* “Salva un sacchetto. Salva l’ambiente”

La campagna voluta da CONAI per ridurre l’impatto ambientale dei sacchetti e allungarne la vita 


Riparte anche quest’anno la campagna di educazione ambientale "Salva un sacchetto. Salva l’ambiente" sull’utilizzo dei sacchetti per la spesa . Promossa da CONAI in collaborazione con Fida, Federdistribuzione, Confcommercio, Ancc Coop e Ancd Conad, l’iniziativa vuole sensibilizzare a un uso consapevole dei diversi tipi di sacchetti ed educare a comprenderne l’impatto ambientale. L’obiettivo? Non sprecarli grazie a un corretto ciclo di riutilizzo e di riciclo.  A partire dal 1° dicembre moltissime catene della gdo italiana, unitamente alla piccola e media distribuzione alimentare, attiveranno la campagna promozionale declinata su tre tipologie di sacchetti. Quelli di plastica ultraleggeri per gli alimenti sfusi, tipici dei reparti ortofrutta, gastronomia e panetteria, in materiale compostabile, che si conferiscono con la frazione organica dei rifiuti domestici. Quelli di plastica per il trasporto, biodegradabili e compostabili, distribuiti soprattutto alle casse, riutilizzabili per la raccolta differenziata dell’organico.
E quelli in plastica riutilizzabili, da utilizzare più volte per la spesa o riusare per altri scopi, da differenziare nella plastica una volta rotti.
Salva un sacchetto. Salva l’ambiente vivrà anche sul web e sui social network Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin sotto l’egida dell’hashtag #controglisprechi.
Per una diffusione sul web è stato ideato anche un video che, a metà strada fra il tutorial e il video-manuale, dà istruzioni chiare e mirate su come allungare il ciclo di vita dei sacchetti di uso quotidiano. 

La campagna sugli shopper

Nasce “Taverna Maderna”, associazione di giovani compositori padovani

L’Associazione “Taverna Maderna” è nata il primo settembre scorso per volontà di un gruppo di giovani compositori, interpreti e musicologi padovani.  Suo Presidente il giovane Leonardo Mezzalira.


Il nome dell’Associazione è ispirato a Bruno Maderna, caposcuola dell’avanguardia musicale europea del secondo dopoguerra, compositore e direttore d’orchestra che ha sperimentato e coniugato la ricerca musicale con linguaggi artistici diversi, e alla "Taverna" intesa come luogo di incontro e condivisione fra tutti coloro che condividono direttamente o indirettamente la musica di oggi.

Scopi dell’associazione: diffondere la cultura musicale e artistica con particolare attenzione alle realizzazioni più recenti, agli autori e alle autrici emergenti e alla sperimentazione di nuovi linguaggi; promuovere la creazione di nuove opere nell’ambito musicale e delle arti performative; creare nuovi contatti e nuove collaborazioni tra persone, enti e associazioni del mondo musicale, artistico e culturale di oggi. Saranno pertanto organizzati concerti e spettacoli per la diffusione della musica e dell'arte del presente, commissionate nuove opere a compositori e artisti emergenti curandone la presentazione pubblica; organizzati seminari, corsi e conferenze in materia musicale e artistica.

Per dare inizio  alla stagione 2019/2020  tre concerti vicini, dal 30 novembre al 4 dicembre 2019 

Si inizierà il 30 novembre a Padova, Teatro Torresino con RITMØ3, un trio di percussioni: in programma composizioni di Mark Applebaum, Giorgio Battistelli, Thierry De Mey, Simone Tessari, e due brani composti per l'occasione da Leonardo Mezzalira e Alberto Anhaus.

Il concerto verrà replicato il 1 dicembre a Bassano del Grappa (VI) al Ridotto del Teatro Remondini.

La stagione proseguirà il 4 dicembre al Circolo Nadir di Padova con una performance del clarinettista brasiliano Bruno Cunha con elaborazione elettronica del suono.
 

Il programma in dettaglio


 

Per informazioni:
Ufficio Stampa PRP

info@tavernamaderna.it
facebook.com/tavernamaderna
instagram: taverna.maderna

* Emilia Romagna in prima linea contro la plastic soup grazie a un progetto sulle reti da pesca

Finanziato da EIT Climate-KIC
 


A Ravenna, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale si è tenuta il 22 novembre scorso la prima tavola rotonda con 10 stakeholder locali selezionati nell’ambito del progetto europeo LOOP Ports, finanziato da EIT Climate-KIC, la community europea sui cambiamenti climatici. 

La tavola rotonda organizzata dall’Università di Bologna in collaborazione con il Centro per l’Innovazione di Fondazione Flaminia (CIFLA) è stata dedicata alla creazione di una filiera economica regionale della plastica proveniente da reti da pesca e d’acquacoltura, partendo dal caso di studio della Regione Emilia-Romagna.

Infatti nella Regione vi è un importante distretto di acquacoltura che impiega circa 350 tonnellate di reti in un anno. Che fine fanno?

Recentemente uno studio di Legambiente sul Marine for Litter ha stimato che solo il 25% della plastica usata per la mitilicoltura (le cosiddette calze)  viene raccolto e il rimanente 75% viene disperso in mare alimentando l’invasione delle micro-plastiche. Più precisamente si legge che sono "oltre 10mila retine per la coltivazione di mitili quelle rinvenute sugli arenili italiani, per una media di 31 pezzi ogni 100 metri di litorale (in alcune spiagge punte di oltre il 70% rispetto ai rifiuti complessivi). Particolarmente preoccupante il bilancio di Porto Garibaldi (FE): le calze di plastica per la coltivazione dei mitili sono risultate l’80% dei rifiuti rinvenuti in sei mesi (oltre 20mila retine su 26.112 rifiuti censiti)."

Dunque le reti dismesse rientrano tra i materiali della cosiddetta plastic soup che inquina i nostri mari, problema attuale e di enorme portata. Uno dei nodi da sciogliere per risolverlo riguarda la normativa vigente: nella direttiva europea sulla plastica monouso la responsabilità è di fatto estesa al produttore (in questo caso al produttore di attrezzature da pesca) attraverso quella che viene chiamata la Extended Producer Responsability. La tavola rotonda  ha avuto l’obiettivo di tessere un filo d’unione tra produttori, gestori dei rifiuti, innovatori di materiale e aziende autorizzate al recupero, produttori di materiali riciclati e distributori sul mercato. Sono intervenuti così Federica Focaccia di Art-ER, Giuseppe Prioli presidente del Consorzio Cooperativa Mare, Sandro Pelati di Clara, Mirko Regazzi di Hera, Paolo Azzurro di ANCI, Tomaso Fortibuoni di ISPRA; Silvia AliAntonio Fermani e Marco Grandinetti di Gefe Polymers, Arturo di Cioffi di Dimension Polymers, Simone D’Acunto di Cestha. Infine Pasquale e Luca Saggese di SAPLA S.r.l., azienda di Battipaglia (SA) tra le poche in Italia autorizzata al recupero e la trasformazione delle reti da pesca; Marco Scoponi di APM S.r.l. che ha sviluppato innovative reti da pesca biodegradabili.