11 febbraio, Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza

 


L’11 febbraio, è la “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza” (International Day of Women and Girls in Science) istituita dall’ONU nel 2015, e patrocinata dall'Unesco, per abbattere gli stereotipi e realizzare piena parità di genere nel lavoro e nella carriera scientifica.

L’evento principale è previsto a Parigi nella sede dell’Unesco con esperte di diversi settori, tra cui ricercatrici di talento premiate attraverso il programma L’Oréal-Unesco per le donne nella scienza. Molte le iniziative anche in Italia. Tra queste: nel Museo di scienze naturali dell'Alto Adige, a Bolzano, l'astrofisica Patrizia Caraveo racconterà le sue scoperte; mentre per il quarto anno consecutivo il Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari e la Sezione di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare partecipano alla celebrazione con un evento che si svolgerà martedì 11 febbraio presso la Cittadella Universitaria di Monserrato. Anche quest’anno coinvolgerà tutta la Facoltà di Scienze dell’Università di Cagliari e in particolare i Corsi di Laurea e i Dipartimenti che aderiscono al Piano Lauree Scientifiche: Biologia e Biotecnologie, Chimica, Fisica, Geologia, Informatica, Matematica e Scienze Ambientali e Naturali. L’Università per l’occasione ospiterà circa 250 studentesse provenienti dalle Scuole Superiori di tutta la Sardegna.

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Zoomarine tra i protagonisti della ricerca: il pinguino africano è in grado di comunicare in un modo analogo a quello dell’uomo


Non solo divertimento, ma anche ricerca scientifica: presso il Parco Zoomarine un team di esperti osserva quotidianamente il comportamento degli animali in ambiente controllato, per comprenderne le dinamiche più profonde e tutelarne il benessere. Il pinguino africano (Spheniscus demersus) è in grado di comunicare in un modo analogo a quello dell’uomo, riproducendo codici simili a quelli del nostro linguaggio. A questa straordinaria scoperta dei ricercatori dell’Università di Torino ha contribuito in modo attivo lo staff scientifico di Zoomarine.

Lo staff scientifico di Zoomarine con gli studenti e i ricercatori dell’Università di Torino hanno infatti monitorato quotidianamente 15 esemplari adulti di pinguino africano, registrando parte delle quasi 600 vocalizzazioni dello studio, che hanno portato all’individuazione di sequenze vocali composte da tre sillabe distinte di diversa lunghezza, usate come vere e proprie parole. 

Lo studio dettagliato del comportamento animale in ambiente controllato, come quello rappresentato dal Parco Zoomarine, è fondamentale per approfondire la conoscenza di una determinata specie, individuando in questo modo soluzioni migliori per garantire il benessere della specie stessa in ambiente controllato e la salvaguardia in natura. Tali studi assumono maggiore rilievo quando riguardano specie in pericolo di estinzione, come il pinguino africano, per le quali risulta necessario adottare specifiche misure di conservazione.
Zoomarine ospita 384 animali di 34 specie diverse, alcune delle quali sono a rischio di estinzione in natura. Il benessere degli animali è uno dei punti cardine della filosofia del Parco, motivo per cui ogni giorno uno staff di esperti biologi, addestratori e veterinari se ne prende cura da ormai 15 anni. Inoltre, in virtù della sua missione, Zoomarine ospita anche il primo e unico Centro di Primo Soccorso Tartarughe Marine della Regione Lazio.

Investire in queste ricerche è molto più importante di quanto si possa pensare. – Spiega Renato Lenzi, Amministratore Delegato di Zoomarine – I risultati di ogni studio vanno ben oltre il significato della singola scoperta, poiché sono un passo in più verso la conoscenza, che è l’unico strumento che può aiutarci a salvaguardare le specie animali. Io credo che ogni specie sia una risorsa unica nel suo genere e noi di Zoomarine siamo orgogliosi di ospitarne nel nostro Parco una simile varietà. Questo si traduce per i nostri ricercatori in un’impareggiabile possibilità di studio e per i nostri visitatori rappresenta l’opportunità di ammirare animali diversi che, altrimenti, non avrebbero mai potuto incontrare, imparando il valore della diversità e l’importanza del rispetto di ogni forma vivente”.

Wigwam e bombe ecologiche. Il progetto per il Sito contaminato di interesse nazionale Caffaro di Torviscosa (UD)


Rete Wigwam è risultato vincitore di un bando del Ministero dell’Ambiente, mirato alla consapevolizzazione sui temi ambientali, della popolazione scolastica residente intorno all’area SIN (Sito contaminato di Interesse Nazionale) Caffaro di Torviscosa nella Riviera Friulana.

Il progetto, che sarà realizzato con un contributo del Ministero destinato alle associazioni riconosciute che operano nel settore ambientale, si inserisce nell’azione di educazione ambientale destinata alle scuole più sfortunate, quelle situate all’interno dei 41 siti contaminati d’interesse nazionale (SIN), che sono tra i luoghi più inquinati d’Italia e nei cui territori docenti e alunni si trovano a dover combattere una quotidiana battaglia contro l’inquinamento e il degrado ambientale.

Le attività, vedranno convolti in primis la Wigwam Local Community della Riviera Friulana nel cui territorio si trova la SIN Caffaro di Torviscosa; le scuole facenti parte dell’Istituto Comprensivo “Università Castrense” di San Giorgio di Nogaro; la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, Direzione Marittima di Trieste / Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Nogaro; l’Istituto di Ricerca Riconosciuto Agriteco di Venezia-Marghera; l’Unione Nazionale dei Giornalisti Agroalimentari e Ambientali e la sua associazione regionale ARGA Friuli Venezia Giulia ed infine, per la sua consolidata esperienza, dal Venice Resilience Lab delle C omunità Locali Wigwam della Città di Venezia e di Venezia-M.