* NWG ENERGIA: IN PRIMA LINEA CONTRO LE POLVERI SOTTILI

La prima B Corporation italiana si conferma leader nel settore della fornitura elettrica da fonti 100% rinnovabili


Prato, 9 aprile 2018. I dati parlano chiaro. Un incremento del +27% e un parco clienti cresciuto di oltre il 40%. La linea di tendenza di NWG Energia ha segno positivo.

Nata a Prato nel 2014, NWG Energia ha come principale obiettivo essere l’alternativa più credibile nel mercato energetico, per coloro che vogliono scegliere un’azienda che rispetta l’ambiente fornendo energia al 100% rinnovabile. Nel 2016 ha ottenuto la certificazione come prima B Corporation* italiana nel settore dell’energia; un riconoscimento internazionale che attesta il suo impegno nel riuscire ad equilibrare obiettivi commerciali e impegni sociali, nel pieno rispetto di elevati standard in materia di responsabilità e trasparenza.

“La nostra fornitura proviene interamente da fonti rinnovabili certificate.” – dichiara Massimo Casullo, Presidente di NWG Energia – “L’obiettivo che ogni giorno ci poniamo è quello di consentire a tutti di scegliere l’energia rinnovabile, unendo ai benefici sull’ambiente e sulla salute, benefici economici che possano agevolare le famiglie. Abbiamo puntato su Luce Amica: amica dell’ambiente, amica della salute, amica del risparmio. L’aspetto innovativo di questa proposta è legato al concetto di passaparola: infatti più amici presenti, più sconto avrai in bolletta, fino ad arrivare ad azzerare sia la quota energia, sia l'intero importo della bolletta (oneri e tasse inclusi). Il tutto sempre e solo con energia da fonti rinnovabili. Tutto ciò non sarebbe possibile senza l’impegno costante del nostro team di Energy Broker che, grazie a consulenze personalizzate ai clienti, condividono l'importanza del rispetto dell'ambiente e rendono proprio i nostri clienti ambasciatori del progetto.”

L’impegno di NWG Energia rivolto alle famiglie e alla collettività va ben oltre. Infatti, fin dalla sua fondazione, sostiene ANTER, Associazione Nazionale sulla Tutela delle Energie Rinnovabili, che forte di oltre 260.000 associati, si dedica alla divulgazione e alla formazione delle nuove generazioni sulla tutela ambientale e sulle energie rinnovabili.

Lo scorso 11 marzo, infatti, NWG Energia ha partecipato agli Anter Green Awards in qualità di Founder sponsor, donando alle scuole che si sono contraddistinte per il loro impegno green, una fornitura di energia da fonti 100% rinnovabili.

“Sostenere un’associazione come Anter, e le loro iniziative, è un dovere come genitori e come cittadini. Per i grandi cambiamenti l’educazione e l’informazione sono fondamentali.” – afferma nuovamente Casullo – “Abbiamo inoltre deciso di supportare l’associazione anche nel loro nuovo progetto SalviAmo il Respiro della Terra 2018 – Tour e Ricerca. Si tratta, della prima ricerca scientifica su scala nazionale, che si pone l’obiettivo di evidenziare con quante e quali polveri sottili entrano in contatto ogni giorno i nostri figli, e quali sono i rischi che queste polveri comportano per la loro e la nostra salute.”

Responsabilità è la parola chiave identificativa di NWG Energia. Responsabilità nel definire il proprio business, responsabilità nei confronti della società, responsabilità oltre il profitto. È stato inevitabile, dunque, che fosse proprio “responsabilità” il valore e il messaggio su cui NWG Energia ha impostato la nuova campagna di comunicazione 2018, con un testimonial d’eccezione come Giobbe Covatta, che dopo anni al fianco di AMREF, ha deciso di spendersi per una società dell'energia 100% green da statuto.

Per NWG Energia il 2017 è stato un anno ricco di soddisfazioni. Si conferma, infatti, leader nel settore della fornitura elettrica da fonti 100% rinnovabili. Questa crescita ha comportato una riduzione –dalla sua fondazione – del 27% di CO2 immessa nell’ambiente, portando così a una diminuzione di 303.368 tonnellate di Co2 nell’aria.

 


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* L’impegno di Favini in ricerca e innovazione

La partecipazione di Favini a un progetto di ricerca per l’upcycling di carte ecologiche
Un’economia sempre più circolare è uno degli obietti del progetto CirCo (Circular Coffee), al quale partecipa Favini con l’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR, l’Università di Milano, Eurac Research e il produttore di cosmetici Intercos.


Si tratta di un progetto di ricerca integrata sulle biotecnologie industriali e sulla bioeconomia e, in
particolare, sul possibile riutilizzo dello scarto industriale della tostatura del caffè per la produzione di carta.
Già dal 2012, il reparto Ricerca & Sviluppo di Favini realizza Crush una gamma di carte 
ecologiche che riusa creativamente (upcycling) i residui agro industriali della lavorazione di agrumi, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, kiwi, nocciole e mandorle in sostituzione parziale della cellulosa.

Il mercato del caffè, uno dei più fiorenti a livello mondiale, e la lavorazione del prodotti genera differenti tipologie e una notevole quantità di scarti, tra i quali la pellicola argentea (silverskin). Il progetto mira a trasformare i materiali residui da problema, per i produttori, a opportunità da cogliere per l’economia e per l’ambiente. 

Ad esempio, la pellicola argentea (coffee silverskin), scarto della lavorazione italiana del caffè, rappresenta fino al 2 per cento del peso totale del chicco di caffè ovvero, solo in Italia, 7.500 tonnellate all’anno, solo parzialmente utilizzate come fertilizzante o come combustibile. 
Favini, insieme ai partner, grazie a questa ricerca intende approfondire ulteriormente il proprio know-how in materia di riutilizzo di sotto-prodotti e in particolare del silverskin. La contaminazione di idee tra enti, oltre ad aziende di settori diversi, come Intercos, che sviluppa e produce prodotti cosmetici, può aiutare a rendere l’economia sempre più circolare, migliorare i processi produttivi e il grado di sostenibilità ambientale. Puntando sulla riconversione dei processi da convenzionali a circolari, è possibile attuare infatti un cambiamento importante, in grado di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali rinnovabili e di valorizzare gli scarti di produzione. 


Secondo gli amministratori della società, la partecipazione a questo progetto di ricerca consente a Favini di mettere a disposizione l’esperienza maturata nel campo e aprirsi a una proficua contaminazione di idee. L’azienda da anni utilizza i sottoprodotti della lavorazione della filiera del agri-food per produrre carta. Crush, arriva a sostituire fino al 15% di cellulosa vergine con residui agro-industriali, senza intaccare la qualità del prodotto e riducendone l’impronta ecologica.


QUI il comunicato dove annunciava l'inizio del progetto con CNR