* Zalando punta sulla sostenibilità con un progetto pilota sugli imballaggi riutilizzabili

Zalando continua a puntare sulla sostenibilità lanciando un progetto pilota di quattro settimane per testare imballaggi riutilizzabili per la consegna degli ordini. 10.000 clienti in Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca riceveranno, infatti, i propri ordini in buste di spedizione riutilizzabili. 


Il progetto testimonia l’impegno costante e il percorso  intrapreso per diventare la piattaforma leader per la moda sostenibile in Europa. Gli imballaggi riutilizzabili sono un nuovo concetto per l’e-commerce, ma potrebbero diventare rapidamente un nuovo standard per le spedizioni, in quanto sono contemporaneamente affrontati due problemi ambientali: le emissioni di CO2 e i rifiuti.
A differenza degli imballaggi usa e getta, il riutilizzo tiene i materiali fuori dal ciclo dei rifiuti e prolunga il ciclo di vita della materia prima originale. Eliminando gli sprechi e riducendo la produzione degli imballaggi, le emissioni di CO2 sono potenzialmente ridotte fino all'80%. In un primo progetto pilota si verificherà in che misura gli imballaggi riutilizzabili possono essere integrati nei processi logistici esistenti, dal momento che per poter riutilizzare l'imballaggio occorre aggiungerlo nuovamente al ciclo. 

È in fase di prova, grazie alla collaborazione con la startup finlandese RePack, un sacchetto paragonabile alle buste di Zalando già esistenti. L'imballaggio riutilizzabile viene spedito dal centro logistico di Brunna, nei pressi di Stoccolma.  
Questo imballaggio richiederà inoltre anche un coinvolgimento diretto dei clienti di Zalando poiché anche se i consumatori non hanno la necessità di restituire alcun articolo, dovranno comunque rendere l'imballaggio. Il ciclo sarà reso possibile partendo quindi dai clienti, ai quali verrà richiesto di piegare la busta, di attaccare l'etichetta di reso ed infine di imbucarla in una casella postale. La busta una volta arrivata in posizione centrale verrà poi riconsegnata al centro logistico.

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* UNES presenta “Progetto Zero”, una serie di iniziative green a salvaguardia dell’ambiente

Ridurre l’utilizzo della plastica, diminuire l’impatto ambientale e sensibilizzare i consumatori a una spesa più consapevole: sono questi gli obiettivi di Progetto Zero, una serie di iniziative messe in campo da Unes a salvaguardia dell’ambiente. 


Zero plastica a tavola 
Il gruppo Unes, che ha fatto della sostenibilità e delle tematiche green due dei punti cardine della sua filosofia, è impegnato da tempo nella lotta alla plastica e, dal mese di giugno, ha dato il via all’eliminazione delle stoviglie in PET monouso dai propri punti vendita, in anticipo sull’obbligo di legge e sulle iniziative promosse da Federdistribuzione. Mercoledì 26 giugno, infatti, ha inaugurato a Codogno (Lodi) il primo U2 Supermercato che venderà unicamente stoviglie monouso biodegradabili e compostabili. Unes punta a eliminare quelle tradizionali da tutti i propri punti vendita entro la fine del 2019, a dimostrazione del proprio impegno verso un mondo plastic free.

Zero spreco e zero plastica nuova
Di recente Unes ha anche lanciato la nuova linea ecologica di prodotti per la cura della casa e del bucato, Green Oasis Casa, formulati partendo da materie prime di origine vegetale e consigliati da Legambiente. I flaconi sono realizzati con plastica di seconda vita e la formula concentrata dei detergenti consente l’utilizzo di una minore quantità di prodotto, evitando gli sprechi. Inoltre, le confezioni sono più piccole e hanno un minor impatto ambientale, poiché richiedono meno plastica e viene emessa meno CO2 per il loro trasporto.

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* Ecolight, 24mila tonnellate di rifiuti elettronici raccolti

 Ecolight lancia la sfida per gli obiettivi europei: sensibilizzazione e maggiori controlli. Il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE presenta il Rapporto sociale 2018, "La strada verso l’economia circolare passa dal coinvolgimento di tutti"


Quasi 24 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un tasso di recupero superiore al 97% e un impegno nell’Uno contro Uno che è valso 300 tonnellate nel 2018. Sono questi i principali dati contenuti nel Rapporto sociale di Ecolight, consorzio nazionale no profit impegnato da dieci anni nella gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti.
Punto di riferimento per quasi 1.800 aziende, Ecolight l’anno scorso ha confermato i risultati dell’anno precedente, indicando però strade innovative per la raccolta della spazzatura hi-tech, soprattutto in vista degli obiettivi europei che proprio a fine 2019 si innalzeranno ancora. «Il Rapporto sociale del consorzio è un documento che guarda al futuro, alle sfide che abbiamo davanti e prova a indicare delle soluzioni», premette il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «La strada da percorrere è quella del coinvolgimento, così come “coinvolgere” è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro Rapporto sociale. Il pacchetto relativo all’economia circolare, che è stato vagliato dal Parlamento UE proprio l’anno scorso, non deve essere visto come un mero elenco di prescrizioni, ma un percorso da fare. Affinché la visione circolare possa trovare concretezza è indispensabile che ciascuno faccia il proprio compito fino in fondo».
Ecolight lo ha fatto. «Il consorzio ha servito oltre 3 mila punti di prelievo in tutta Italia, dagli oltre 700 in Lombardia fino ai 19 del Molise», ricorda il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «Un’azione capillare e puntuale, come testimoniato dal grado di efficienza del servizio che è stato superiore al 98%. A questi si aggiungono gli oltre 2.500 ritiri che sono stati fatti presso i punti vendita nel rispetto di quanto previsto dall’Uno contro Uno e che hanno permesso la raccolta di 300 tonnellate di RAEE. Nell’anno i consumatori hanno lasciato in negozio più di 42 mila elettrodomestici non più funzionanti al momento dell’acquisto di un altro elettrodomestico di equivalente funzionalità». Sul fonte dell’Uno contro Zero, che prevede la possibilità per i consumatori di lasciare le piccole apparecchiature elettroniche non funzionanti nei negozi di grandi dimensioni (quelli con più di 400 mq di superficie di vendita dedicata al materiale elettronico) senza alcun obbligo di acquisto , Ecolight ha effettuato 132 missioni, arrivando a ritirare 460 kg di RAEE, prevalentemente piccoli elettrodomestici e cellulari rotti.
Nell’ottica di attuare l’economia circolare, la sfida è duplice, in particolare in vista del target europeo previsto per il 2019. «Entro la fine di quest’anno, l’Italia è chiamata a raccogliere il 65% delle apparecchiature immesse calcolato sulla media dei tre anni precedenti», ricorda Dezio. «Un obiettivo importante, visto che partiamo dal 40% registrato nel 2017. Ma è un obiettivo che si può raggiungere attraverso due strade: la prima, un potenziamento della raccolta, andando incontro ai cittadini, sensibilizzandoli sulla necessità di conferire in modo differenziato non solamente frigoriferi e forni, ma anche e soprattutto smartphone, frullatori e lampadine non più funzionanti; la seconda, un freno ai canali di raccolta paralleli. Si stima che almeno due terzi dei RAEE prodotti siano gestiti al di fuori del sistema, senza che vi sia un controllo sulla filiera, sul recupero e sul riciclo».
I rifiuti elettronici sono del resto una risorsa importante. Come testimoniato dall’attività di Ecolight, sono riciclabili per oltre il 97% del loro peso. Il consorzio ha infatti inviato a recupero più di 8.570 tonnellate di ferro, oltre 6.500 tonnellate di materie plastiche, quasi 2.000 tonnellate di vetro e 1.000 tonnellate di metalli non ferrosi. «È il primo passo di un’economia circolare concreta nella quale crediamo profondamente», conclude Dezio.


Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight raccoglie quasi 1.800 aziende ed opera in una logica di contenimento dei costi e rispetto per l’ambiente. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it