Quarta generazione di un’azienda a conduzione familiare, il Gruppo Rubner presidia tutta la filiera del legno. Dal bosco di proprietà a Mezzaselva presso Bressanone (Alto Adige) e da altri boschi alpini certificati e gestiti in maniera sostenibile, il legno Rubner viene tagliato nelle segherie di proprietà situate in Alto Adige, nel Tirolo Orientale e nella Stiria secondo i massimi standard di qualità e successivamente lavorato nelle varie aziende del Gruppo che realizzane porte, case, strutture e grandi progetti chiavi in mano, tutto in legno.
Secondo il Rapporto sullo stato delle Foreste e del settore forestale in Italia, pubblicato dal Ministero per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, le aree forestali coprono complessivamente oltre il 35% del territorio nazionale e sono costituite da circa 9 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di terre boscate, in prevalenza arbusteti, boscaglie e macchia. Con il 30%,contro una media europea del 60%, l’Italia è tra i Paesi con la percentuale più bassa per quanto riguarda il tasso di utilizzo annuo del patrimonio boschivo (Fonte: Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Crea). Ma, al contrario di quel che si possa pensare, questa non è necessariamente una buona notizia: la gestione attiva del bosco e delle foreste infatti, permette di avere alberi più sani e capaci di assorbire più CO2.
Infatti, spiega Peter Rubner, presidente del Gruppo Rubner, a seconda del contesto in cui è inserito, urbano o meno, "si stima che ogni albero possa mediamente assorbire fino a 20 kg di CO2 all’anno. In un bosco a gestione sostenibile, gli alberi vengono lasciati crescere fino a poco prima che inizi il loro processo di senescenza. In questo modo si evita che alla loro morte rilascino nell’atmosfera tutta l’anidride carbonica immagazzinata durante il loro ciclo di vita. Inoltre, l’abbattimento degli alberi lascia penetrare nel terreno del bosco più luce, un elemento necessario per far crescere gli alberi più giovani e la crescita di nuovi alberi, permette poi di accumulare altro carbonio e di migliorare così il bilancio di CO2 nell’atmosfera".
“Quando costruiamo in legno, siamo responsabili anche per il nostro futuro – continua Rubner – poichè il legno, unico materiale da costruzione in grado di ricrescere naturalmente, consente un’economia circolare che non produce rifiuti e costruire con il legno significa proteggere attivamente il clima: non solo i boschi infatti, ma anche le opere edili rappresentano una preziosa riserva di carbonio che offre un contributo essenziale alla riduzione nell’atmosfera di CO2, il principale gas responsabile dell’effetto serra, che causa l’aumento della temperatura e le sue devastanti conseguenze."
Elementi distintivi del legno
Qualsiasi prodotto in legno, che si tratti di una casa, un ponte o una finestra, immagazzina il carbonio che l’albero di provenienza ha sottratto all’atmosfera. Questo carbonio rimane immagazzinato e quindi sottratto all’atmosfera, per tutto il ciclo di vita del prodotto in legno. Un altro elemento distintivo del legno che lo porta a essere il materiale per eccellenza a tutela dell’ambiente, riguarda il suo trasporto: per una casa di 100mq sono sufficienti solo 3 camion di materiale contro i 20 di una casa in muratura, con conseguente risparmio di carburante e ulteriore riduzione di emissioni di CO2.
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