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7.4. Aziende sociali: casi pratici

In Lombardia ci sono aziende agricole che hanno maturato “in campo” esperienze e competenze riabilitative del tutto peculiari, spesso ampliando ed evolvendo le attività di fattoria didattica. Altre che, mosse da istanze sociali, hanno scelto l’agricoltura come mediatore ideale dei percorsi di recupero dedicati a persone svantaggiate. Riportiamo qui di seguito tre esempi.

Cavalli e asino terapia

L’Agriturismo e fattoria sociale “Cascina Dosso Sant’Andrea” (BS)  di Mariangela Lamagni ha come obiettivo l’aiutare nel recupero psico-motorio le persone con handicap attraverso gli animali. L’azienda dista 25 minuti da Brescia, 20 da Cremona ed un’ora da Mantova e Milano.

Questa fattoria è certificata dalla Regione Lombardia come Fattoria didattica in quanto presenta dei percorsi rivolti alle scuole materne ed elementari. Oltre all’azione con le scuole, la fattoria organizza “grest” e altri forme di aggregazione giovanile, produce dei trasformati, e, soprattutto, mette a disposizione esperienza e animali per terapie.
Le attività sociali coinvolgenti gli animali (cavalli e asini) e ragazzi disabili ricoprono un ruolo importante. I ragazzi hanno dai 14 ai 18 anni e presentano varie disabilità e, a volte, problemi psichiatrici. Per ognuno di loro viene definito un progetto specifico condotto in sinergia con educatori e psicologi di una cooperativa sociale esterna e con alcuni volontari.
Ad ogni paziente viene affidato un cavallo o un asinello del quale deve prendersi cura.
La relazione che si crea tra le persone con handicap e l’animale è in genere molto forte e da risultati notevoli anche dopo solo pochi giorni.

Il “Dosso Sant’Andrea” può ospitare fino a quaranta pazienti a settimana e mette a disposizione 6 camere ognuna con bagno per ospitare fino a 10 persone.

La fattoria è inoltre attrezzata con orti biologici, allevamento di lombrichi rossi (per la produzione di humus e larve da pesca), stalla con 8 cavalle fattrici di razza aveglinese, 14 asinelle e un maschio con iscrizione al libro genealogico.
In questa fattoria si producono anche cosmetici naturali con latte di asina venduti in loco e on line. 

Agricoltura-terapia

L’agriturismo cultural-didattico Murnee di Busto Garolfo (Milano) di proprietà di Luigi Brognoli promuove il concetto di un’agricoltura fuori da uno schema rigidamente produttivo, che incentiva la bellezza e la conservazione del paesaggio e stimola alla conoscenza del territorio di prossimità. Secondo il proprietario l’agricoltura e la natura sono maestre di vita e fonte d’ispirazione. Nell’agriturismo sono presenti alcune limitate attività agricole quali la coltivazione biologica di pochi ettari di terreno a cereali di varietà antiche e orticole, e l’allevamento di qualche animale prevalentemente a scopo dimostrativo e terapeutico.
L’azienda è però molto attiva nell’ambito della multifunzionalità e nel sociale.
L’agriturismo, infatti, collabora con il Sert (Servizi per le Tossicodipendenze dell’azienda ospedaliera) e con altre organizzazioni per aiutare ragazzi, dai 16 anni in su, con problemi di droga alle spalle o situazioni di abbandono familiare. Le terapie coinvolgono diverse attività rurali e legate alla natura. Il contatto stesso con la natura, i suoi ritmi, tempi e paesaggi risulta essere di aiuto nella terapia.
L’agriturismo occupa una decina di ragazzi all’anno e i risultati migliori li ha ottenuti con i progetti di lunga durata. 

 

 

Agriturismo cultural-didattico Murnee

Gli altri aspetti della multifunzionalità coinvolgono attività didattiche, dimostrative e la vendita diretta di alcuni prodotti.

Durante le vacanze scolastiche estive vengono organizzati campi per i bambini/ragazzi in età scolare, mentre durante l’anno l’azienda si è organizzata per ricevere le scolaresche ed ha creato un percorso didattico.
All’interno del terreno è stato organizzato un “Museo degli Attrezzi Agricoli” che oltre a diversi pezzi ormai in disuso c’è anche un mulino a palmenti, risalente agli anni venti.
I percorsi didattici ideati comprendono: visita alla casa contadina e al museo degli attrezzi agricoli, percorso per apprendere come si nascono il pane e la polenta, itinerario lungo il Canale Villoresi per imparare le tecniche d’irrigazione dei campi, e visita all’allevamento di vitelli, cavalli, asini, maiali e animali di piccola taglia.
Durante il fine settimana l’azienda è aperta per le famiglie.
Infine, l’azienda si è organizzata per la vendita diretta di farine macinate anche a pietra di vario tipo, polenta, miele. 

La cooperativa per persone svantaggiate

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La cooperativa sociale Cinque Pertiche a Fara Olivana con Sola in provincia di Bergamo offre un’occasione di lavoro a persone svantaggiate.
La storia di questa cooperativa è diversa da quelle presentate in precedenza in quanto i soci non erano agricoltori e nemmeno possedevano un terreno. La nascita di questa cooperativa è scaturita dal bisogno dei soci di aiutare l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. L’agricoltura si è dimostrata ai loro occhi come la soluzione più adatta in quanto hanno creduto che attraverso un impegno lavorativo collegato alla tutela dell’ambiente si può più facilmente arrivare a costruirsi un’identità sana e a curarsi della propria persona.
Le cinque pertiche è una cooperativa di tipo B, ovvero che si occupa del reinserimento socio-lavorativo di persone socialmente svantaggiate. L’utenza accolta vive svantaggi diversi: sociali (detenuti –ex tossicodipendenti), fisici, mentali (persone psichiatriche, persone con ritardi mentali, persone con disturbi comportamentali).
Le Cinque Pertiche cerca di tutelare il benessere delle persone e dell’ambiente praticando le seguenti attività:

  • agricoltura biologica per tutelare e rispettare la ricchezza della terra;
  • attività di recapito corrispondenza in bicicletta per migliorare lo stato fisico della persona e rispettare l’ambiente;
  • riciclaggio e riutilizzo dei materiali per minimizzare l’impatto ambientale.

La coltivazione è prevalentemente di ortaggi e di qualche varietà di frutta come fragole e meloni.

 

7.3. L’agricoltura sociale promossa dalla Regione Lombardia

La regione Lombardia promuove e sostiene l’Agricoltura Sociale in quanto intende promuovere il passaggio da un concetto di servizi basati sulla logica dell’assistenza verso una visione di giustizia sociale, secondo cui è possibile passare dalla presa in carico dei soggetti deboli verso una loro partecipazione attiva alla vita sociale ed economica.

Un esempio di azione della regione: il “Progetto Voghera”

La Regione Lombardia patrocinia il “Progetto Voghera”, progetto che offre un contributo allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali locali in quanto crea nuove opportunità di reddito e di occupazione, offre concrete prospettive di inclusione sociale per soggetti vulnerabili, genera servizi per il benessere delle persone e delle comunità, migliora la qualità della vita nelle aree rurali e periurbane, e crea beni relazionali.

 

Il progetto, gestito dalla cooperativa agricola sociale Villa Meardi –Onlus, persegue le seguenti finalità:

  • promuovere percorsi riabilitativi terapeutici attraverso il lavoro agricolo;
  • attivare percorsi occupazionali finalizzati al recupero ed alla valorizzazione delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale;
  • realizzare moduli formativi e percorsi di osservazione e valutazione finalizzati all’inserimento lavorativo;
  • promuovere percorsi di sensibilizzazione e sviluppo della responsabilità sociale della comunità a partire dal rivitalizzare le reti naturali di comunità per qualificare gli interventi di solidarietà organizzata cogliere un’opportunità di recupero e di mantenimento delle tradizioni locali;
  • utilizzare le risorse agricole per generare benessere sociale,
  • progettare un modello di sviluppo agricolo/economico sostenibile a partire dalla multifunzionalità propria dell’agricoltura,
  • sperimentare nuovi percorsi di inclusione lavorativa;
  • incrementare la rete di protezione sociale.

Per la realizzazione del progetto, la Cooperativa Agricola Sociale Villa Meardi ha sottoscritto con la azienda agricola Baggini Moreno un “patto di rete” per progettazione e realizzazione di percorsi inerenti l’inclusione sociale e l’integrazione lavorativa.

Un esempio di azione provinciale: “Progetto Centro Polivalente Bigattera”

Il centro polivalente Bigattera, sede dell’Azienda Speciale della Provincia di Mantova For.Ma, dal 1986 organizza il supporto formativo e l’avviamento al lavoro di soggetti con disabilità e svantaggio. Realizza percorsi triennali di formazione professionale, percorsi individualizzati di avviamento al lavoro e azioni mirate all’arricchimento curriculare per l’inserimento socioeducativo dei soggetti con disabilità con lo sviluppo di percorsi nell’area agri-sociale.

 

 

Il Centro Polivalente Bigattera favorisce, sostiene e incentiva lo sviluppo di imprese sociali con azioni radicate all’interno dei singoli territori rurali e dei distretti della Provincia di Mantova e persegue i seguenti obiettivi:

  • promozione dell’agricoltura sociale sul territorio mantovano;
  • sensibilizzazione dei distretti per costruire e attivare progetti partecipati di agricoltura sociale;
  • individuazione dei potenziali servizi necessari per chi è coinvolto o coinvolgibile in azioni di agricoltura sociale;
  • sviluppo del Centro Polivalente Bigattera perché diventi il punto di riferimento per l’agricoltura sociale nel tempo e nei diversi contesti territoriali.
 
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7.2 L’offerta

L’offerta di azioni, progetti e attività è molto variegata, ma tutte utilizzano le attività agricole per promuovere attività aggregative per la collettività, azioni terapeutiche e di riabilitazione, e inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate o a rischio di esclusione.

I soggetti che in genere realizzano azioni di agricoltura sociale sono: aziende agricole, cooperative sociali, associazioni, strutture terapeutiche e ospedali.
Le aree di intervento dell’agricoltura sociale sono principalmente:

  • Riabilitazione e cura: per coloro affetti da disabilità gravi, fisica, mentale o sociale. Le azioni sono a fini socio-terapeutici.
  • Educazione: per tutti coloro interessati ad approfondire le conoscenze nel settore agricolo e a trascorrere del tempo all’aperto, a contatto con la natura imparando a conoscerla meglio.
  • Formazione e inserimento lavorativo: per inserire nel mondo lavorativo attraverso diverse modalità di tipo occupazionale soggetti a basso potere contrattuale o con disabilità.
  • Servizi alla vita quotidiana: per fornire assistenza ad anziani o a bambini anche in età pre-scolare attraverso la creazioni di agri-asili, servizi di accoglienza diurna per anziani, campi estivi per bambini e stage lavorativi per adolescenti.
  • Ricreazione e qualità della vita: per fornire attività con finalità socio ricreative per persone con bisogni speciali (agriturismo “sociale”, fattoria didattica).

Nella maggior parte dei casi, le social enterprise sono nate grazie alle forti motivazioni etiche, umanitarie, sociali, religiose, civili dei loro promotori che portano avanti, da soli, una funzione di interesse collettivo. 
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