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6.1.1 Casi pratici

L’Alqueria de Morayma

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L’Alqueria de Morayma è situata nei dintorni di Cádiar (Alpujarra Granadina, Spagna) e l’innovazione dell’offerta consiste nel proporre l’esperienza della pratica agricola, dalla raccolta dei frutti di stagione, alla vendemmia, alla produzione di olio, vino, pane e formaggio secondo la tradizione locale.

L’Alqueria di Morayama è non solo un centro di turismo rurale, ma anche un’azienda agricola certificata biologica dove il turista ha la possibilità di viverne l’atmosfera e le attività quotidiane.
L’azienda è diventata anche centro di coordinamento per l’Associazione Alpujarra di turismo rurale e ha vinto vari premi per l’innovazione del turismo andaluso. L’Alqueria de Morayma offre impiego a dieci persone. I suoi prodotti hanno vari canali di commercializzazione: oltre ad essere offerti ai clienti, possono essere acquistati presso il punto vendita aziendale e sono serviti nel ristornate aperto a Granada dal padre di Mariano: El Mirador de Morayma.

Su Massaiu

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Su Massaiu è ubicato a Turri ai piedi dell’Altipiano della Giara (Sardegna) ed è particolarmente rivolta alla cura del territorio e al mantenimento della biodiversità.
L’azienda produce un’importante gamma di varietà locali, come il melone in asciutto, lo zafferano, la tipologia di grano “Senatore Cappelli” e sono coltivati nei 25 ettari frutteti, uliveti, mandorli, oltre che foraggere, erbe officinali, legumi, mandorle, ortive in genere. La coltivazione è caratterizzata da rotazioni e diversificazione. I prodotti vengono serviti ai clienti all’interno della struttura e venduti direttamente dall’azienda.
Durante questi anni Su Massaiu ha integrato un diverso tipo di offerta, passando dal pernottamento e pasti, alle escursioni sull’altipiano anche appoggiandosi ad esperte guide che operano nei centri limitrofi.
La creazione di percorsi legati alla riscoperta di esperienze vincolate alla campagna (come la mietitura, la raccolta dello zafferano, i processi di panificazione), evidenziano una necessità di riscoprire aspetti della storia, della cultura e della vita del mondo rurale. La partecipazione alla rete delle fattorie didattiche del Medio Campidano (la prima rete costituitasi in Sardegna) offre anche alle scuole l’opportunità di visitare le coltivazioni, di imparare i processi di trasformazione artigianale dei prodotti. 

 

6.1 L’agricoltura diventa turismo

Le aziende agricole intenzionate a rispondere alla nuova domanda del turista possono attuare una strategia di integrazione “dell’esperienza” agricola nella loro offerta. Le possibilità vanno dall’introduzione della pratica produttiva agricola, quindi offrendo al turista la possibilità di partecipare attivamente ad attività, quali ad esempio la vendemmia o la raccolta delle olive, per arrivare al coinvolgimento del turista nei processi di produzione, ad esempio del vino e dell’olio. Tutti i settori possono essere interessati, anche gli allevamenti con successiva produzione di formaggio o salumi.

Altre offerte possono essere condivise da diverse aziende offrendo così la possibilità alla realizzazione di percorsi tematici sulla produzione e la vita nei campi. Un esempio è il percorso “dalla mietitura al pane” offerto da alcune aziende agricole sarde.

 

6. Multifunzionalità: agricoltura & turismo

Il turismo rurale negli ultimi anni è diventato un mezzo efficace per affrontare il problemi socio-economici delle aree rurali in generale e del settore agricolo in particolare.

Questo tipo di turismo è in rapida evoluzione trainato dalla domanda di un nuovo tipo di consumatore che non ricerca più semplicemente la fruizione di un luogo diverso, ma l’esperienza di una realtà di vita alternativa. Quindi, accanto ai prodotti turistici tradizionali vengono creati nuovi prodotti turistici: itinerari culturali minori, itinerari enogastronomici, percorsi benessere, musicali e del cineturismo, che consentono di valorizzare le risorse locali e di scoprirne le potenzialità.
Gli imprenditori rurali sembrano rispondere alla nuova domanda esperienziale ponendo nuovamente al centro della loro attività la pratica agricola tradizionale e rendendola fruibile ai turisti.
Le aziende agricole hanno quindi incominciato ad offrire “prodotti” che vanno oltre la sola offerta di pernottamento e pasti, ma che coinvolgono la produzione agricola vera e propria e le attività ad essa connesse.
Per potersi adeguare alla nuova domanda turistica, gli operatori agricoli devono aggiornare le loro competenze trasformandosi sempre più frequentemente da agricoltori ed allevatori a veri e propri imprenditori del territorio. Il turista chiede di poter sperimentare in prima persona l’attività produttiva, e il nuovo imprenditore agricolo integra e completa la sua offerta in maniera tale da potergliela fornire. La creazione di questa nuova relazione porta il turista a scoprire il territorio attraverso il ciclo produttivo e fa si che il produttore trasmetta le sue conoscenze ed il suo legame con il territorio.

Un ruolo essenziale per migliorare la visibilità e potenziare l’offerta turistica nelle zone rurali è rappresentato da nuove forme di comunicazione come l’accesso a Internet ed ai social network, ma anche la creazione di reti formali e informali, che sono un importante supporto alla diffusione delle opportunità locali e alla dinamizzazione delle economie rurali. Lo scambio di prodotti e di conoscenza condivisa all’interno delle reti informali tra produttori, rappresenta un elemento rilevante soprattutto in un contesto sociale rurale in cui la pratica collaborativa non è diffusa.