i consumatori desiderosi di acquistare energia pulita a prezzi competitivi.

Questo scambio è possibile grazie ad una start up, Vandebron, attiva dal 2013.
Vandebron fa da collegamento tra produttori e consumatori attraverso una piattaforma web e si sostiene mediante il piccolo canone mensile che versano gli abbonati (consumatori).
I produttori che si iscrivono sono in genere agricoltori che nel loro terreno hanno una fonte di energia che produce più di quanto l’azienda ne consumi, come nel caso di Bernard e Karin Kadijk la cui pala eolica è in grado di rifornire altre 600 famiglie della zona.
Altri agricoltori producono un surplus energetico sfruttando il vento, il sole, l’acqua o la biomassa.

L’energia prodotta può essere commercializzata sotto forma di elettricità che direttamente venduta dal produttore al consumatore. Ciascun produttore stabilisce il proprio prezzo e la durata del contratto.

Fonte: Ecologiae.it

Vandebron funziona semplicemente da contatto amministrativo e non percepisce percentuali sulla vendita ma solo una canone mensile di 5€. Le voci all’interno della bolletta per il consumatore olandese non variano: consumo (va al produttore), canone mensile (va a Vandebron) e contributo per la manutenzione della rete di distribuzione (va al distributore nazionale di elettricità). In questo modo al produttore arriva il 100% dell’importo relativo al consumo energetico.
Il funzionamento dello scambio è molto semplice ed è più che altro di tipo amministrativo – finanziario. Infatti, non si crea nessun nuovo collegamento diretto tra il produttore e il consumatore, bensì si sfrutta la rete già esistente. Il produttore immette nella rete l’energia richiesta dal consumatore, il quale riceverà la sua energia direttamente dalla rete di distribuzione nazionale. In questo modo si tutela anche il consumatore stesso in quanto ha garanzia di continuità e stabilità del servizio.
Sia i produttori che i consumatori possono iscriversi mediante il sito web. Attualmente sul sito sono presenti 12 produttori che riforniscono circa 20.000 famiglie. 

4. Produzione di energia pulita e rinnovabile

Nel 2001 l’Unione Europea ha richiamato tutti gli Stati membri a mettere in atto politiche energetiche adeguate a quanto deciso nella conferenza di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra; gli ultimi accordi fissano per l’Europa, entro il 2020, la produzione di una quota obbligatoria del 20% di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale di energia elettrica. Considerata la trasversalità del settore energetico, il raggiungimento di tale obiettivo è ottenibile attraverso una programmazione territoriale che contempli tutti gli ambiti economico-produttivi, non ultimo quello agricolo-forestale. In questo contesto, la nuova Politica Agricola Comunitaria ha promosso l’incentivazione della produzione di energie rinnovabili nel settore agricolo, prospettando all’agricoltura europea un nuovo scenario in cui l’azienda agricola potrà proporsi non solo come produttrice di materie prime per il mercato alimentare, ma anche come fornitrice di servizi per la comunità, quali la produzione di energia elettrica e di biocarburanti.

Gli investimenti nel settore agroenergetico possono diventare una valida opportunità per abbattere i costi energetici dell’azienda agricola e, in certi casi, per generare reddito grazie alla diversificazione delle attività aziendali.
Peraltro, si può affermare che, rispetto alle opportunità offerte dal settore delle fonti energetiche rinnovabili, il mondo rurale possiede diversi punti di forza quali:

  • disponibilità di prodotti e sottoprodotti (biomasse) derivanti dalle colture agricolo-forestali utilizzabili per la produzione di energia elettrica e termica e di biocarburanti;
  • disponibilità di superfici sufficientemente ampie per la realizzazione dei diversi tipi di impianto per la produzione di energia (superfici destinabili a colture energetiche, al fotovoltaico, al minioeolico);
  • esigenze energetiche generalmente contenute che ben si prestano alla ridotta produttività delle fonti rinnovabili.

Fonte: penisolabella

In questo contesto, l’azienda agricola potrà orientarsi verso investimenti per la produzione di energia da fonti agricole quali:

  • le colture oleaginose per la produzione di oli grezzi da utilizzare tali e quali o previa esterificazione (BIODISEL);
  • le colture zuccherine/amilacee per la produzione di alcool/etanolo;
  • le deiezioni zootecniche e/o le colture cerealicole per la produzione di biogas;
  • le biomasse erbacee e legnose da destinare alla produzione di energia termica ed elettrica;
  • il fotovoltaico e il minieolico. 

Torna al cap.1

3.3.1. Un caso pratico: Green Spirit Farms

Un’azienda del Michigan (Stati Uniti) si è specializzata nella creazioni di fattorie verticali in stabili in disuso quali, ad esempio, edifici abbandonati, magazzini e grattacieli. A spingere l’azienda Green Spirit Farms – Sustainable Farming di New Buffalo (Michigan – USA) ad esplorare questa nuova frontiera c’è una visione globale molto chiara da parte del suo fondatore e presidente, Milan Kluko. La Green Spirit Farms vuole fornire alle comunità locali verdure con le seguenti caratteristiche:

  • alta qualità;
  • disponibilità di vendita a km zero rispetto alla produzione;
  • assenza di pesticidi;
  • varietà non OGM;
  • prodotte in modo sostenibile;
  • prezzo equo.

Le fattorie di Green Spirit Farms sono in grado di produrre verdure tutto l’anno con un “carbon footprint” minore rispetto ad una coltivazione analoga, ma effettuata in modo tradizionale e con una maggiore efficienza ambientale. Le fattorie verticali hanno infatti il pregio di minimizzare l’impatto degli eventi atmosferici estremi, che rappresentano invece un problema per le colture tradizionali. Essendo al coperto, la produzione risulta più stabile e prevedibile, e di conseguenza facilita la gestione degli approvvigionamenti e delle scorte. Ad esempio, si sa che in 3,3 m2 si possono produrre circa 40 kg di lattuga in 21 giorni, e le variazioni di tempi e rese sono minime.

Un fattore molto importante che ha spinto negli Stati Uniti il mercato delle fattorie indoor, è il problema dell’approvvigionamento idrico. Queste fattorie infatti abbattono il consumo di acqua del 96% rispetto a coltivazioni analoghe in California e addirittura del 99% rispetto a quelle dell’Arizona. Infatti, ogni pianta di lattuga nelle Green Spirit Farms consuma poco più di un litro di acqua per la sua crescita. Inoltre, il 95% dell’acqua presente nelle fattorie verticali viene riciclata.

Le fattorie verticali hanno inoltre un minor impatto sul terreno, possono consumare fino al 96% in meno di suolo. 

Le fattorie verticali commercializzate da Green Spirit Farms usano energie rinnovabili per il loro funzionamento e coltivano, in modo idroponico, principalmente verdure a foglia verde. Quando la luce solare non è sufficiente per la crescita e sviluppo della pianta, vengono impiegate speciali lampade a led. Le lampada a led hanno il vantaggio di consumare molto meno. Un altro modo per abbattere i costi energetici è dato dalla presenza di deumidificatori nelle stanze destinate alla crescita delle piante. Questa accortezza permette di raggiungere la temperatura ottimale con un notevole risparmio di energia.

La gestione è di luce e acqua è affidata ad un semplice software che ne garantisce il giusto apporto, pertanto l’intero apparato può essere monitorato attraverso uno smartphone.
La Green Spirit Farms è attualmente presente in Michigan e in Ohio. 


Torna al cap.1