* Bestack, 800 mila tonnellate all’anno di ortofrutta salvate dallo spreco con l’imballaggio Attivo Bestack


Ogni anno nella grande distribuzione vengono sprecati 9,5 chilogrammi di cibo per ogni metro quadro di superficie di vendita negli ipermercati e ben 18,8 kg al metro quadro nei supermercati. Frutta e verdura sono i cibi in testa alla classifica dello spreco lungo la filiera, ma anche a casa del consumatore, dove la quantità di cibo che finisce nella spazzatura ammonta in un anno a 36 chili pro capite. Sono numeri che fanno riflettere quelli veicolati dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market in occasione della sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, che si celebra in tutta Italia il 5 febbraio 2019, promossa dal Ministero dell’Ambiente con la campagna Spreco Zero  insieme all’Università di Bologna – Distal (Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari) attraverso il progetto 60SeiZERO.

L’imballaggio Attivo di Bestack, il packaging smart che allunga la vita di frutta e verdura e riduce gli sprechi, è stato messo a punto insieme all’Università di Bologna, nello specifico dal team del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari guidato dalla prof.ssa Rosalba Lanciotti. Grazie a un innovativo brevetto, frutto di sette anni di studi e ricerche, questo imballaggio in cartone ondulato di ultima generazione è pre-sanificato e più sicuro, consente di conservare la qualità dei prodotti ortofrutticoli per più tempo e riduce in modo significativo gli sprechi. Considerano il consumo di frutta e verdura in Italia, si parla di 800 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che ogni anno potrebbero evitare di finire nella spazzatura.

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* L’Oréal Italia Per Lo Sviluppo Sostenibile

 


Attraverso una strategia di universalizzazione volta a rispondere alle diverse esigenze di bellezza degli uomini e delle donne di tutto il mondo, L'Oréal ambisce a conquistare un miliardo di nuovi consumatori.

Obiettivi:

Produrre in modo sostenibile.

Grande attenzione viene dedicata all'impatto sull'ambiente nei processi produttivi e in tutti gli ambiti delle operations.
Il polo industriale L'Oréal di Settimo Torinese oggi è espressione piena dei valori e dei principi industriali, sociali e ambientali del Gruppo: la qualità frutto di innovazione e controllo nella produzione, l'impegno a garantire la sicurezza degli ambienti di lavoro, la salvaguardia delle risorse naturali, il corretto utilizzo delle materie prime, il risparmio energetico.

Sviluppare in modo sostenibile.

L'impegno verso i nostri collaboratori, attraverso il programma Share&Care, è quello di offrire entro il 2020 ai collaboratori L'Oréal in tutto il mondo una base comune di trattamenti che rispondano ai loro bisogni nell'ambito di welfare aziendale , salute e prevenzione, sostegno alla genitorialità, formazione e qualità della vita sul luogo di lavoro.
E il nostro impegno per la sostenibilità si estende ai nostri fornitori strategici e alle comunità in cui operiamo: entro il 2020 vogliamo dare accesso al mondo del lavoro a 2000 persone provenienti da comunità disagiate, anche attraverso la nostra collaborazione con la Piazza dei Mestieri e con la Comunità di San Patrignano.

Consumare in modo sostenibile.

Tutti i brand L'Oréal Italia tengono monitorati i progressi raggiunti e condividono con i consumatori le informazioni necessarie per compiere scelte sostenibili.
Infine, L'Oréal è consapevole che sostenibilità ed attenzione all'etica sono elementi fondativi di uno sviluppo responsabile. Ecco perché da sempre si è impegnata nella realizzazione di policy che rispondano a questi criteri. Dalla politica degli acquisti fino alla gestione delle risorse umane, i nostri processi sono strettamente collegati al rispetto del nostro Codice Etico

.Fonte L'Oreal

*CONIP. La cassa per ortofrutta in plastica riciclata, primo esempio di “closed loop” in economia circolare


La cassa per ortofrutta CONIP, prodotta con plastica riciclata certificata e riciclabile al 100%, è l’eccellenza delle casse in plastica in commercio in Italia. L’ha progettata, realizzata e messa in commercio il Consorzio Nazionale Imballaggi Plastica, il primo in Italia ad applicare da oltre vent’anni l’economia circolare attraverso la creazione del closed loop, meccanismo che consente di riutilizzare la materia prima seconda proveniente dal riciclo dei propri imballaggi per produrre nuove casse. Con il reimpiego della plastica riciclata, nel 2017 sono stati prodotti nuovi imballaggi per un totale di 85,9 mila tonnellate con vantaggi economici, ambientali, sociali.

Il modello CONIP è raccontato nel primo "Green Economy Report", realizzato in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, con il contributo di Life Cycle Engineering. La versione elettronica è scaricabile dal sito conip.org. Questo modello consente di risparmiare ogni anno oltre 40mln di euro di importazioni di petrolio -il costo di 770mila barili di greggio- e 133mila t di materia prima vergine, il peso di 13 Tour Eiffel. Evitata l’emissione di 148mila tonnellate di gas serra, pari all’inquinamento generato da 60mila auto in un anno; risparmiati 2,2mln di GJ di energia, il consumo annuo di 500 cittadini italiani, e l’utilizzo di 599mln di litri d’acqua, pari alla capienza di 240 piscine olimpioniche.

 

I numeri del sistema CONIP