* Nespresso e CIAL annunciano i primi risultati del progetto pilota volto al recupero e alla valorizzazione dell’alluminio anche nelle sue componenti più piccole.

Oltre 90 i Comuni coinvolti nella provincia di Lecco, dove l’iniziativa ha già permesso, a un anno dalla sua attivazione, il riciclo di circa 29 tonnellate di alluminio.

 

Milano, 16 aprile 2018 – Prosegue l’impegno di Nespresso a favore della tutela ambientale con un progetto innovativo per la raccolta e il riciclo dell’alluminioL’iniziativa sigla il rinnovo della lunga e consolidata collaborazione tra l’azienda e CIAL, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo dell’Alluminio, per l’affermazione dei principi dell’economia circolare, di cui l’alluminio è assoluto protagonista essendo riciclabile all’infinito e al 100%.

Da sempre attiva nella gestione responsabile di tutta la propria filiera produttiva, Nespresso ha scelto di farsi promotrice insieme a CIAL di una nuova soluzione per il riciclo delle componenti in alluminio di piccole dimensioni. In collaborazione con SILEA, l’azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti nella provincia di Lecco, presso l’impianto di Seruso è stato avviato un anno fa il primo progetto sul territorio nazionale per il recupero delle capsule e di tutte le piccole frazioni in alluminio attraverso la semplice raccolta differenziata multi-materiale.

Grazie ad un innovativo impianto di smaltimento, Il progetto permette il trattamento e il recupero di componenti come blister, coperchi, chiusure e altri piccoli oggetti e imballaggi più leggeri, che, dopo essere stati raccolti comodamente nel sacco viola della differenziata, vengono ulteriormente separati e avviati al processo di riciclo.

“Questo progetto sperimentale apre le porte al raggiungimento di nuovi obiettivi nel riciclo dell’alluminio. Grazie al recupero di tutte le componenti di questo materiale, anche le più piccole, è possibile riutilizzare una crescente quantità di questo prezioso metallo e risparmiare, al tempo stesso, energia. Si tratta di una soluzione innovativa ed efficace per una gestione sostenibile di questo materiale”, ha commentato Gino Schiona, Direttore Generale di CiAl.

L’iniziativa ha già coinvolto oltre 90 Comuni raggiungendo ottimi risultati: ben 341.000 abitanti hanno partecipato nel corso di questo primo anno di attivazione e hanno contribuito alrecupero di circa 29 tonnellate di alluminioIl 100% del materiale raccolto è stato poi riciclato e destinato ad una seconda vita.

Inoltre, proprio per la sua enorme valenza in termini di tutela ambientale, il progetto sarà esteso e avviato nei prossimi mesi anche ai Comuni afferenti alle province di Monza e Brianza, raggiungendo oltre 150 comuni.

Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italia, ha affermato: “Siamo estremamente orgogliosi di contribuire in modo concreto alla gestione sostenibile dell’alluminio con un progetto pionieristico che semplifica considerevolmente il sistema di raccolta di questo materiale. Innovazione e sostenibilità sono nel DNA di Nespresso e continueremo ad impegnarci nell’individuazione di soluzioni nuove che portino beneficio all’ambiente, alla comunità e all’economia”.

Attraverso questo progetto, Nespresso conferma l’ormai consolidata collaborazione con CIAL e rinnova il comune obiettivo di lavorare a sostegno dell’economia circolare grazie all’alluminio. Nata nel 2011 e rinnovata nel 2014 e nel 2018, la partnership tra l’azienda e il Consorzio nazionale per gli imballaggi in alluminio ha permesso in questi anni di dare vita ad importanti progetti di tutela ambientale su tutto il territorio nazionale.

Nespresso

Nestlé Nespresso è l’azienda pioniera e di riferimento nel segmento del caffè porzionato di alta qualità. L'azienda collabora con oltre 70.000 agricoltori in 12 paesi attraverso il suo Programma AAA Sustainable Quality™, con lo scopo di introdurre pratiche sostenibili nelle aziende agricole e nei territori in cui opera. Lanciato nel 2003, in collaborazione con Rainforest Alliance, il programma contribuisce a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando un approvvigionamento sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita degli agricoltori e delle loro comunità.

Con sede a Losanna, in Svizzera, Nespresso è presente in 69 paesi e conta più di 12.000 dipendenti. Nel 2016, ha gestito una rete di vendita globale composta da oltre 600 boutique esclusive. Per ulteriori informazioni, visitare il sito internet aziendale: www.nespresso.com

Nuova vita agli imballaggi, esempio di economia circolare: c’è Rotoprint fra le 100 eccellenze premiate da Enel-Symbola

L'azienda di Lainate (MI) ha ideato un metodo unico per modificare imballaggi già stampati ma inutilizzabili: in 40 anni salvati dal macero 950mila km di packaging. E la ricerca sull’ecosostenibilità non si ferma: «Saremo fra i primi in Italia a usare colori all’acqua per la stampa rotocalco»


Investono nell’economia verde, sono attente ai temi del recupero e del riciclo, e allo stesso tempo combattono inquinamento e cambiamenti climatici, perché le loro pratiche virtuose contribuiscono a far risparmiare energia e a evitare emissioni di CO2.

Sono le aziende italiane, piccole e grandi, che Enel e Fondazione Symbola hanno ricercato e valutato per portarle come esempio nel rapporto “100 Italian circular economy stories”. Fra queste cento realtà del Made in Italy, –accanto aEataly, Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo, Legambiente e tanti altri nomi di spicco– c’è un’azienda di Lainate (MI), la Rotoprint Sovrastampa: una realtà familiare fondata nel 1978 da Gian Carlo Arici che ha portato sul mercato qualcosa di unico, un sistema che permette alle aziende di recuperare interamente le loro rimanenze di imballaggi non utilizzabili (a causa di errori, difetti, aggiornamenti nelle etichette, eccetera: avviene più spesso di quanto si pensi).

«Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento che valorizza il carattere ecologico e antispreco del procedimento da noi brevettato – afferma Giovanni Luca Arici, CEO di Rotoprint e figlio del fondatore – Quando, quarant’anni fa, inventammo il nostro sistema di sovrastampa con macchine rotocalco, che permette di intervenire su imballaggi già stampati con precisione millimetrica, non si parlava ancora di economia circolare. Non si era ancora sviluppata la sensibilità che c’è adesso, ma per noi il concetto di recupero era già centrale e i clienti ci hanno subito premiati. Ancora oggi siamo gli unici in Italia a poter salvare dal macero, mediante sovrastampa, i materiali inutilizzabili dando loro una nuova vita».

Basti pensare che, in quarant’anni di attività, Rotoprint ha permesso di non buttare in discarica 950mila km di materiale, quasi 25 volte il giro della Terra. Questo vuol dire anche un’enorme quantità di CO2 in meno perché, se si riutilizza il materiale obsoleto, si evita anche di produrne altro nuovo.

 

L’idea iniziale di Rotoprint ha ormai quattro decenni di storia, ma nel frattempo l’azienda si è evoluta di pari passo con la tecnologia e le esigenze del mercato, perché ogni intervento di sovrastampa è tecnicamente complesso e sempre personalizzato. Oggi l’azienda,sempre sotto la guida della famiglia Arici, continua ad aggiornarsi puntando alla sostenibilità ambientale. L’ultima novità in questo senso è l’introduzione dei colori ad acqua nei procedimenti di stampa rotocalco. «Siamo quasi pronti per questo importante traguardo –spiega Gian Luca Arici–. Abbiamo investito in studio e ricerca perché i colori ad acqua sono particolarmente difficili da gestire e, per la stampa rotocalco, sono di uso comune gli inchiostri a solvente. Nella sovrastampa, poi, i problemi tecnici sono ancora maggiori. Noi però crediamo che la competitività del Made in Italy si giochi su innovazione, qualità ed ecosostenibilità. E ancora una volta vogliamo essere i primi a portare ai nostri clienti, in Italia e all’estero, un importante valore aggiunto».


Rotoprint Sovrastampa S.r.l. Nata nel 1978 a Lainate (MI), Rotoprint Sovrastampa è specializzata nel modificare graficamente imballaggi già stampati, siano essi in formati (tetrarex, combiblok, elopak, scatole microonda, astucci, blister, cluster, buste, sacchi) o in bobina con supporto mono o pluristrato (alluminio, carta, poliammide, polietilene, polipropilene, poliestere, sleeves, tetrabrik, etichette adesive in rotoli, eccetera). Numerosi i premi che l’azienda ha raccolto negli anni a livello internazionale per l’ecosostenibilità, tra i quali il WorldStar Packaging Award 2015, il premio mondiale più importante del settore imballaggi assegnato ogni anno dalla World Packaging Organisation. Rotoprint Sovrastampa è una Società con Sistema di Gestione Qualità Certificato UNI EN ISO 9001. www.rotoprint.com
 

* Natura Iblea riceve il primo premio per il welfare index 2018

È siciliana l’impresa agricola italiana con il miglior livello di welfare aziendale.
 


Ad attestarlo è il Rapporto 2018 di Welfare Index PMI, presentato lo scorso 10 aprile 2018 al Salone delle Fontane di Roma, che vede Natura Iblea al primo posto della categoria Agricoltura e le assegna il riconoscimento di Welfare Champion.

Il Rapporto annuale di Welfare Index PMI è l’indagine più completa sul welfare in Italia. Le oltre 4 mila imprese che hanno aderito a questa terza edizione vengono classificate con valutazioni da 1W a 5W, il rating che misura l’azione delle piccole e medie imprese italiane nel welfare, in 6 diversi settori produttivi. L’obiettivo dell’indagine è quello di valorizzare la centralità del welfare nella vita quotidiana delle aziende, dei lavoratori e delle loro famiglie, con la convinzione che migliorare il benessere aiuti la produttività.

Natura Iblea è un’azienda agricola interamente biologica che coltiva più di 150 ettari a Ispica, nel sud-est della Sicilia, investe continuamente in ricerca e sviluppo tecnologico ed esporta i propri prodotti in tutta Europa, ma ha anche deciso di realizzare un progetto “local”, Paniere Bio, per le consegne di frutta e verdura a domicilio, e di aprire a Modica Babbìo, uno store di prodotti biologici con uno spazio di ristorazione e condivisione.

Già nel 2017 Natura Iblea aveva ottenuto le 5W e una menzione speciale per l’Integrazione Sociale, grazie ad un grande lavoro portato avanti nel tempo per realizzare diversi ricongiungimenti familiari tra le proprie maestranze straniere.  All’emozione e all’orgoglio dello scorso anno, si aggiunge ora la consapevolezza di voler sempre più consolidare questo impegno, riconosciuto all’azienda da questo importantissimo primo premio.

Così dopo le iniziative per i ricongiungimenti familiari e il resto delle politiche di integrazione delle varie etnie presenti all'interno dell'azienda (tra le altre cose tramite corsi di lingua e di formazione continua nella sicurezza, sostegno per gli alloggi, assistenza nelle pratiche burocratiche), lo scorso anno Natura Iblea ha avviato un altro progetto a beneficio del proprio personale: l’istituzione delle borse di studio per tutti i figli dei dipendenti. L'iniziativa è rivolta agli studenti che vanno a ultimare un ciclo scolastico, nell’intento di invogliarli a proseguire negli studi e arginare così l’odioso fenomeno degli abbandoni scolastici, e ha meritato la collaborazione e la partecipazione della Banca di Credito Cooperativo di Pachino.

“Mi commuove particolarmente – ha raccontato Giadone, presidente di Natura Iblea, alla platea romana – la storia di Erika, la figlia di due nostri dipendenti che si è appena laureata in Economia. Suo padre è stato per tanti anni il nostro capo magazziniere, per un incidente domestico ha dovuto lasciare il lavoro e da allora abbiamo assunto la moglie: tutta la famiglia di Erika, quindi, è da sempre parte integrante della nostra azienda. Non dimenticheremo mai i suoi occhi quando le abbiamo consegnato la borsa di studio davanti a tutti e due i suoi genitori. Ci gratifica enormemente sapere che una nuova generazione ha potuto e potrà completare i propri studi anche grazie al nostro aiuto”.

Ma non è questa l’unica iniziativa a favore dei dipendenti messa in campo tra il 2017 e l’inizio del 2018: “Un’altra storia per noi significativa riguarda le lavoratrici del magazzino”, racconta ancora Giadone: “Le signore ci avevano chiesto una televisione in sala mensa… la direzione, invece, ha portato un giornale! Abbiamo infatti pensato di investire nell’abbonamento a una rivista, Vanity Fair, che potesse dar loro qualche stimolo interessante. La sperimentazione, che sembrava azzardata, ha dato i suoi frutti: oggi le signore mi dicono di essere contente della scelta, perché hanno argomenti di cui discutere tutte insieme, anziché chiudersi nell’ascolto di un televisore”.

Significativo è anche l’impegno di Natura Iblea per l’ambiente,  fronte su cui la società ha adottato da tempo una serie di misure di sostenibilità: l’impianto fotovoltaico da 200 Kwh che dal 2011 ha reso l'azienda completamente autonoma per l'energia elettrica, le vasche di decantazione per la produzione di 640 tonnellate di terreno ammendante biologico e naturale, l’impiego di plastica riciclata per il rivestimento delle serre e – da gennaio 2018 – una nuova stazione per lo stoccaggio delle materie prime secondarie e il riciclo dei rifiuti.

Roberto Giadone, infine, ha sempre promosso pratiche di legalità nel trattamento dei lavoratori nel sud- est della Sicilia, spesso tristemente conosciuta al contrario per i soli fenomeni di sfruttamento e caporalato: “Abbiamo promosso e poi realizzato insieme a Confagricoltura Ragusa – ricorda – un protocollo d’intesa sulla legalità e sul trattamento dei lavoratori al quale ora gli associati devono attenersi pena l'immediata esclusione dall’associazione”.

 Video intervista al presidente di Natura Iblea Roberto Giadone 

 


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