Il ruolo di Nissan Italia in un modello di economia circolare

 


In un convegno dello  scorso  29 novembre a  Roma, dal titolo “Economia Circolare: posizionamento strategico nazionale e ruolo delle filiere industriali” promosso da Enel e Intesa Sanpaolo,  Nissan Italia è stata protagonista della sessione dedicata alle filiere industriali.

Presentando il progetto nel campo della mobilità sostenibile il Presidente e Amministratore Delegato Bruno Mattucci ha illustrato la strategia a livello internazionale dell'azienda nipponica, con un focus sulle attività dell’azienda in Italia dove la casa automobilistica ha ottenuto la leadership in termini di vendita di auto elettriche. Sono attualmente oltre 300.000 i veicoli immessi nel mercato mondiale dal 2010, con un risparmio di 370mila tonnellate di CO2. L’innovativo modello di business adottato da Nissan si basa su mobilità elettrica, guida autonoma e integrazione.

La nuova Nissan LEAF,  100% elettrica e quindi a zero emissioni di CO2, NOx e PM10, con batteria da 40 kWh, garantisce fino a 378 km NEDC di autonomia e contribuisce alla riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico.

In quanto 100% elettrica beneficia di diversi vantaggi economici; dalla possibilità di accedere e circolare gratuitamente nei centri storici e nelle ZTL di molte città anche nei periodi di limitazione del traffico, al parcheggio gratuito in molti Comuni italiani nelle aree a fascia blu a pagamento, all’esenzione del bollo per i primi 5 anni in molte Regioni. Inoltre, con un costo di soli 4** Euro per 100 km, consente di risparmiare circa il 40% rispetto ai veicoli a combustione interna. Se, invece, si dispone di una fonte di energia rinnovabile domestica, il costo si azzera completamente.



* Tito Livio e la sua Padova

In occasione del bimillenario della morte di Tito Livio, uno dei più grandi storici dell'antichità, rivisiteremo la sua opera, la celebrazione del suo mito e la Padova romana attraverso il patrimonio della biblioteca civica di Padova  il 14 novembre alle ore 18:00 nella iblioteca Civica, Sezione Storica- Centro Culturale San Gaetano via Altinate 71, l'entrata è libera. Ci sarà una conversazione e visita con esposizione di originali a cura di Vincenza Cinzia Donvito e Mariella Magliani

 

Wami, l’acqua con una missione sociale

 

 WAMI è una startup che sta rivoluzionando il mercato nazionale dell’acqua, un nuovo brand di acqua oligominerale con una particolarità: con ognuna delle sue bottiglie si donano 100 litri di acqua potabile a chi ancora oggi non ha accesso a questa risorsa. Nel mondo infatti l’acqua continua ad essere un bene irraggiungibile per ben 700 milioni di persone, una cifra superiore all’intera popolazione europea. Attualmente WAMI sta realizzando con Fondazione ACRA un acquedotto che garantisce l’accesso all’acqua potabile direttamente nella propria abitazione a 53 famiglie della comunità di Eguilaye in Senegal, nella regione di Tenghory.

WAMI si fonda su un meccanismo che si auto-alimenta: ha inizio individuando la comunità bisognosa e analizzando il sottosuolo per trovare una falda acquifera sicura e sostenibile. A questo punto si procede con la realizzazione del progetto idrico (pozzo, acquedotto…), istruendo gli abitanti del villaggio a mantenere adeguatamente le strutture donate. Solo dopo aver realizzato il progetto, WAMI recupera quello che è stato investito tramite la vendita delle bottiglie.
 In questo modo chiunque acquisti una bottiglia di Wami può già sapere quale progetto sta rifinanziando sul sito www.wa-mi.org

In occasione dell’operazione in Senegal, la startup ha ideato un nuovo prodotto, la WAMI Urban bottle,

una borraccia pensata come la soluzione perfetta ed eco-friendly per portare il progetto di WAMI sempre con sé: leggera perché realizzata in acciaio inossidabile 18/8 e sostenibile in quanto riutilizzabile all’infinito e CO2 neutral.

Precedente a questo progetto, il primo pozzo costruito da WAMI è stato inaugurato nel 2016 in Etiopia presso la scuola di Ilu Dhina, dove serve oltre 900 bambini e circa 300 abitanti dei villaggi vicini.

WAMI significa “water with a mission” e nasce quando Giacomo Stefanini, il suo giovane fondatore, si trovava negli Stati Uniti per studiare. Durante un corso universitario di Corporate Social Responsibility ha conosciuto un nuovo modo di fare azienda che si sta diffondendo in tutto il mondo e che ha come obiettivo il valore sociale generato, e non il profitto. Questo nuovo modello chiamato “Buy One, Give One” consiste nel donare a chi ne ha bisogno il prodotto che compriamo per noi stessi, facendo un acquisto consapevole e responsabile.

WAMI è un’acqua oligominerale che sgorga sulle Alpi a 650 metri sul livello del mare e viene imbottigliata utilizzando solo packaging completamente riciclabile. 

Disponibile nei formati da 0,5L e 1,5L in PET e nel formato da 0,75L in vetro, l’acqua WAMI è distribuita in numerosi bar e ristoranti tra Milano, Bologna, Torino e la riviera romagnola; è presente in tutti i Carrefour Iper e in 200 Carrefour Market sparsi in tutta Italia con i formati PET 0,5L e vetro 0,75L; inoltre  in tutti i negozi Bio c’ Bon e online su Weygo.com.

www.wa-mi.org

Per informazioni: Mediamover
340-2893068
info@mediamover.it
www.mediamover.it