Dai regali, agli addobbi per l’albero, fino al menù del cenone, quest’anno il Natale sarà più che mai….green.

Secondo quanto emerge dall’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat*, per ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento prodotto durante le imminenti festività, l’82% degli italiani ha intenzione di adottare comportamenti ecosostenibili. Insomma; dai regali, agli addobbi per l’albero, fino al menù del cenone, quest’anno il Natale sarà più che mai….green.  


Che sia l’effetto Greta o le sempre più evidenti conseguenze legate ai cambiamenti climatici, fatto sta che gli italiani intenzionati a fare qualcosa di concreto per il pianeta sono molti; a partire dagli oltre 23,5 milioni (65%) che opteranno per un Natale plastic free bandendo dalla tavola posate e piatti monouso in favore delle normali stoviglie in ceramica.  

Meno sprechi alimentari per quasi 22 milioni di italiani (61%), che ridurranno la quantità di cibo del cenone e riutilizzeranno eventuali avanzi per i giorni successivi; per il 2019 rientra nelle buone abitudini di riciclo anche la carta da regalo: il 46,7% degli intervistati ha dichiarato di volerne ridurre l’uso e, per questo, riutilizzerà quella dello scorso anno. Sono invece almeno 25,8 milioni coloro che ridurranno il consumo di energia legato alle luminarie, suddivisi tra coloro che useranno solo lampadine a led (43,8%), quelli che ridurranno il numero di luci natalizie (27,2%) e quelli che, più drasticamente, non useranno alcuna illuminazione particolare (18,9%). In tema di addobbi, quasi 1 italiano su 4 abbellirà il proprio albero con materiale riciclato e decorazioni fatte in casa (22,7%). 

Quello a cui gli italiani sembrano non riuscire proprio a rinunciare è invece l’albero di Natale finto; solo il 12,6% degli intervisti ha dichiarato che quest’anno adotterà un albero vero da ripiantare dopo le festività.

Il trend del Natale 2019, quindi, potrebbe davvero essere l’ecosostenibilità: tra chi “crede sia importante contribuire alla salvaguardia dell'ambiente” (77,5%) e chi, invece, “adotterà comportamenti green solo per risparmiare” (40,8%), i buoni propositi degli italiani per queste festività sono tanti. Quale occasione migliore, se non il Natale, per rispettarli?


Fonte : Ufficio Stampa Facile.it SpA
Yuri Griggio – Andrea Polo
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ufficiostampa@facile.it

 

 

 

Basilica del Santo. Restaurato il monumento a Matteo Ferchio, teologo e docente di Metafisica all’Università di Padova

Intervento di restauro realizzato da Monica Vial, promosso dalla Veneranda Arca di S. Antonio e finanziato dal Lions Club Padova Antenore


Il dalmata Matteo Ferchio (1583-1669), teologo pubblico all’Università di Padova per trentacinque anni, strenuo sostenitore della dottrina di Giovanni Duns Scoto (1265-66/1308), polemista e capace di contrattacchi critici tinti di fiere polemiche, fu un pensatore e un docente insieme geniale e versatile, capace di passare dalla teologia alle lettere, alla matematica, alla medicina e all’oratoria e alle lingue antiche. L’opera commemorativa a lui dedicata, situata nel pilastro tra la Cappella delle Benedizioni, già di Santa Caterina, e la Cappella di Santa Rosa, è tornata alla sua originaria bellezza grazie all’intervento di restauro di Monica Vial.
Realizzato nel 1671 ad opera di un pittore del XVII secolo per volontà di padre Felice Rotondi da Monteleone, successore di Ferchio nella docenza universitaria, il monumento si compone di una parte lapidea, una elaborata cartouche ornata con elementi memori dei decori a grottesche che inquadra una scritta su pietra nera.

L’affresco, sopra e sotto la struttura, contiene nella parte alta la raffigurazione di Giovanni Duns Scoto, solis aemulus, in un contesto allegorico tra la raffigurazione di san Giovanni Evangelista e dell’Immacolata. La raffigurazione della Vergine, così declinata, richiama la forza della dottrina scotista che fu profondamente immacolista, e trasmise al mondo francescano tale radicata convinzione che solo nel 1854, con papa Pio IX, divenne dogma di fede.  Nella parte inferiore, due putti reggono un cartiglio con una scritta che ricorda l’insegnamento dei maestri del Santo nella cattedra universitaria di metafisica e teologia.

La struttura della lapide mostra il forzato inserimento in basso di un listello in cui si ricorda colui che volle la costruzione dell’opera, cioè il suo successore, il padre Felice Rotondi da Monteleone, al quale, con tutta probabilità appartiene lo stemma inserito nella cartouche in basso, chiaramente di un frate francescano, con un animale passante.

Il testo sulla lapide in pietra nera ricorda e addita al riguardante l’effigie (oggi scomparsa) di Ferchio, che insegnò per 35 anni e morì nel 1669, e che il suo monumento fu voluto dal successore, appunto Felice Rotondi nel 1671, eletto nel 1695 ministro generale.

I lavori di restauro, realizzati da Monica Vial, hanno interessato il monumento nel suo insieme. Dalla parte affrescata sono state rimosse la patina ossidata e le impurità, consolidate le zone che dimostravano dei distaccamenti, ed eseguito un ritocco ad acquarello. La pulitura e la rimozione delle impurità hanno interessato anche la parte lapidea e la lapide di marmo nero. Nello stemma che presentava due profonde fessurazioni sono stati inoltre inseriti due perni in vetroresina. Sulla lapide di marmo mero è stato eseguito un lavoro di lucidatura, l’applicazione di una cera multicristallina e il ripasso delle lettere con acquerello a tono.

L’attribuzione a Lorenzo Bedogni da Reggio

Nella pochissima letteratura sul monumento si fa il nome di Lorenzo Bedogni da Reggio quale suo autore: un architetto e pittore molto attivo in basilica e a cui Ferchio stesso aveva commissionato un altro affresco, nel chiostro del Noviziato, di inquadramento della porta di accesso dell’ambiente destinato al teologo pubblico (di chi insegnava all’università) intorno alla metà degli anni Quaranta. Sono diversi i lavori che Bedogni fece in basilica, il più importante dei quali è il riassetto del presbiterio, alla metà del secolo, quando il coro, originariamente davanti all’altare maggiore fu spostato dietro allo stesso, nella posizione in cui oggi lo vediamo, e la recinzione lapidea del presbiterio fu ugualmente modificata.  Nel 1652 Giorgio Guglielmo di Hannover lo assunse quale proto per rinnovare molti edifici nei suoi domini e dalla Germania Bedogni tornò in Italia e poco dopo morì intorno al 1670. Il monumento Ferchio non può quindi spettargli e mostra anzi, nella parte superiore, una bella qualità, che l’affresco del chiostro del Noviziato, molto deteriorato, non ci permette più di scorgere.

Per informazioni
www.arcadelsanto.org

* AmicoEco, due nuovi progetti di Leroy Merlin per garantire alle future generazioni un pianeta più pulito e sicuro


Il progetto AmicoEco, da anni portato avanti dall’azienda con successo, basti pensare che, nel solo 2018, sono state coinvolte 732 scuole e 18.300 studenti, si arricchisce di altre due importanti novità, PlasticALT ed Economia Civile.

AmicoEco è un percorso multidisciplinare formativo e pluriennale completamente gratuito destinato agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado finalizzato all’informazione e alla sensibilizzazione dei più giovani sul tema della sostenibilità ambientale e delle tematiche ad essa correlate, al fine di promuovere comportamenti sostenibili ed etici, a riconferma dell’impegno dell’azienda nei confronti dell’ambiente.

Clima ed energia, consumo responsabile ma anche gestione sostenibile delle foreste sono solo alcuni degli spunti di riflessione proposti e analizzati all’interno del progetto educativo, volto a far comprendere ai ragazzi l’importanza del rispetto del Pianeta e delle sue risorse sensibilizzandoli, allo stesso tempo che l’ambiente possa essere negativamente influenzato da comportamenti scorretti.

Per affrontare al meglio queste tematiche nelle aule e parlare ai ragazzi con un linguaggio e con strumenti che siano il più possibile comprensibili e vicini a loro, l’azienda ha messo a disposizione degli insegnanti sulla piattaforma educazionedigitale.it i kit didattici e multimediali utilizzabili sia online che offline, per stimolare in classe analisi, riflessioni e dibattiti e suggerire poi comportamenti virtuosi ai ragazzi. I contenuti dei diversi kit didattici sono stati creati in collaborazione con SEC (Scuola di Economia Civile).

Quest’anno, la prima novità si chiama PlasticAlt. Questo progetto, destinato alle scuole primarie e secondarie di I grado, è volto a sensibilizzare gli studenti sull’inquinamento da plastiche, un problema attuale dove il fattore educativo è fondamentale, data la diretta connessione con le abitudini di consumo.

L’obiettivo dei kit didattici non è solo quello di far conoscere agli studenti la tematica trattata, ma coinvolgerli con spunti di riflessione e domande stimolanti che tengano viva la loro attenzione, suggerendo infine comportamenti pratici positivi da mettere in campo in prima persona. Tra le attività proposte dalla piattaforma, c’è un test preliminare che permetterà alla classe di capire e confrontarsi sulle proprie conoscenze e attitudini riguardo ai temi affrontati.

Nell’ambito del progetto Economia Civile, pensato invece per gli studenti delle scuole italiane secondarie di II grado, si analizzano i risvolti concreti che questo differente approccio all’agire economico può avere sui comportamenti degli individui e sulle comunità. Concetti come cooperazione, bene comune, felicità pubblica e benessere saranno discussi e affrontati insieme agli studenti nelle classi, utilizzando come base gli strumenti multimediali proposti da Leroy Merlin sul portale educazionedigitale.it.

Ma le iniziative di Leroy Merlin non si limitano all’introduzione di queste due importanti novità; per stimolare e incentivare ancora di più gli studenti a comprendere e riflettere sull’attuale concetto dell’economia civile, l’azienda ha creato un iter formativo articolato in tre fasi: studiare, approfondire e concretizzare e suddiviso in tre capitoli. Al termine di questo percorso – e per dimostrare l’impegno concreto di Leroy Merlin verso i più giovani e le scuole – verrà lanciato anche un concorso interscolastico per le classi, che supporterà le 20 scuole che presenteranno i migliori progetti rigenerativi per quartieri, borghi o paesi, finanziandoli con € 500,00 di contributo in materiali.

Si riconferma quindi l’impegno di Leroy Merlin nel coinvolgere le scuole nella realizzazione di progetti e momenti formativi che, grazie alla formazione in prima linea, ambiscono ad animare il dibattito sullo sviluppo sostenibile e sulla difesa dei diritti.